La confessione di Draco

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La confessione di Draco

Dopo la confessione Draco guardò dritto negli occhi di lei, luminosi, allegri, stupiti, scintillanti come rubini. Abbassò lo sguardo che si posò sulle sue labbra sottili, coperte da un velo di burro di cacao per non farle screpolare. Quanto avrebbe voluto sfiorarle il viso, afferrarle il mento e poggiare le labbra sulle sue, ma non poteva. Non sarebbe stato giusto. Si sarebbe illuso e basta. Si sarebbe illuso di aver una possibilità con la Granger, e avrebbe illuso anche lei.

I suoi occhi penetrarono quelli della ragazza di fronte a lui. Color cacao con qualche sfumatura verde vicino alla pupilla.
Inaspettatamente una mano piccola e calda gli carezzò la guancia. Hermione abbassò lo sguardo sua bocca di lui. Draco non riuscí a resistere alla tentazione e la baciò. Un bacio delicato, che sapeva di menta.

«Allora noi dovremmo progettare l'escursione dei ragazzini» disse poi lui, staccandosi dalle labbra di lei.
«Malfoy? Perchè?» chiese Hermione
«Perchè è quello che ci ha chiesto la McGranitt?» fece lui con ovvietà.
«Lo sai cosa volevo dire...» disse lei posando gli occhi sul letto e giocherellando con un lembo del lenzuolo.

«Perchè ne avevo voglia»
«Tu baci le ragazze solo perchè... ne hai voglia?» questa volta il tono era meno soave, la voce era poco piú alta e il volto era infiammato dalla rabbia
«No, Granger. Bacio quando ne ho voglia le ragazze che mi piacciono» fece lui con tono calmo e dolce, quasi sussurrando.

«Allora ti piace l'intera scuola» commentò Hermione risentita, riabbassando lo sguardo.
«Con le altre non è cosí» confessò lui «Tu sei... insomma... sei speciale. Tu mi piaci»
«Anche tu mi piaci, se no non ti avrei baciato»
Si guardarono per pochi secondi poi entrò Madama Chips
«Signorina Granger, può uscire se vuole. Non penso abbia ancora la febbre» esclamò la ragazza posando una mano sulla fronte della ragazza.

«D'accordo! Andiamo in biblioteca ad inizire il progetto?» chiese a Draco
«Certamente, se Madama Chips è d'accordo...»
«Quanto sei premuroso giovanotto, si vede che le vuoi proprio bene!»
Draco si portò una mano sul collo con fare imbarazzato. Se anche l'infermiera se ne era accorta doveva essere una cosa piuttosto evidente.
«Noi andiamo... grazie mille Madama Chips!»
«Figurati cara!»
Cosí congedandosi i due quindicenni scesero le scale fino alla biblioteca. Si sistemarono su un tavolino al centro della stanza, quel giorno insolitamente vuota.
«Sai non ho proprio voglia di progettare!»

«Ma noi... dobbiamo... cos'avresti intenzione di fare?»
«Parlare, chiacchierare, raccontarci qualcosa di noi, segreti»
Hermione per una frazione di secondo pensò che quella fosse tutta una messa in scena per scoprire i suoi segreti e prenderla ulteriormente in giro. Ma lo sguardo di Draco le fece cambiare idea. Certo, era bravo a mentire e fingere, ma quella non era una recita, era sincero, lo sentiva.

«Ti va di raccontarlo dei tuoi?» chiese titubante Hermione.
«Mio padre a sedici anni è diventato un Mangiamorte, la sua famiglia e quella di mia mamma hanno organizzato il matrimonio, a soli diciotto anni. I miei genitori non si sono mai amati.

Provano affetto, ammirazione, simpatia, ma non di certo amore! Hanno avuto me sette anni dopo essersi sposati. Poi che dire... si sono lasciati ed ora sono sul punto di rimettersi insieme, non perchè si amino, ma perchè mia mamma ha paura di perderlo, non lo ama, ma gli vuole bene. A lui è stato affidato un compito importante. Non so neanche io di cosa si tratti... »
«Oh... mi dispiace... »

«A mio padre non gli importa niente di me! Mia madre è l'unica che si preoccupa e sa che non sto bene!»
«Stai tanto male per i tuoi?»
«Per loro, per il compito di mio padre, per il fatto che Voldemort sta riprendendo potere, perché obbligheranno anche me a diventare uno di loro, perchè non so bene cosa provo per te, non so se se mi piaci o se è una sensazione amplificata dalla confusione che ho in testa. Sei la cosa piú simile ad un'amica per me. Tu e Zabini»

«Sono felice che tu la pensi così. Io ti voglio aiutare, Draco!»
«Non puoi... nessuno può aiutare me o la mia famiglia»
Tutti e due avevano un'aria atterrita.
«E tu? Cosa mi dici della tua famiglia?»
«I miei sono Babbani... sono dentisti!»
«Cosa?»
«Sono come i guaritori, ma curano i denti»

«Interessante... come hai detto che si chiamano?»
«Den-Ti-Sti» fece lei con aria divertita «Se tuo padre sapesse che ti sto dando lezioni di babbanologia ucciderebbe entrambi»
«Al diavolo mio padre. Insomma... io non posso fare niente senza la sua approvazione, niente senza che lui lo venga a sapere! Io ci scherzo su queste cose... ma sono serie. Sono come in trappola a casa.»
«Per questo ti comporti da superiore, sei cosí... ribelle ed insopportabile a scuola»
«Se c'è qualcuno che ti opprime e tu non ti sfoghi con nessuno... diventi pazzo!»

«Capisco...»
«Ma com'è che stiamo ancora parlando di me?»
«Oh... scusa!»
«Niente... e se parliamo di qualcos'altro?»
«Tipo?» chiese Hermione
«Il nostro progetto?»
«Oh... giusto! Ecco io avevo pensato di ambientare tutto... nel... » Draco la stava fissando in modo strano con un espressione dolce e divertita insieme, e la sua bocca era contratta nel solito ghigno. «Perchè mi fissi cosí?»

«Perchè ti amo. Grazie Hermione...»
«E per cosa, Draco?»
«Per esserci sempre!»
Avevano selezionato accuratamente le parole, di fatti i due si erano raramente chiamati per nome.
I volti dei due erano a pochissimi millimetri di distanza, stavano per baciarsi... quando...
«HERMIONE!»

My Angel //Dramione ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora