Capitolo 1

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E' un'altra mattina qualsiasi di un'altra settimana noiosa all'università.

Alla pausa esco dall'aula e vado verso il bar per prendere un caffè perché senza non credo proprio che riuscirò ad affrontare le prossime tre ore di lezione.

Ordino il caffè e raggiungo la mia coinquilina che nel frattempo era andata a prendere un tavolo per starcene un po' sedute a rilassarci e a chiacchierare con gli altri nostri compagni.

Tutto nella norma.

Classica giornata.

Nessuna sorpresa.

Fino ad ora.

Mentre sto spostando la sedia dal tavolo per sedermi, arriva un ragazzo, apparentemente spuntato dal nulla, che mi ruba la sedia. Io finisco col sedere a terra e ovviamente il caffè finisce sul mio maglioncino!

Splendido direi.

Mi rialzo tra le risate generali e vedo che lo stronzo si è seduto su quella che doveva essere la mia sedia e sta continuando a chiacchierare allegramente con i suoi amici come niente fosse, totalmente incurante di quello che ha fatto.

Adesso lo sistemo io!

"Ehi!" dico in tono minaccioso e aspetto che si giri verso di me. Lui non perde tempo a scomodarsi e continua a parlare senza calcolarmi minimamente.

Ora si che sono veramente arrabbiata.

Gli picchietto la spalla fino a quando finalmente non si gira, sto per dirgliene quattro quando mi blocco a fissare quegli occhi azzurri che mi stanno guardando.

Visto che sembro aver perso momentaneamente la facoltà di parlare e continuo a fissarlo, mi chiede scocciato "Che vuoi?".

Come si permette?!

Non perdo tempo e gli rispondo "Cosa voglio? Che ti scusi immediatamente per avermi rubato la sedia mentre stavo per sedermi, facendomi cadere per terra!".

Alza un sopracciglio titubante e inizia a squadrarmi dalla testa ai piedi.

Appena vede la macchia gigante di caffè scoppia a ridere e dice "Tesoro credo proprio che ora il tuo problema sia sbrigarti a lavare via quella macchia dal maglioncino se non vuoi che ci rimanga per sempre ".

Gli rispondo "Vaffanculo stronzo!" e me ne vado perché giuro che se rimango qua e continuo a sentirlo ridere gli tiro un pugno dritto in quel suo bel faccino.

Sì, bel faccino è un eufemismo dato che era molto più che bello...era meraviglioso!

Ciuffo sistemato all'indietro un po' spettinato e occhi così azzurri da poterci annegare dentro.

Ho detto meraviglioso? Era stupendo!

Ok basta.

Sto divagando perché resta il fatto che è un maleducato oltre che un grandissimo cretino.

Odio ammetterlo ma su una cosa aveva ragione: devo assolutamente provare a togliere questa macchia prima che si asciughi del tutto.

Corro in bagno prima che inizi la lezione successiva e con una salviettina ed un po' d'acqua provo a strofinare la macchia ma peggioro la situazione perché invece di venire via inizia ad allargarsi.

Fantastico. E' meglio che torni in aula, ci penserò a casa, non voglio fare altri danni.

Esco dal bagno e qualcuno mi viene addosso.

Sto per cadere quando quel qualcuno mi afferra per una mano e non appena sono a pochi centimetri dal suo viso mi accorgo che è lo stronzo del bar e mi metto ad urlare "Ancora tu! Cos'è per caso ce l'hai con me oggi?".

Mi guarda e sorridendo mi dice "Tesoro sai sei proprio sbadata, dovresti fare più attenzione", poi mi mette giù e se ne va facendomi l'occhiolino e lasciandomi lì a bocca aperta.


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