Capitolo 78

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''Dove saranno?'' chiesi appena usciti di casa.
''A casa di Allyson'' rispose senza pensarci troppo.
Camminai a gran passo seguita da Tayler e, in nemmeno dieci minuti, eravamo davanti a casa sua.
Iniziai a suonare il campanello ripetutamente.
Più passava il tempo e più io mi incazzavo.
Allyson aprì la porta in minigonna, nonostante fuori ci fossero dieci gradi.
'Brutta puttana' dissi a denti stretti.
Volevo solo metterle le mani al collo e vederla morire secondo dopo secondo.
''Oh, oh, oh, l'amichetta è venuta a difenderla'' disse come per attirare l'attenzione delle altre due, come se già sapesse che sarei andata da lei.
Era furba. Una troia furba.
''Prego'' continuò facendoci entrare.
''Ah, ora saresti gentile?'' sbottai.
''Io lo sono sempre'' sorrise in modo finto.
''Quel sorriso te lo levo a forza di pugni, giuro" la guardai in cagnesco.
''Che vorresti fare? Sai, non sono sola'' mi sfidò.
''Non mi interessa chi ci sia di là. Ti avevo avvisato, tocchi la mia migliore amica e sei morta'' la guardavo negli occhi.
''Quella troia? Se lo è meritato''
Non ci vidi più e le tirai uno schiaffo sulla guancia talmente forte da lasciarle il segno rosso delle dita.
''Che cazzo hai detto?'' urlai dopo il suo squittio di dolore.
Tayler mi strinse la mano sinistra che, fino a quel momento, era rimasta intrecciata alla sua.
''Ascoltami bene, okay? Toccala ancora una volta e sei morta. Non devi nemmeno nominarla, chiaro? E non scherzo, questo è un quarto di quello che posso farti. La mia migliore amica non si tocca, o giuro che posso renderti la vita un inferno''
''Non mi fai paura, Emily Evans'' disse senza levarsi quel sorrisetto di sfida dalle labbra.
O sapeva che mi facevano uscire di testa provocazioni, oppure voleva morire giovane.
''Dovresti cara, dovresti'' mi girai e me ne andai trascinandomi Tayler che era rimasto zitto tutto il tempo.

''Non so come cazzo faccio a trattenermi in quel modo. Se la gente sapesse cosa mi passa per la testa mi prenderebbe per psicopatica. Per non parlare se sapesse che vado a prendere a pugni le persone'' sbottai.
Tayler rimase zitto mentre guardava per terra.
''Che ti prende?'' gli chiesi fermandomi in mezzo alla strada.
''Nulla'' rispose secco.
''Ti conosco troppo bene ormai. So che hai qualcosa'' incalzai.
''È solo che un po' di tempo fa, in queste situazioni la difendevo. Mi faccio schifo, Emily'' non mi guardava nemmeno.
''Ehi, guardami'' gli presi il viso tra le mani ''Tu non sei più quel ragazzo, sei cambiato. Da puttaniere insopportabile sei diventato il principe azzurro che sognavo da piccola, solo che sei vestito di nero. Ora levati quelle cazzate dalla testa''
Muovevo il pollice in circolo e quel gesto sembrava calmarlo.
''Ho fatto cose a ragazze che se le sapessi mi lasceresti subito. Me ne sono sempre fottuto di loro. Ci scopavo una o due volte e poi le mollavo. Sei la prima di cui mi sono innamorato davvero''
''E Allyson? All'inizio mi dicevi che l'amavi'' corrucciai la fronte.
''Erano solo cazzate'' non mi guardava negli occhi, di nuovo.
''A me sembravi serio quando lo dicevi'' incalzai.
''Possiamo chiudere sto dicorso?'' sospirò.
''Perché dovremmo? Che c'è? È la verità ma non vuoi ammetterlo?''
Scosse la testa. ''No, non l'ho mai amata''
''Vai a fanculo, Tayler'' urlai infuriata e me ne andai.

