Il Prefetto Hermione Granger

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~Io ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora~
(Cassandra Clare)

Il Prefetto Hermione Granger

Tutto ciò di cui aveva bisogno Hermione Granger era sdraiarsi su quel suo comodo letto, quello a baldacchino con le tendine scarlatte che tanto adorava. Quel mattino era partita con l'Espresso per Hogwarts alla volta dell'antica scuola di magia e stregoneria. Dopo un lungo viaggio di quasi dodici ore, passato a praticare la sua carica di prefetto, insieme al suo migliore amico, Ron, era veramente distrutta, inoltre non aveva fatto in tempo a salutare come si deve l'altro suo amico del cuore: Harry Potter.

Ora, Hermione, stava scendendo dal treno, arrampicandosi su per il vialetto dove le carrozze stavano attendendo gli alunni di Hogwarts, per portarli al castello, quando sentí una voce arrivare dietro di lei

«A quanto pare in questo posto non hanno ancora cacciato i mezzosangue! Dico male, Granger?»
Era quell'odioso di Draco Malfoy, un Serpeverde, purosangue che pensa di essere il centro della Terra, con la sua squadra di compagni stupidi.
La ragazza decise di ignorarlo
«Questi Babbani che si intrufolano nel nostro mondo e pretendono di avere i nostri stessi diritti...»
Questo commento era troppo anche per la pacifica Hermione

«Come osi? Se ho ricevuto la lettera, a undici anni, vuol dire che io ho diritto a frequentare questa scuola quanto te!»
«Come vuoi... ma io quest'anno sono diventato prefetto della casa di Serpeverde!» disse Malfoy con il suo solito ghigno antipatico
«Ah, davvero? Bhe... io sono quello di Grifondoro!»
Draco sembrava paralizzato: questo proprio non se lo aspettava. Lui, purosangue, posto sullo stesso piano di lei, una mezzosangue insignificante. Non riusciva ad accettarlo. Non poteva essere, la ragazza stava mentendo, eppure, Hermione Granger non aveva mai detto una bugia da quando era nata.

Il ragazzo se ne andò amareggiato, seguito dalle altre serpi.
La Grifondoro era soddisfatta della reazione di Draco. Salí su una carrozza libera e tenne il posto anche per Ron e Harry, che si presentarono qualche minuto dopo con Neville Paciock, un ragazzino maldestro e poco sicuro di sé. La carrozza era occupata anche da Luna(tica) Lovegood, una ragazza originale e con la testa tra le nuvole.

Una volta arrivati ad Hogwarts, Hermione, si fiondó nella sua camera, si fece un piacevole bagno caldo, si vestì con la divisa della scuola e si appuntò con il petto gonfio d'orgoglio la piccola spilla dorata sulla quale era incisa un'elegante "P", che stava per prefetto. Uscendo dalla sua stanza, che condivideva con Calí Patil e Lavanda Brown, due ragazze superficiali, vide due ragazzini del secondo anno correre per i corridoi. Ecco: l'occasione perfetta per dimostrare quanto ci tenesse al suo incarico

«Scusate?! Hey, dico a voi due! Sí, proprio voi! Scusate ma è vietato correre per i corridoi della scuola!»
I due bambini si guardarono l'uno con l'altro, sghignazzando, poi continuarono per il loro tragitto camminando. Hermione era molto fiera di sè. Aspettò gli amici per cinque minuti circa, seduta su una delle vecchie poltrone rosse accanto al fuoco della Sala Comune della sua Casa.

I tre quindicenni si recarono nella Sala Grande per la cena. Come sempre il discorso del preside fu seguito con molta attenzione da parte di tutti gli studenti. Albus Silente aveva questo strano potere: fare in modo di essere ascoltato da ognuno degli alunni. L'ottimo pasto, preparato dagli elfi domestici, consisteva in cosce di pollo, di agnello, spiedini, patate, insalata, arrosto, funghi e, per dolce, il budino, piatto preferito da Luna, la stravagante Corvonero.

Mentre assaggiava un po' d'arrosto, Hermione, si accorse che la cerchia di Serpeverde, amici di Draco Malfoy, la fissavano e ridevano. Probabilmente il ragazzo aveva raccontato loro che lei era diventata prefetto.

Dopo aver riempito lo stomaco, i ragazzi furono congedati. Tutti tranne gli alunni scelti per essere i prefetti, ovvero rappresentare, le proprie case. Hermione per Grifondoro, Draco per Serpeverde, Hannah Abbott per Tassorosso e Michael Belby per Corvonero. Tutti loro erano attesi nell'ufficio della Professoressa McGranitt, una volta finita la cena.

«Ora, come sapete voi prefetti siete un esempio per gli altri studenti, soprattutto quelli piú piccoli.» dicendo questo lo sguardo dell'insegnante indugiò sul pallido volto di Malfoy.
«Come stavo dicendo: il vostro comportamento dev'essere impeccabile, cominciando dal modo di vestire» ora la professoressa guardava accigliata un angolo della camicia di Belby che sbucava fuori dai pantaloni.

«Io e gli altri professori saremmo lieti se voi collaboraste per rendere migliore questa scuola. Potreste trovarvi poche ore la settimana per organizzare qualcosa»
«Questo significherebbe perdere ore di lezione settimanale?» chiese Draco, l'ombra del ghigno impressa sulla faccia appuntita.

«Sí, signor Malfoy. Ma io e gli altri insegnanti confidiamo che voi non aderiate al progetto per perdere ore di lezione, bensí perchè tenete alla scuola!» lo riproverò la McGranitt.

«Ora, visto che, come ci ha ricordato il signor Malfoy, ció significherebbe perdere alcune lezioni, e non potete permettervi di farlo per via dei G.U.F.O., vi ritroverete due volte alla settimana a coppie.»
I ragazzi si guardarono con gli occhi sgranati. Hermione speró in cuor suo di venir affiancata ad Hannah Abbott.

«Le coppie saranno le seguenti, e non voglio sentire proteste, o tolgo immediatamente dieci punti alla vostra Casa:
Belby - Abbott/ quinta ora Martedí e Giovedí
Malfoy -Granger/ quinta ora Lunedí e Venerdì
Tutto chiaro? Domani in biblioteca, quinta ora, ok Granger? Malfoy?»
«Certamente, professoressa!» risposero all'unisono.

In realtà non andava bene proprio per niente. Lei con Malfoy non voleva aver proprio niente a che fare. Lo sapeva. Si sarebbero insultati tutto il tempo. E, cosa peggiore, Hermione aveva la netta sensazione che la McGranitt lo avesse fatto apposta.

Perchè? Si sentiva ripetere lei nella propria testa Perchè?
Perchè lei? Lei era brillante, intelligente, profonda, sensibile e responsabile; lui... bhe lui era l'esatto contrario: cretino, superficiale, inaffidabile, razzista e poco rispettoso.

Chissá quale progetto avrebbero elaborato una mente intelligente e studiosa come quella di Hermione e una furba e diabolica come quella di Draco.

La ragazza era stanca. Stava andando verso il quadro della Signora Grassa per entrare nella Sala Comune e coricarsi, vedeva giá il dipinto in lontananza quando una voce la chiamó

«Granger! Granger!» qualcuno sussurrava il suo nome
«Chi è?» esclamò lei
Si voltó: era Malfoy
«Sssssshhttt!» fece lui «Non voglio far sapere a nessuno di... del nostro compito, ok? Domani dirai che devi andare a studiare in biblioteca o che so io! D'accordo?»

Effettivamente Hermione non impazziva all'idea di passare due ore la settimana con Malfoy, quindi accettò annuendo e si diresse a passo svelto fino al quadro della Signora Grassa, prima che qualcun'altro la potesse separare dalla sua meta.

uella notte la ragazza non riuscí a dormire. Non voleva lavorare con Malfoy, era solo una perdita di tempo. Una distrazione dallo studio e dal ripasso per i G.U.F.O.
Hermione, manca ancora un anno agli esami si diceva Ma bisogna ripassare cinque anni di programma scolastico! Non avró mai il tempo... con questi fastidiosi pensieri la studiosa Hermione si addormentò, senza neanche accorgersi di non aver preparato i libri e l'occorrente per il giorno seguente.

Questo capitolo è dedicato a tutte le persone che, come me, domani iniziano gli esami o chi gli ha iniziato oggi.💖📕📕📕💕💕💕🌹

My Angel //Dramione ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora