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Su quella panchina di quel sabato sera giaceva il corpo di una ragazza, immobile. Occhi chiusi, capelli corti scuri, vestita in un paio di pantaloni della tuta, una felpa grigia e delle Vans nere.
Da un negozio vicino usciva un ragazzo non molto alto, riccio, occhi scuri, vestito in una maglia a maniche lunghe bianca e dei pantaloni neri stretti. Era intento a chiudere la porta di vetro del suo negozio, meglio dire studio, quando la vide. All'inizio si preoccupò, non sapeva se chiamare la polizia o avvicinarsi e cercare di capire se stesse solo dormendo. Optó per la seconda, non gli piaceva la polizia: troppo chiassosi, i poliziotti.
Si inginocchiò e le diede di leggeri scossoni per svegliarla.
Niente. Provò ancora.
Lei aprì gli occhi, sorrise, poi una fitta alla testa le fece aggrottare la fronte in segno di dolore.
Il ragazzo notò una brutto colorito sull'occhio e decise di portarla a casa sua per medicarla.
"È meglio se tornassi a casa" disse lei, rifiutando l'invito del ragazzo.
"Come ti pare" disse lui, secco.
L'asprezza nel tono di lui, quasi spaventò la ragazza che cedette e accettò la generosità del ragazzo.

"Ella, mi chiamo Ella" ruppe il silenzio di quella passeggiata. A stenti si era alzata dalla panchina e a stenti camminava, aggrappata al braccio del ragazzo.
"Matty."
E tornò il silenzio. Il silenzio dell'imbarazzo del loro incontro, forse, o forse del fatto che lei non si reggesse in piedi per l'alcol che aveva bevuto quella sera, almeno era quello che lei pensava.

Salirono per tre piani una scala stretta e vecchia, gli scalini cigolavano. Matty aprì la porta con una delle chiavi del mazzo usato per chiudere lo studio.
Ella era visibilmente stanca e faceva fatica a tenere gli occhi aperti. La fece sdraiare sul divano mente lui andò in bagno a prendere ciò che gli serviva per medicare. Prese anche il ghiaccio, in cucina, che avvolse in un tovagliolo di stoffa verde.
"Non mi piace il verde" scherzò lei, socchiudendo gli occhi e sorridendo.
"Neanche a me, erano in sconto da Tesco" rise lui.
Appoggiò il ghiaccio sull'occhio dolorante di lei che fece un smorfia.

Era ormai mezzanotte passata quando anche Matty andò a dormire, dopo il suo solito bicchiere di vino rosso.
Accese la lampada sul suo comodino, spostò le coperte per entrare e prese il libro. Non riusciva a non leggere prima di dormire, era più forte di lui.

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Grazie per aver letto.

Portraits ||Matty HealyWhere stories live. Discover now