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"Ma che ti prende?"

"Sei impazzito per caso?"rispose Domenico allontanandolo.

"Mi prende che ti piace la "Mia" ragazza."ringhió l'altro serrando di nuovo il pugno.

"Ma che ti frega?"rise provocatorio incrociando le braccia.

"Sei un bast-"fù interrotto prima che potesse dargli un pugno da Domenico che ricambió il favore con più abilità data la sua altezza.

"Ragazzi,smettetela."si intromise Paolo separando i due.

"Lascia stare Paolo,và a casa."rispose Domenico tenendo gli occhi fissi su Matteo.

"Andiamo a casa,Domé."

"Vai tu,io resto qui."parló di nuovo.

"Tanto le prendi."sorrise Matteo."Vogliamo vedere chi le prende da chi?Eh?"rispose Domenico aprendo le braccia,facendosi più avanti.

"Stronzo."ringhiò Matteo.

"Ei ei,ho detto basta."parló di nuovo Paolo.

"Mimmo non lo dar retta."con una piccola corsetta li raggiunse Fabiana a metá tra i due.

"Ah,ora fai l'angelo custode?"rise Matteo.

"Mattè sei un pezzo di merda!"parlò acida con le lacrime agli occhi.

A Domenico per poco non era preso un colpo guardandola in quello stato,aveva dei jeans semplici con delle converse ed una maglia leggera,coperta solo da una felpa nera,lunga col cappuccio che le ricopriva la testa e faceva molto freddo.

"Io sono un pezzo di merda?"accennò un sorriso.

"Vá via."

"Tu sei soltanto una troia."sputò acido più che per realtá,per gelosia incamminandosi verso la strada principale.

Paolo reagì,ma lei lo trattene per un braccio.Non ne valeva la pena.

Fabiana non rispose,incassò il colpo e stette in silenzio sentendo la testa maledettamente pesante e gli occhi appannarsi.Si voltò lentamente camminando verso l'auto di Paolo.

Domenico le si avvicinó e le passó un braccio attorno alle spalle.

"piccolin-."non fece in tempo a finire di parlare perché Fabiana gli tolse il braccio infilando le mani nelle tasche della felpa.

Voleva stare da sola,si sentiva una merda,aprì lo sportello e si sedette al lato del cooconducente,in silenzio sempre col cappuccio sulla testa.

Domenico salì sui sedili posteriori tenendosi la guancia ed il labbro,gonfii mentre si scambiava delle occhiate preoccupate con Paolo.

Dopo pochi minuti arrivarono a casa Cannavaro e scesero tutti e tre,Fabiana andó spedita verso il salone buio,mentre gli altri si diressero nella veranda.

Il ticchettio del ginocchio di Domenico,il suo torturarsi le dita lo rendevano sempre più nervoso.Si alzò e si diresse verso il salone.

Prese un respiro profondo ed aprì la porta.

"Fabi,sei qui?"domandò dolcemente ricevendo come risposta solo il rumore del naso che tirava sù.

"Meh,pure se non mi vuoi parlare io mi sdraio qui,così dormo un pó."sorrise nel buio dirigendosi verso il divano bianco.

In realtá voleva solo abbracciarla,darle i baci che voleva,dormire abbracciato a lei.

Si sdraiò sul divano e la prese di peso,portandosela addosso.La intrappolò in un forte abbraccio e lei scoppiò a piangere sul suo petto.

"Ehi,perché piangi?"chiese dolcemente asciugandole le lacrime coi pollici.

Non ottenne risposta e trinse le labbra in una sottile linea.

Quanto era brutto vederla così?

"Fabi mi senti?"chiese leggermente portandole la testa sul suo petto.

Ricevette un semplice annuire,mentre sentì le braccia circondargli sempre di più il busto.

"Alle volte,o meglio sempre,noi uomini siamo alquanto incoerenti con le donne che amiamo.Prima sono le più belle,le più bone,le più tutto e poi,quando ci lasciano sono tutte troie.Succede che non sappiamo accettare quando ci lasciano per uno meglio di noi,perché siamo gelosi,gelosi che colui abbia qualcosa che ci appartiene."spiegò accarezzandole i capelli.

"Io non voglio che stai così male per un coglione del genere,lo hai lasciato?Se lo hai fatto é perché ti piace o ami un'altra persona."spiegò.

"Ed inoltre non sei una troia,ma dico le hai mai viste le troie?"

"Siete tutti coglioni."parló alzando gli occhi.

"Guarda che mi offendo."mise il broncio per farla sorridere Domenico.

"Anche tu sei un coglione e pure puttaniere."parlò prendendola iromicamente mentre il suo stomaco si contorceva.

"Ci stò lavorando."sorrise passandosi una mano sul petto per poi abbracciarla di più al suo corpo,facendola stendere completamente addosso a lui.

"Grazie davvero."sorrise baciandogli una guancia."E no eh,ora voglio un bacio come si deve."protestò lui avvicinandole il viso.

Fabiana sorrise e lo baciò,era un bacio lento,continuo mentre le mani si univano,toccavano.

"Lo sai che sei la più bella del mondo?"sorrise sistemandosi meglio sul divano.

"Lo sai che non posso smettere di baciarti?"disse in un sussurro Fabiana,al suo orecchio.

"Non farlo,allora."sorrise unendo di nuovo le loro labbra,poi sorrise attaccandole al suo orecchio per poi morderlo.

"Mami soy yo el que pierde el control
Y esta noche quiere hacerlo con tigo
Nena soy yo quien suspira de amor
Deseando de ese fruto prohibido.
Mami soy yo el que pierde el control
Y esta noche quiere hacerlo con tigo."sussurró canticchiando.

"Che fai il cantante mo?"ridacchiò.

"quanto sei stronza.."sorrise.

"Hai capito che il calcio non é cosa per te e stai cambiando strada?"ricaró la dose ridendo sul suo petto.

"Io sono un bomber piccolì."sorrise."Dentro e pure fuori dal campo."le fece l'occhiolino dandole una pacca sul sedere per poi portarla sotto di sé e baciarle il collo.

Faded./Domenico Berardi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora