Capitolo secondo

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《Va beh praticamente mi ha proibito di andare a Hogsmade sabato prossimo.》
《Questa volta te la sei proprio cercata Lils.》
《Gentile Glorya. Comunque non è esatto. Non me la sono cercata io questa volta.》
《Va beh lasciamo stare. Comunque se vuoi resto con te a Hogwarts.》
Era ora di pranzo e tutti gli studenti erano seduti in sala Grande per consumare il loro pasto.
Lily e Glorya erano sedute al tavolo Slytherin all'estremità della panca.
《No no vai pure. Poi se riesci prendimi delle cose.》
《Io ehm, dovrei uscire con qualcuno.》
《Ohhhhh la piccola Glorya ha un appuntamento.》
La ragazza in questione assestò una gomitata all'amica.
《Oh okay, la smetto di urlare. Ma...con chi?》
Un ghigno simile a quello dello stregatto comparve sul volto della rossa.
Però l'amica stava trovando molto interessante il piatto di riso che aveva davanti a lei.
《DAI GLO! Guarda che se non me lo dici vado dritta dritta da tuo fratello a dirgli che esci con un ragazzo poco raccomandabile!》
《E io vado da tuo fratello James e gli dico che tu passi le notti nel dormitorio di qualcuno...》
《Non oseresti....》
Questa volta toccò alla Zabini esibire un ghigno di vittoria.
《Paura Potter?》
Borbottando qualcosa Lily riprese a mangiare.
《Tanto lo verrò a sapere....non temere Zabini.》
《Oh immagino. L'infallibile detective Lily Potter all'opera però non mi fa paura sai.》
《Ah ah davvero divertente.》

Il pomeriggio passò e anche i giorni che precedevano l'uscita ad Hogsmade volsero velocemente al termine.
La mattina di sabato molte ragazze di Hogwarts si svegliarono all'alba per prepararsi all'uscita imminente.
Anche Glorya Zabini era in quel gruppo di persone che la sera prima avevano puntato la sveglia alle cinque di mattina per farsi doccia, ceretta, capelli e trucco, e riuscire ad arrivare comunque in ritardo al loro appuntamento.
Di queste ansiosissime ragazze non faceva senza dubbio parte Lily Luna Potter che, visto la sua punizione che le imponeva di rimanere al castello quel sabato, aveva deciso di recuperare il sonno perso in tutte quelle settimane di studio e non solo.
Ma ovviamente i suoi buoni propositi andarono in fumo quando una già scleratissima di prima mattina Glorya Zabini le piombò letteralmente addosso.
Mentre la rossa cercava di afferrare disperatamente gli ultimi brandelli di un sogno che le aveva trasmesso positività, l'amica iniziò a chiederle consigli su come si dovesse vestire.
《Ma con chi scusa? Cambia anche rispetto al ragazzo con cui esci.》
Glorya assunse un cipiglio severo e iniziò a scuotere il dito davanti all'amica.
《Nonono non mi imbrogli Lily. Non saprai mai con chi esco oggi.》
Lily assonnata si stroppicciò gli occhi cercando di capire cosa intendesse l'amica.
Poi quando le tornò finalmente in mente la conversazione di qualche giorno prima borbottò che un paio di jeans e una camicetta firmata potevano essere abbastanza.
《Ma c'è freddo Lily! È novembre!》
《E tu hai idea di come doveva essere la mia mattina oggi? Letto letto e letto. Comunque prenditi pure il mio maglioncino rosso e la giacca di pelle se tanto ci tieni.》
Glorya sorrise come se tutta quella "conversazione" fosse stata inscenata solamente per ottenere quei due capi di abbigliamento.
Mentre la mora incurante delle proteste della Potter che le intimava di non usare i suoi trucchi, Lily cercò di riaddormentarsi per poi arrendersi all'evidenza qualche minuto dopo e di malavoglia dirigersi sotto il getto caldo della doccia.

《Eccoti finalmente! Non mi ricordavo dei tuoi ritardi cronici Glo.》
Mitchell Horton abbracciò la serpeverde che sorrise a mo' di scusa.
《E io non mi ricordavo la tua puntualità.》
Anche il ragazzo sorrise solare prima di iniziarsi ad incamminare verso Hogsmade con Glorya di fianco.
《Quindi? Come procede lo studio per i G.U.F.O.?》
La ragazza rise.
《Non esageriamo poi! L'esame è a Giunio. E fortunatamente è ben lungi dall'arrivare.》
《Già hai ragione. Io l'anno scorso ho iniziato a studiare a fine maggio.》
Invece di ridere, questa volta Glorya assunse un'espressione tesa.
《Stai scherzando?》
Il ragazzo fece una strana faccia mentre cercava di capire il perché del fulmineo cambio di umore da parte della ragazza.
Poi, senza capire ancora, scoppiò a ridere.
Glorya, se possibile, si incupì ancora di più.
《Cos'è? Ora ti metti a fare la maestrina che ripete che bisogna studiare tutto l'anno in vista dell'esame.》
La mora si bloccò di colpo.
Il ragazzo, accorgendosi che la sua accompagnatrice si era fermata, sbuffò.
《Cosa c'è ora Glo?》
《Ma tu ricordi vagamente cos'è sucesso l'anno scorso mentre tu facevi i G.U.F.O.?》
Mitchell impallildì.
《Non volevo...davvero. Io ci tengo veramente a te.》
La ragazza si avvicinò e si scontrò con gli occhi verdi del corvonero.
《Hai un'ultima possibilità. Fanne buon uso.》
Mitchell respirò a fondo prima di risollevare le palpebre.
《Hogsmade ci aspetta. E ti giuro che oggi sarà perfetto. Non rovinerò nulla.》
Glorya, nuovamente sorridente, borbottò qualcosa che assomigliava a lo spero per te prima di incamminarsi assieme al ragazzo.

Lily camminava per Hogwarts, alla disperata ricerca di qualcosa da fare per occupare la giornata.
Con suo sommo sgomento scoprì che erano passati appena quattro minuti dall'ultima volta che aveva guardato il suo orologio da polso.
La scuola era piena di primi che schizzavano da una parte all'altra.
Sola con gli sfigati si ripeté per la millesima volta la rossa, sola con gli sfigati.
La parte intelligente di lei le diceva che poteva fare i compiti per la settimana successiva, ma quella vocina fastidiosa veniva immediatamente messa a tacere.
Mai e poi mai Lily Luna Potter avrebbe fatto i compiti senza copiarne almeno la metà, ma soprattutto in anticipo.
Quindi le rimanevano due alternative.
Allenarsi a quidditch da sola senza neppure la bella visione in spogliatoio di addominali da orgasmo oppure continuate a girare per la scuola senza meta.
Decisamente per la seconda, almeno non avrebbe dovuto farsi poi una doccia.
Inevitabilmente dopo un'ora e mezza si trovò comunque al campo da quidditch, più nervosa mai.
Mandando a quel paese i buoni propositi di non farsi una doccia quella sera, si cambiò in un batter d'occhio e si fiondò nella palestra che era stata costruita negli ultimi anni per consentire una maggiore preparazione fisica ai giocatori di Quidditch.
Il tempo fuori prometteva pioggia e sd rovinarsi i capelli per l'umidità la serpeverde proprio non ne aveva voglia.
Dopo appena due giri di corsa si accorse di una figura che la fissava appoggiato alla porta.
《Capisco di avere un bel culo,  ma anche se smetti di fissarlo resta sempre lì, sai?》
Il ragazzo sussultò per la sorpresa, ma poi sorrise sensuale cercando di distogliere l'attenzione di Lily dal fatto che l'avesse appena sgamato. 
Paul Wittstock, nonchè capitano della squadra di quidditch di serpeverde, era noto per il suo sorriso che ammaliava le ragazze che, docili, gli andavano dietro da anni.
《Come mai non sei a Hogsmade Paul? E non dirmi che non avevi nessuno con cui andarci perché non ci credo.》
Ora anche il ragazzo si era messo a fare dei giri di corsa accanto alla rossa.
《Allora facciamo che rispondi anche tu a questa domanda.》
Lily alzò le spalle e gli raccontó della punizione.
Paul ghignò mentre aumentava il ritmo.
《Allora si può dire che abbia beccato il giorno giusto per non andare a Hogsmade.》
Il ragazzo ammiccò e Lily fece una faccia falsamente pensierosa.
《Immagino anche che tu non sapessi della mia punizione, o mi sbaglio?》
I due si fermarono e la ragazza si appoggiò a una spalliera.
《Può darsi che tu abbia ragione.》
Lily ghignò.
《Può darsi che io abbia sempre ragione.》
Paul si passò una mano nei capelli color caramello e si avvicinò alla ragazza.
《Può darsi che io non sia andato a Hogsmade proprio per questo.》
Ora la distanza tra i due ragazzi sia minima.
《E può darsi che la prossima volta non ci andrò proprio per questo.》
Lily si passò la lingua sulle labbra, e questo sembrò far perdere definitivamente le staffe al moro che azzerò le distanze tra i due poggiano le sue labbra su quelle umide della Potter in un bacio che di casto aveva ben poco.
Una manciata di secondi dopo la porta della palestra si spalancò silenziosa e i due ragazzi non se ne accorsero, intenti a gustarsi, letteralmente, quel momento.
《Mi sa che la prossima volta come punizione dovrò darti stare lontana dai ragazzi per un giorno Potter.》

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