<<Lei è Julia, la nostra nuova compagna di classe>> si difese mia sorella, mentre ci avviamo all'auto. <<É silenziosa e tutti la escludevano, quindi ho deciso che sarei diventata la sua amica>> affermò.

<<Sei un angelo Becca>> le dissi avvicinandola a me, stringendola.

<<Ma cosa dici, sciocca>> mi rimproverò, facendomi ridere. << Sono solo gentile>>.

<<Avrai preso dalla tua fantastica sorella maggiore>> scherzai.

Vidi i suoi occhietti verdi guardarmi sorpresi, prima che scoppiasse a ridere. <<Fratello maggiore vorrai dire, tu non sei per nulla generosa>>.

<<Ehi!>> la rimproverai, mentre facevo scattare la serratura della mia auto, premendo il pulsante sulle chiavi.

<<E va bene, lo eri>> disse salendo sul posto del passeggero, mentre posavo il suo zaino dietro.

<<Ero? Perché usi il passato?>> chiesi mettendo in moto, lasciando così che la radio si accendesse improvvisamente, sulla stessa trasmissione di prima.

<<Perché non lo sei più, è come se dopo l'incidente non fossi più quella di prima>> disse mettendosi la cintura, mentre tornai nel traffico della città.

<<L'incidente>> sussurrai scuotendo la testa.

Lei, come mia madre e mio padre, come Gabrielle e Max, credevano che fossi stata vittima di un incidente stradale.

Ero cambiata lo sapevo, ma d'altronde come avrei potuto fare altrimenti, avevano tutti cominciato a tartassarmi di domande sul perché lui non ci fosse più nella mia vita ed io non avevo una risposta.

<<Con questo non voglio dire che non ti voglia bene Ley, rimani la mia sorella preferita>> disse osservando fuori dal finestrino, non vedendo così il mio viso cupo.

<<Sono l'unica che hai>>cercai di ironizzare, mascherando la ferita ancora aperta che non riusciva a rimarginarsi. Era passato del tempo e questo lo sapevo, ma ancora non ero riuscita  rialzarmi e reagire.

<<Maglio così>> disse subito. <<Perché se ne avessi un'altra non sarebbe fantastica come te>> continuò sorridendomi.

<<Che ruffiana>> la ripresi, allungando una mano verso i suoi capelli boccolosi.

<<Non è mica colpa mia se passo la maggior parte del mio tempo con Jack Frost, lui mi capisce>> rise.

<<Povero gatto, lo vizi troppo>> commentai. <<Mi farà impazzire quando torneremo a vivere noi due soli>>.

<<Ma non sarà preso vero?>> mi chiese ansiosa. Allargai le labbra in un sorriso sincero. <<No, almeno non sarà prima che tornino mamma e papà>> le dissi.

<<Meno male>> sussurrò, facendomi sorridere di più.

Una cosa che adoravo di Becca era come riuscisse a dire la verità, nonostante i luoghi e le persone. Aveva l'animo puro e i modi nobili, d'altronde era ancora una bambina.
Troppo esuberante ed espansiva, troppo emotiva e sensibile, Becca era stata la mia ancora in quei due mesi.

Mi aveva vista piangere qualche volta, nonostante avessi fatto di tutto per nasconderglielo, mi aveva vista a pezzi, mentre cercavo di raccogliere un po' della poca dignità che mi era rimasta.
In tutta risposta lei mi aveva portato Jack Frost, il quale si era subito accoccolato sulle mie gambe, poi si era seduta anche lei accanto a me e mi aveva abbracciate, facendomi sentire meno sola, di quanto credevo che fossi.

<<Alza Ley, questa mi piace!>> affermò mentre svoltai nella nostra via. La assecondai ancora assorta dai miei pensieri.

Quella canzone mi bloccò però, tanto che dovetti spegnere la radio prima ancora che Becca potesse cominciare a cantare. <<Ma era Can't Stop degli One Republic>> si lamentò.

<<Una canzone da abolire Becca>> le dissi.

Lei non rispose più e lasciò che arrivai fino a casa, dove entrambe ci dirigemmo in cucina a preparaci qualcosa da sgranocchiare davanti ai cartoni animati pomeridiani.



Buonasera
Dopo parecchio tempo arriva il secondo capitolo, nel quale ci si addentra un po' di più nella vita della protagonista.

Mi raccomando continuate ad essere attivi, più di me, anche se non ci si mette tanto (non vogliatemi male dai)

A presto,
elly**

Prejudices || come backWhere stories live. Discover now