Capitolo 1

16.7K 760 477
                                    

Apro gli occhi con difficoltà, gonfi e rossi per il sonno, mentre sbadiglio distrattamente cercando di svegliami definitivamente. Appena attivo il cervello, sento una presenza accanto a me e mi giro lentamente verso di lui, e appena i miei occhi incontrano il suo viso, il battito del mio cuore accelera leggermente, trovando quell'immagine decisamente adorabile. Le braccia di Jungkook sono avvolte attorno alla mia vita, il suo respiro caldo batte sul mio collo e io non posso fare altro che domandarmi cosa ci faccia qui.

Mi sistemo sul materasso cercando di non fare troppo casino, così da averlo di fronte a me. I nostri visi si trovano quindi vicini, così tanto da poter sentire il suo respiro scontrarsi col mio. Scruto attentamente ogni parte del suo viso, i suoi occhi chiusi con delle profonde occhiaie, le sue ciglia lunghe, il suo naso leggermente rosso molto probabilmente per il freddo, e infine i miei occhi scivolano sulle sue labbra sottili, rosee e così morbide all'apparenza, socchiuse. Sposto la sua frangia dal suo viso, così da poterlo vedere meglio e sorrido piano.

I miei occhi dopo qualche minuto diventano di nuovo pesanti, e mi riaddormento vicino a Jungkook in un sonno profondo.

Mi sveglio qualche ora più tardi, sentendo delle labbra umide sulla mia fronte, così apro leggermente gli occhi e mormoro un lamento assonato.
«Buongiorno TaeTae.»
Riconosco subito quella voce, la sua voce, non c'è bisogno neanche di guardarlo. Richiudo gli occhi, sussurrando: «Mhh, buongiorno Kookie...», con la voce impastata dal sonno. «che ci fai qui?» domando mentre decido finalmente di svegliarmi.

Lo vedo leggermente imbarazzato, o forse è solo una mia impressione. Socchiude le labbra, come se volesse dire qualcosa, ma le richiude subito.
Lo guardo, attendendo una risposta.

«Prometti che non ridi?»
«Dai dimmi!»
«Uhm, ecco... Ho fatto un incubo, mi sono svegliato e senza pensarci sono venuto qui, sai mi sono sentito subito al sicuro e-»
Sussurra l'ultima parte con le guance leggermente arrossate e poi e alza lo sguardo per controllare la mia reazione.
Il mio cuore fa come un piccolo salto, sentendo quelle parole: la tipica sensazione che provo quando ho Jungkook al mio fianco.

Ci guardiamo per un tempo che sembra infinito, fosse stato per me sarei rimasto così per ore e ore, ma il rossore sulle guance diventava sempre più intenso, così per rompere il ghiaccio decisi di saltargli addosso.
Sì, letteralmente.

«Il mio Kookie~» dico mentre poso le mani sulle sue guance rosse e morbide, lui invece cerca di trattenere un sorriso timido non riuscendoci molto.
«Hey!» piagnucola fingendosi offeso e cerca di togliermi di dosso, sapendo già dal principio che era una cosa impossibile.
«Puoi venire qui quando vuoi! Dio ti riempirei di baci!» quasi grido per la tenerezza che sto provando e gli schiaccio le guance con, forse, un po' troppo entusiasmo.
Lui ride, la sua risata è pura e cristallina, sincera. Amo davvero tanto quel suono.

Mi sistemo, mettendomi a cavalcioni su di Jungkook, mentre lui continua a guardarmi con un piccolo sorriso stampato sulle labbra.
«Davvero?» chiede poi, una volta che mi sono messo comodo sulle sue gambe.
«Cosa?»
«Davvero posso venire qui quando voglio?»
Sorrido, è adorabile.
«Non devi neanche chiederlo.»
Lui sorride ancora più di prima e Dio, mi farà impazzire.

Alzo poi lo sguardo verso l'orologio (per quanto mi possa dolare) e sono le dieci, così gli chiedo se vogliamo andare a fare colazione.  Il mio stomaco subito dopo brontola, facendo ridacchiare Jungkook.
«Questo pancino è vuoto eh?», cantilena e mette le mani sulla mia pancia improvvisamente, cominciandomi a fare il solletico. Piccolo bastardo.
«FERMATI!»
Comincio a ridere istericamente, odio il solletico e lui lo sa perfettamente, non resisto neanche dieci secondi. Così mi toglie da sopra di lui e ne approfitta per sovrastarmi.
«Ti p-prego- fermati!» urlo con le lacrime agli occhi, cercando lanciarlo giù dal letto, poco mi importava se si faceva male, quello a soffrire di più sono io, adesso.
«E che ci guadagno io?» chiede curioso.
«Quello che vuoi!»

La tortura finisce quasi immediatamente e tiro un sospiro di sollievo, ma lui si avvicina di colpo al mio viso, costringendomi a trattenere per un attimo tutta l'aria nei polmoni.
Il mio petto comincia poi ad andare su e giù freneticamente, non solo per il solletico, ma questa vicinanza mi fa girare la testa.
Mi guarda con uno strano sguardo che non riesco bene a identificare, so soltanto che mi stava facendo sudare sette camicie.
«Quello che voglio, uhm?»
Sento un pizzico di malizia nel suo tono di voce, così deglutisco e lo guardo nei suoi profondi occhi neri, e senza pensarci annuisco piano, in risposta.
Lui continua a tenere il viso vicino al mio, molto vicino. Il suo sguardo scende sulle mie labbra, il mio cuore comincia a battere ancora più velocemente di prima.

Cosa diavolo sta succedendo al mio povero cuore?

Guardo a mia volta le sue labbra, non ho la più pallida idea a cosa io stia pensando o tantomeno a cosa desidero fare, ma quando vedo la sua lingua passare lentamente sulle sue labbra, sono sicuro di star per perdere il controllo.
Migliaia di pensieri poco eterosessuali cominciano a vagare nella mia testa.
Taehyung, riprenditi.
Questa è una tortura, altro che solletico.

«Taehyung? Sei sveglio?»
Sento Jimin chiamarmi da dietro la porta accompagnato da un leggero bussare. Jungkook sembra risvegliarsi da chissà quale ipnosi e immediatamente scende da sopra di me, mentre io sono ancora rincoglionito, non molto sicuro di quello che è appena successo.
Lo vedo uscire velocemente della stanza, mentre Jimin lo guarda con occhi curiosi.

«Uhm, -comincio- Jimin? Dimmi.»
Ho la voce che trema ancora un po', mi meraviglio di me stesso e tossisco nervosamente, mettendomi a sedere sul letto. Davvero Jungkook mi fa quest'effetto?
Jimin nella mia stanza e chiude la porta alle sue spalle.
«Che è successo?» chiede, mentre si siede accanto a me sul letto.
«Niente, tranquillo.»

«Mh...» dice Jimin pensieroso. «In ogni caso, dovevo chiederti una cosa.» Vedo della preoccupazione nel suo sguardo e lo incito a continuare. «Tu sai- sai cosa si prova quando si è innamorati? Non che io lo sia- insomma... Sono sai... curioso? Ieri notte guardavo un drama e non riuscivo a capire! Ahah, curioso vero? Beh quindi?»
Wow Jimin, rallenta. Doveva sicuramente prendere lezioni di teatro perché mentire non era affatto il suo forte.

In ogni caso, i miei pensieri si rivolgono meccanicamente a Junkook, per qualche assurdo motivo, ma decido di lasciare da parte quel dettaglio e presto attenzione a Jimin, che mi fissa impaziente.

Mi gratto la nuca e alzo le spalle, non sapendo esattamente cosa dire. «Credo sia come se... I suoi problemi diventano anche i tuoi, i tuoi sorrisi dipendono da quella persona, il tuo umore dipende dal suo, tutti dipende da lei.
Ti innamori di tutto quello che fa, persino le cose che prima odiavi nei suoi comportamenti, credo che si è innamorati nel momento in cui guardi quella persona negli occhi e il tuo battito cardiaco accelera, senti un nodo alla gola. Ma non un nodo cattivo, qualcosa di buono, ed estremamente dolce.
Appena ti svegli pensi a lei, a cosa potresti farci insieme, cosa potresti fare per renderla felice, per farla ridere, perché la sua risata diventa il suono più bello che tu abbia mai sentito e l'unica cosa di cui hai bisogno.»

Beh, lo dico? Non so neanch'io da dove mi siano uscite queste parole, ma la figura di Jungkook che tormentava i miei pensieri mi stava facendo uscire fuori di testa.

«Wow... Cazzo.»
Sento uscire debolmente dalle labbra di Jimin, così mi giro verso di lui con la gola un po' secca.
«Troppo profondo?» chiedo, ridendo nervoso.
«No no, è che... —sospira piano— no niente. Grazie mille Tae.»
Si alza ed esce dalla stanza, lasciandomi perplesso.
Lo vedo ancora più preoccupato di prima.

why my heart beats like this?。 taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora