12.

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Arabella's P.o.V

Cerai di ignorare il messaggio di Sammy.
Perché non poteva lasciarmi in pace? Perché era così ossessionato da me?

Cercai di dormire, continuavo a rigirarmi nel letto e il nome di Sammy continuava a rimbombarmi in testa, era riuscito a rovinare la serata fantastica che avevo avuto con Jack.
La mia mente stava pensando ai momenti passati con Sammy.

"Arabella sei pronta?!" Lo sentii gridare.
Non mi chiamava quasi mia Arabella, solo quando era di cattivo umore.
Sospirai e mi guardai un'ultima volta allo specchio prima di scendere e raggiungerlo.
Dovevamo andare ad una festa, era il compleanno del suo migliore amico Nate.

"Eccomi." Dissi.

Si girò verso di me e guardò attentamente com'ero vestita.

"Vai a cambiarti." Mi ordinò e lo guardi confusa.
Non capivo cosa c'era di male nel mio vestito.

"Non abbiamo tempo, siamo già in ritardo." Dissi.

"Non mi interessa, non ti faccio uscire vestita come una puttana."

"Non voglio cambiarmi." Cercai di protestare, ma le sue parole mi avevano ferita.

Prima che potessi rendermi conto di ciò che stava succedendo, sentii la mia guancia bruciare.

Mi aveva colpito.
Sammy mi aveva appena schiaffeggiata.

Lo guardai e vidi che aveva gli occhi spalancati, come se nemmeno lui potesse credere a ciò che aveva appena fatto.

"Vattene." Dissi cercando di trattenere le lacrime.

"Mi dispiace principessa." Disse cercando di avvicinarsi a me, ma io mi allontanai impaurita.

"Vattene." Dissi ancora e questa volta mi ascoltò.

Era rimasta da sola.

Andai allo specchi per vedere la mia guancia, era rossa e bruciava.
Lascia che le lacrime scendessero dai miei occhi, non riuscivo a credere a ciò che aveva fatto Sammy.

Mi risvegliai dal mio flashback, non riuscivo ancora a credere a tutte le volte che lo avevo perdonato per le cazzate aveva fatto, avevo sempre messo la sua felicità prima della mia.
Ero davvero stanca di lui e del fatto che riusciva ancora a influenzare la mia vita.

Sospirai e decisi di non provare più ad addormentarmi, tanto sarebbe stato inutile e poi tra un paio di ore mi sarei dovuta svegliare.
Accesi la TV in camera mia e iniziai a guardare 'Keeping up with the Kardashians' .

La sveglia del mio telefono iniziò a suonare, distraendomi dall'ennesimo dramma di quella famiglia.

Presi il mio telefono per spegnere la sveglia e notai un messaggio di Jack.

Jack Gilinsky: Ti accompagno io a scuola. Sarò da te alle 7.30.

Risposi con un okay e poi andai a prepararmi.
Misi un paio di jeans neri con una maglietta bianca della Vans; non avevo voglia di truccarmi, misi solo del correttore per coprire le mia occhiaia e un po' di mascara.
In meno di quindici minuti ero pronta, dovevo solo mangiare e poi aspettare Jack.

Asshole (J.G.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora