CAPITOLO 21

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É sera.
Dopo cena ci rilassiamo.
I maschi stanno guardando una partita di calcio alla tv, e non sono solo i fratelli.
Qui é un misto di tecnologia e antichità.
Ci sono delle stanze con tv e computer e da quello che ho capito questa é personale, solo per alpha e lune.
Si sentono urla anche da stanze vicine, ogni volta che fanno un goal.

Le lune stanno spettegolando di tutto e di più e io le ascolto per essere ben informata.
Non dicono niente di cattivo, solo novità di vario genere.
Tutte ridiamo ad una battuta fatta da holly.

L'alpha chiama elly e lei va da lui.

Devo porre la domanda adesso.
- avete presente il branco di ryan e nirai, gli alpha?- chiesi alle due lune rimaste al tavolo.
- sì, casimir ne stava parlando l'altro giorno- rispose vanessa.
- sapete dirmi chi é stato a sterminarlo?- chiesi piano.
- aron non te l'ha detto?- chiese holly.
Scossi il capo.
- non é nostro compito- rispose vanessa- devi fartelo dire da lui!-.
- ditemelo voi- risposi.
- non possiamo- rispose vanessa- ci dispiace-.
Si alzarono, andandosene.

Guardai aron e incontrai il suo sguardo.
Sta parlando con casimir.
Sono seri.
Aron annuisce e si alza.
- dobbiamo parlare- dissi quando é davanti a me.
Lui annuisce mentre tutti escono.
- devi dirmi chi é stato ad uccidere il mio branco- dissi senza neanche dargli tempo di chiudere la porta della stanza.
L'alpha é fermo a guardare la scena.

Lui é teso e si capisce.
Si massaggia la base del naso e mi guarda.
- qualunque cosa ti dico, ti prego di restare calma- disse.
- tu dimmelo- risposi.

- ti ho detto che ho passato anni a cercarti e quando ti ho trovata avevi solo 8 mesi!- disse- ho mandato un messaggio col simbolo del branco a tua madre ma non l'ha presa sul serio, quindi quando hai compiuto 17 anni, volevo prenderti per portarti qui, al sicuro e..- gli si spezzó la voce.
Lo vidi fare dei respiri profondi.
- e?- chiesi.
- quella notte, quando ti sono andato a prendere, lei mi ha visto ma non potevo permettere di rischiare che ci seguissero per trovare questo posto, così ho fatto quello che dovevo!- disse.
Notai una certa disperazione nei suoi occhi ma le sensazioni erano troppe per la pietà.
- il tuo branco é vivo e l'unica a morire é stata lei- disse.

Abassai lo sguardo mentre una certa rabbia si stavva impossessando di me.
Le mani che fino a qualche ora prima mi hanno accarezzato la pelle, rendendo ogni attimo unico.
Quelle stesse mani che si sono sporcate del sangue della persona che mi ha dato alla luce.

- dì qualcosa- sussurra avvicinandosi a me.
Resto ferma per qualche altro minuto.

Lo guardo.
Lui ha gli occhi di un rosso scuro.
Cerca di capire le mie intenzioni.

Quasi senza rendermene conto sono su di lui con le mani strette intorno alla gola.
-assassino!- urlo.
Sento cadimir sollevarmi di peso.
Gli do una testata, cogliendolo di sorpresa e saltando adosso ad aron.
Lui cerca di liberarsi ma invano.
Casimir l'ancia un ullulato e in pochi secondi la stanza di riempe dei loro fratelli.
Cercano di farmi mollare la presa.
Dopo qualche altro secondo mi lascio sollevare e mi fermo a guardare aron.
Sta sanguinando dai graffi sul viso, sul petto e sul collo.

Sono solo superficiali ma spero che gli facciano provare più dolore possibile.
- basta!- disse un altro dei fratelli, lynwood.
- mi dispiace ma era l'unico modo per stare con te!- disse aron rialzandosi.
i due fratelli più giovani guardano la scena.
Lynwood mi tiene per i gomiti.
- tu non li conosci!- risposi lasciando trapelare il mio odio verso di lui, verso tutti loro e verso questo posto.
Lui si alza, incurante delle ferite.
- Non mi avrebbero mai accettato!- rispose.
- non puoi saperlo!- risposi strattonanfomi per liberarmi.
- si invece, sono uguali a tutti i genitori sulla faccia della terra!- rispose.

Smisi di strattonarmi e lo guardai.
- voglio tornare a casa!- dissi.
- non puoi!- rispose.
- perché?- chiesi gelida e feci una risata amara- per stare con un assassino?!-.
noto una certa disperazione nel suo sguardo e si volta verso casimir.
- non puoi farla andare!- disse aron.
Con uno strattone molto forte feci sussultare tutti.
Pensano che continueró a stare calma, ma vedranno.

- la decisione spetta a te- disse casimir.
- se te ne andrai ora, allora non potrai più tornare- taglia corto aron.
- sempre meglio che vivere con un assassino!- risposi.

Non sono del tutto sicura di volermene andare, insomma, il mio mate.

Ma non posso stare con lui.
Non riuscirei a sopravvivere sapendolo come un assassino.

- va bene, prendi le tue cose e vattene!- sibilla aron andandosene.
Lynwood mi lascia e io vado in camera, seguita da lui.

Presi un borsone e ci misi dei vestiti.
Sento dei passi pesanti ed entra aron.
Guarda lynwood poi me.
Lo chiude fuori e prese il borsone.
- qui non c'é niente di tuo!- rispose buttando il tutto sul letto.
La disperazione di prima sembra svanita e resta solo la rabbia nei suoi occhi.
- la barca é pronta, lyn ti accompagnerà fino ad una macchina, e lì ti porteranno a casa- disse guardandomi gelido.

Alzo gli occhi al cielo.
Lui sbuffa e apre un cassetto del comodino.
- volevo dartelo più tardi ma a quanto pare non ci sarà un dopo per noi- disse passandomi una scatola.

La apro e guardo una collana in oro bianco e una specie di pietra rosso sangue.

- grazie- risposi ancora con voce arrabbiata.
- ti auguro una vita felice- rispose sarcastico.
-anche a te- risposi uscendo.
Lynwood mi accompagna verso ad una barca a motore.
Salgo e guardo il castello un ultima volta.

Sento un senso di nausea.
Guardo aron fermo sulla spiaggia.
Con lui ci sono diversi fratelli che cercano di tirarlo su di morale.

Guardo un uomo azionare il motore e partire.
Dopo qualche chilometro dalla riva sento un rumore.
Alzo lo sguardo verso una pietra grande quanto un melone di cristallo nero sulla barca.
Sta rilasciando una luce scura e in un attimo vedo quello che deve essere la barriera.
Sembra di oltrepassare vetro.

É finita, non posso più ritornare in quel luogo magico, dimora di un assassino.

Sento la nausea aumentate e non é il mar di mare.
Sento come se qualcosa di vetro si é frantumato.
Mi guardo attorno ma non c'é niente di rotto.
Lynwood, seduto a poco da me mi lancia uno sguardo.

Non ho bisogno di chiedere perché é la mia lupa a rispondermi.
L'unica cosa che dice é:
Il legame si é spezzato.

Vorrei farvi una domanda.

Sono curiosa di sapere cosa avreste fatto voi al suo posto e cosa secondo voi succede dopo.

Se volete farvi sentire, o volete fare domande sulla storia o su qualunque cosa potete chiedere.

Grazie per i voti e i commenti e buona lettura.

Anna.

IL MIO MATE. Where stories live. Discover now