Il mio tentativo di missione va in fumo

744 47 3
                                    

Appena torniamo al Campo Mezzosangue, ringrazio il signor D, per avermi dato un passaggio, ed esco alla ricerca di quell'irritante mocciosetto, nonché fratello di Bianca, Nico. Busso alla porta della capanna di Ermes. Una voce da dentro mi risponde: 《È aperto》 Così apro la porta. Nello stesso istante, un secchio pieno di roba disgustosa e viscida, - gelatina suppongo - mi cade addosso. 《Che schifo!》 Esclamo, mentre i fratelli Stoll, compreso Nico, si accasciano per terra dalle risate. 《Adesso mi dite chi ha ideato una simile idiozia!》 Dico mettendo mano ai miei pugnali. I fratelli Stoll indietreggiano, intimoriti, mentre Nico mi guarda sbalordito. 《Ma tu... non dovevi essere in missione con mia sorella?》 Esito. 《Ecco... Nico, credo che tu debba venire con me. Devo parlarti. Quanto a voi due》 Dico schioccando un'occhiata ai gemelli. 《Riceverete un'amara punizione》 Poi, faccio cenno a Nico di seguirmi. In faccia gli leggo un'espressione mista di preoccupazione e timore. 《Che ne hai fatto di mia sorella?》 Mi chiede ansioso. 《Nico, ne ho parlato con Percy, lui aveva un motivo più valido del mio, per andare in missione...》 《E la promessa?!》 Chiede lui interrompendomi. 《La promessa la manterrò. Ti ho dato la mia parola》 Dico arruffandogli i capelli. 《Ma... come farai a tenerla d'occhio, se sei qui al campo?》 Mi chiede, curioso. 《Mh... ho i miei metodi》 Dico facendogli l'occhiolino. 《Grazie!》 Esclama. Mi stringo nelle spalle. 《Non c'è di che》 Gli rispondo, andandomene. Adesso mi ci vuole una bella doccia calda. Così, entro nella capanna otto, e vedo qualcuna che gira dappertutto, come se cercasse qualcosa, o meglio, qualcuno. 《Ragazze... chi state cercando?》 Chiedo. 《Grazie agli dei sei qui! Beatrice, ma dov'eri finita?》 Mi chiede Lilith. 《Ecco...》 esito. 《Mi ero andata a fare una passeggiata》 《Così presto?》 Rincara Emily. Scrollo le spalle. 《Non avevo tanto sonno》 《E questa roba che hai addosso?》 Chiede Lilith, disgustata. Faccio una smorfia di disprezzo. I gemelli me la pagheranno cara. Lilith mi passa una mano vicino alla faccia, e arretro istintivamente. 《Ohi, ti sei imbambolata, per caso?》 《No, che dici. Sono stati quegli idioti dei fratelli Stoll》Emily fa un'espressione interrogativa. Scuoto la testa. 《Troppa roba da spiegarvi, ci rinuncio》Dico, fiondandomi nella doccia. Un'ora dopo, o almeno, a me è sembrata un'ora... poi non so, se è passata veramente un'ora o no... okay la smetto. Insomma esco dalla doccia e mi vado a vestire. Appena mi infilo i pantaloni, qualcuno bussa alla porta. 《Arrivo!》 Esclamo, allacciandomi furiosamente i pantaloni e infilandomi una maglietta presa a caso. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti la persona -se si può definire persona- che meno mi aspettavo di vedere: Chirone.
《Salve Chirone... cosa ci fa lei, qui?》 Chiedo. 《Sono... sono venuto di mia spontanea volontà... vorrei parlare con te, mia cara, se è possibile》 Dice, pestando uno zoccolo per terra, come se fosse nervoso. 《Si, certo... mi chieda pure》Dico chiudendomi la porta alle spalle. 《Ecco... sarò breve. Vorrei capire cosa è successo quella sera, dopo la partita a Caccia alla Bandiera》 Sgrano gli occhi. 《Credo... credevo che lei avesse un'idea di cosa fosse successo... non è così, Chirone?》 《Beh si, un'idea ce l'avrei, ma voglio sentire la tua versione, quello che ti ricordi》 Mi gratto la nuca, nervosa. Non so nemmeno da dove cominciare. 《Chirone》 Esito. 《So solo che, a me non piace, quando le persone litigano di brutto... cioè per farle capire, l'altra sera, fino a che Percy e Talia si urlavano, mi poteva anche stare bene, ma quando Percy ha scaraventato un getto d'acqua sulla faccia di Talia... non mi è piaciuto per niente》 Lui mi guarda, come se stesse per analizzarmi. 《Cosa... cosa hai provato, per l'esattezza?》 《Rabbia》 Rispondo. 《Sei... sei sicura?》 Chiede lui esitante. Annuisco. 《Mi ricordo... che la rabbia, era come se fosse fluida, si scaturiva dal mio corpo, e probabilmente finiva per terra, dove si è creata quella spaccatura nel terreno》 Allarga le braccia. 《Complimenti, Beatrice. Ti sei risposta da sola》 Indietreggio, all'inizio, sicura di non aver capito, poi però, comprendo. 《Non...》 Mormoro. 《Non ci posso credere... Allora... il legame che ho con Percy...》 Il fiato mi muore in gola, mentre Chirone annuisce. 《Incredibile, ma vero. Un'altra progenie di Poseidone》 Io indietreggio, intimorita e totalmente confusa. Un'altra progenie di Poseidone. Queste parole mi risuonano nella testa come un gong. Mi stringo le tempie con le dita. 《Chirone》 Mormoro. 《La... la prego. Mi dica che è tutto uno scherzo》 Ma Chirone, scuote la testa, con la faccia cupa. 《Ti do un po' di tempo, per assimilare meglio la notizia. Buon pomeriggio》 Dice, allontanandosi. Ma io non posso starmene con le mani in mano, così, vado a vedere come sta Phoebe, le faccio un po' di compagnia, all'infermeria, poi quando si addormenta, sgattaiolo via, alla stalla dei pegasi. "Salve, mia signora, come va?" Mi saluta Timballo. 《Va tutto di merda》 Gli rispondo, brusca. "Emh... mi perdoni... non volevo essere scortese" mi risponde, sempre con gentilezza. Faccio un sospiro. "Non è colpa tua, Timballo, anzi, scusami tu. È che ho appena capito chi è il mio genitore divino e... non è facile da digerire, la cosa》 "Ah!" Esclama il pegaso. "E perché no? È bello avere qualcuno che ci comprende sai?" Sorrido debolmente, accarezzandolo. "Ma... almeno ti ha riconosciuto?" Mi chiede ancora. 《Riconosciuto? Non capisco》 Chiedo sbalordita. "Non hai visto un tridente verde, volteggiare sulla tua testa?" Insiste. 《Emh, decisamente no, bello. Altrimenti Chirone, me l'avrebbe fatto notare》 "Oh, adesso capisco... vuoi fare un giro?" Mi chiede. 《Sicuro!》 Esclamo. E mentre siamo in volo, percepisco, come se qualcosa si incrinasse, dentro di me. 《Bianca》 mormoro. 《Bianca è in pericolo》

La figlia di PoseidoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora