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Sono le sei e la sveglia suona. Spero che sia stato tutto un brutto sogno, ma appena esco dalla stanza, ecco le mie valigie. La malinconia si impossessa del mio corpo, ma ricaccio dentro le lacrime.
Dopo essermi lavata mi vesto. Ho lasciato fuori solo i vestiti di ieri che consistono in un felpone XXL grigio (in cui,volendo, potrei starci dentro minimo sette volte) e un paio di jeans neri. Mi trucco molto leggera oggi, solo mascara e una linea sottilissima di eyeliner che fa risaltare i miei occhi caramello. I capelli lisci e scuri li lego in uno chignon e vado a fare colazione.
Sono le sette e un quarto quando sono in aeroporto. Sto aspettando che annuncino il mio volo, ricordando il viso rigato di lacrime di mia madre e il viso avvilito di mio padre quando li ho salutati dicendo loro che li odiavo. Mi sono messa a piangere a metà strada, e ho pianto talmente tanto che ora ho mal di testa.
Quando, finalmente, salgo sull'aereo mi assale il panico. Inizio a respirare a fatica e il cuore batte troppo forte, troppo velocemente. Poi il vuoto.
Mi risveglio non so dire quanto tempo dopo, in una stanza bianca con un lettino. Un ragazzo molto bello, con i capelli ricci si avvicina a me.
- Come stai?- mi chiede con un sorriso.
Caspita è davvero bellissimo: ha gli occhi verdi-azzurri che fanno un contrasto fantastico coi suoi capelli scuri e lunghi più o meno fino al collo e una lieve barba gli incornicia il viso. Non deve avere più di 20 anni.
- Ehm..Bene, credo. Ma che cosa è successo?- chiedo io.
- Sei svenuta, credo che hai avuto un attacco di panico-
Cosa? Ancora? No, ti prego.
- Ah, si mi capita, a volte. Ma dove sono?- sembro una bambina un po' ritardata.
- Su un aereo diretto a Trapani-
Ora ricordo tutto. Sto andando dallo zio Non-So-Chi a vivere.
- E tu...-
- Ah già scusa! Mi chiamo Leonardo e sono stato il primo a soccorrerti- dice con un sorriso timido. Il suo accento è marcato Siciliano.
- Grazie mille. Piacere Leonardo, mi chaimo Vanessa-
In quel monento entra una hostess:- Signorina siamo atterati. Sesi sente bene, è pregata di scendere dall'aereo. - lancia uno sguardo provicatorio a Leonardo e se ne va.
- Simpatica eh!?- scherza lui. Rido e scendo dal lettino con un salto.
- Dove sei diretta?- chiede lui
- Sinceramente non lo so. Sto andando da uno zio che nemmeno conosco a vivere.
- Ah- fa lui e insieme andiamo al ritiro bagagli. Una volta trovati i nostri, ci dirigiamo verso la sala accoglienza dove avrei trovato il famoso zio.
Leo è ancora vicino a me, quando ad un certo punto vedo che saluta un signore: è alto, con la testa calva e gli occhi scuri.
- Mio padre- fa lui, vedendo che scruto quell'uomo.
Cosa? Non è possibile! Quondi lui...
L'uomo ci si avvicina e io sono sempre più certa che è l'uomo che papà mi ba fatto vedere in foto.
- Vanessa!- esclama con un sorriso.
- Ciao zio- il mio tono di voce è robotica
- Zio?- ripete leo alle mie spalle
- Bhe,ciao cugino- gli dico cercando di stemperare l'imbarazzo
Fantastico, un figo del genere è mio cugino e devo vivere con lui sotto lo stesso tetto per sempre.
Anche lui sembra turbato.

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⏰ Last updated: Jul 26, 2016 ⏰

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