Capitolo 38.

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Le ore di scuola finirono e mi ritrovai fuori al cancello ad aspettare quegli esemplari di amici.
Erano passati più di dieci minuti, e finalmente si degnarono ad uscire da questa fottuta scuola.
Io e le ragazze avevamo deciso di non tornare a casa e restare  in giro per Milano.

" sentite, io ho fame." Ruppe il silenzio quella idiota di Francesca.

" andiamo a mangiare." La presi sottobraccio camminando con passo più veloce mentre le altre ci raggiunsero subito.

Arrivammo al Mc Donald's ed entrammo ad ordinare, appena la signora dietro al bancone ci diede i nostri vassoi ci sedemmo ad un tavolo libero.

"Mmh e comunque quella Troia della Marelli mi ha tolto il cellulare senza motivo." Disse Martina rompendo il silenzio.

" primo lo usano tutti il cellulare e secondo se lo toglie ad una lo deve togliere a tutti."  Intervenne Francesca con fare deciso.

" appunto, questa cosa mi ha fatto incazzare però." Sbuffò addentando il panino.

Mi alzai dal posto dicendo alle ragazze che avevo bisogno di una boccata d'aria.
Uscì fuori e presi dai jeans il pacchetto di sigarette, ne presi una e la portai alla bocca per poi accenderla.
Mi appoggiai al muro dell'alto edificio e osservai la gente che passava, mentre una sensazione di tranquillità si impossessò di me.

Mi voltai appena sentì qualcuno che mi prese per il braccio, era quello lì.

" allora me lo vuoi dire il tuo nome?" Domandò, anzi mi obbligò.

" no, grazie." Risposi, aspirando della nicotina.

" perché no? Cosa c'è sono gelosi i tuoi amici?" Disse ironico.

Mi distolsi dalla sua presa ed entrai nel Mc sedendomi al mio posto, e lo sguardo delle ragazze si puntò su di me.

" chi è quello?" Domandarono all'unisono.

" uno di quinto che mi rompe da oggi." Sbuffai portando la mano sulla fronte.

Poco dopo il mio cellulare iniziò a suonare, lo presi dai jeans e notai dal blocco schermo il nome di Alessio.

" oi... Cosa?... No, che cazzo dici.. Era uno che mi sta rompendo i coglioni da stamattina... Ma tranquillo."

Chiusi la chiamata e sbuffai, presi dallo zaino l'unica salvezza che avevo.
Gli occhiali.

Si, insomma ho gli occhiali contente?

Rimani sempre brutta.

Grazie, idiota.

Prego, tesoro mio.

" resta il fatto che quello continua a fissarti." Si voltò verso di me Martina.

" eh l'ho notato." Rotea gli occhi, per poi alzarmi e seguire le ragazze all'uscita.

Prendemmo la metro per dirigerci al Duomo, è appena arrivammo ci mettemmo vicino ad un bar ad aspettare quella disagiata di Francesca che si era fermata a parlare con un ragazzo.

Portai le braccia vicino al petto, guardandomi attorno, fissando vari abiti nelle vetrine dei negozi.
Ritornai al mondo reale solo quando Valeria mi prese dal braccio mi portò vicino alle altre.

" che fissavi?" Domandò Valeria, ridendo per l'espressione che avevo assunto.

" guardavo quei vestiti." Risposi indicandoli.

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora