"Buongiorno ragazzi!" Salutò il professore facendogli sollevare lo sguardo dal suo zaino ormai vuoto mentre posava accuratamente la sua borsa in pelle, vecchia e sgualcita, sulla cattedra al suo fianco. La classe rispose in coro, restituendo il buongiorno all'uomo e Louis abbassò lo sguardo sulle sue mani, sperando che il professore non si perdesse in stupide presentazioni.

Il liscio si era decisamente immaginato un uomo diverso come professore di letteratura: nella sua mente, infatti, si trattava di un uomo sulla sessantina vestito di tutto punto con pantaloni classici color cachi, camicia di un pallido color crema e papillon rosso fuoco a spiccare su tutto il resto. Il tipico insegnate dagli occhi stanchi e spenti e l'espressione di chi odia fare il propio lavoro, dalla folta barba bianca e dalla testa calva e lucida come un diamante, dotato di un vocione profondo capace di farti addormentare semplicemente pronunciando un 'buongiorno'.

L'uomo che aveva davanti, invece, era tutto il contrario: si trattava infatti di un individuo abbastanza alto e dal corpo magro ma tonico; Louis constatò non avesse neanche trent'anni. Aveva gli occhi arzilli e di un bellissimo marrone nocciola ed i capelli, di un morbido castano scuro, rasati quasi totalmente. Indossava un normalissimo maglione grigio e degli altrettanto normali jeans con qualche strappo in qua e in la. Il suo sorriso, osservò il liscio, era genuino e pieno di vita e da esso poteva chiaramente comprendere quanto l'uomo amasse il suo lavoro.

"Sono Il professor Payne, ma chiamatemi solo Liam." Si presentò questo, scrivendo il suo nome alla lavagna con grafia precisa e sicura.

"Ora, dato che questo è il mio primo giorno e dato che mi sento leggermente in imbarazzo, gradirei fare un po' di conoscenza con voi. Quindi adesso, a turno, vi alzerete in piedi e mi direte qualcosa di voi. Va bene qualsiasi cosa, purché riteniate sia opportuno che io debba sapere"

Il professor Payne aggirò lentamente la cattedra e, con un agile salto, si mise a sedere su di essa rigirandosi una penna tra le mani e dondolando i piedi come fosse stato solo un bambino. Louis deglutì pesantemente a quelle parole e tirò il suo beanie grigio quasi a coprirsi l'intero viso.

Quel professore si era appena aggiudicato tutto il suo odio.

Piano piano ogni alunno si presentò: Alcuni raccontavano cose a proposito della loro vita, altri parlavano delle loro ragazze, della musica, oppure del loro sport preferito. Alcuni a stento dicevano il propio nome, fatto sta che in pochi secondi anche l'ultima persona terminò di presentarsi e nella classe regnò il silenzio.

"E tu?" Chiese Payne, saltando agilmente giù dalla cattedra ed avvicinandosi al liscio.

Tutti gli occhi furono di nuovo puntati su di lui. In quel momento Louis ebbe paura.

"I-io?" Chiese in un sussurro appena percettibile mentre torturava con e le dita le maniche del suo povero maglione.

"Si, tu. Perché non ci racconti qualcosa di te?"

Payne ormai si trovava propio davanti al suo banco e lo osservava attentamente con i suoi occhi marroni e dolci. Aspettava che il liscio parlasse, che dicesse qualsiasi cosa.. Anche una stupidaggine gli sarebbe andata bene.

Ma Louis non parlò.

Rimase in silenzio a torturarsi le dita delle mani mentre tutta la classe ancora lo osservava.

"Sei timido eh?" Chiese Payne e Louis, in cuor suo, sperò di poter scomparire in quel preciso istante.

Ovviamente non rispose.

"Andiamo.. Voglio solo sapere il tuo nome e qualcosa che riesca a farmi capire che tipo di persona sei.. Chiedo forse troppo?" Nella classe si sollevò un leggero risolino.

The Only Exception //IN REVISIONE//Where stories live. Discover now