Tayler's pov

Rimasi pietrificato mentre la vedevo allontanarsi da me tra le lacrime.
«Sei un perfetto idiota. Lo so ma io non l'ho mai amata. Emily è stata la prima per me. Allora diglielo guardandola negli occhi. Oppure urlaglielo. Basta che lo capisca. Sono un idiota. Finalmente lo hai capito.»
Sentii un clacson suonare che mi svegliò dal mio discorso con la mia adorata coscienza.
Feci un cenno con la mano come per scusarmi e camminai verso casa.
Le lacrime, sul punto di scendere, mi facevano bruciare gli occhi. E lo schifo che provavo verso di me mi corrodeva il cuore.

Emily's pov

Corsi in camera e sbattei la porta. Mi buttai sul letto e iniziai a piangere contro il cuscino di Tayler.
Profumava di lui e ciò mi fece solamente aumentare le lacrime.
La verità mi stava uccidendo: aveva amato Allyson. Aveva amato quel tipo di ragazza che io avevo sempre odiato, aveva amato la mia acerrima nemica.
Mi stava crollando il mondo adosso.
Non ne capivo nemmeno il motivo. Insomma, si, può sembrare stupido - e forse lo è - ma sapere che ha amato proprio lei, mi distruggeva.
Perché non poteva aver amato prima lei e poi me. Eravamo due mondi completamente diversi.
Era come passare dal bere il caffè al bere il caffè decaffeinato. Anormale, ecco.
Lei era quella che si divertiva andando a bere, a ballare mezza nuda e ad andare alla ricerca di ragazzi. Io ero quella che si divertiva con un libro, un film o una serie TV e della buona musica
Lei era quella esuberante, io ero quella riservata.
Lei era quella che non aveva problemi nell'andare da un ragazzo e dirgli: "Ehi, belloccio, ti va di scopare?". Io ero quella che abbassava la testa e arrossiva davanti a un ragazzo come una perfetta idiota.
Lei era la ragazza popolare, io ero una semplice studentessa che passava i cambi d'ora con le cuffie nelle orecchie.
Lei era così, forse lo è ancora - sicuramente, per il mio modesto parere.
Io ero il suo esatto opposto e lo sono ancora.
Una volta una signora mi disse: "Cara, ricordati le mie parole perché un giorno ti serviranno. Troverai qualcuno sulla tua strada, in particolare le ragazze, che ti guarderanno dall'alto verso il basso come se fossi merda. Ma loro non raggiungeranno mai la tua altezza, nemmeno con i loro patetici tacchi. Perché, piccola, il trucco può coprire le loro brutte facce, ma non coprirà mai il loro orribile cuore".
Sinceramente non so perché io mi sia ricordata si quelle parole in quel momento. Erano parole di una signora che avevo incontrato al parco. Ero arrabbiata perché una bambina mi aveca trattata male.

Ma aveva dannatamente ragione.
E Tayler avrebbe potuto scegliere anche lei, io sarei sempre rimasta la solita Emily con solo un paio di scarpe col tacco che metteva ogni morte di Papa, quella senza trucchi se non un mascara e qualche rossetto, quella che odiava i vestiti e quella che amava il rap.
Perché io ero quella, e mi andavo bene così... ma maggio parte delle volte.

Sapete che vi voglio dire dopo questo capitolo?
Amatevi, porcaputtana.
Amatevi perché siete perfette così.
E un giorno incontrerete qualcuno che ami di più i vostri difetti che i vostri pregi.
Avete le cosce un po' grosse? I fianchi un po' larghi? La pancia un po' sporgente? Avete le tette piccole?
Ma mandate a fanculo tutto e tutti e amatevi.
PERCHÉ SIETE BELLISSIME.

(Giuro che non ho nulla contro voi maschietti, anche voi siete bellissimi, ma di solito sono le ragazze che hanno questi problemi esistenziali AHAH)

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

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