Capitolo 2.

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Apri piano la porta e intravidi una figura.
Una figura, anzi una persona già vista.
Entrai silenziosamente e con un po' di vergogna, si affacciò dalla porta un ragazzo.
Un ragazzo davvero importante per me, che è riuscito a cambiare la mia vita, che mi ha fatto conoscere Francesca, il ragazzo a cui devo veramente tutto.

" ehm! C-ciao."

" ciao! Ti aiuto con le valigie."

" G-grazie."

Si avvicinò a me, quel sorriso, quei capelli, lui è troppo. Se non avete ancora capito lui è il mio idolo, non sono come alcune fan che impazziscono subito, certo alcuni scleri ci stanno, ora che vivrò con lui, dovrò essere molto più calma. Prese le valigie e le portò in una stanza, io lo seguì. Era una stanza con le mura bianche, un letto matrimoniale e alcuni mobili, appoggiò le valigie vicino il letto per poi girarsi e farmi un sorriso.

" comunque.. Sono Alessio." Mi porse la mano che subito la strinsi.

" so tutto di te. Io sono Paola, ma preferisco poli."

" ti lascio sistemare le tue cose."

Uscì dalla camera e mi misi seduta sul letto, avevo le guance a fuoco, e mi ha detto solo il nome. Bene, iniziamo molto bene. Cacciai il cellulare dalla tasca e lo appoggiai sul mobile di legno, vicino al letto; apri la valigia e sistemai i vestiti nell'armadio, appena fini uscì dalla camera e andai in salotto, dove Alessio mi mostrò il piccolo appartamento.

" dato che sai tutto di me, ora voglio sapere un po' sulla mia coinquilina." Mi chiese facendomi l' occhiolino.

Ci sedemmo sul divano, uno di fronte all'altro, per l'agitazione continuavo a stringere il soffice cuscino che era posto sulle mie gambe.

" allora vengo da Lecce, ma per un valido motivo ho voluto trasferirmi qui. Un motivo che ha stravolto la mia vita. Francesca, la mia migliore amica, noi eravamo amiche a distanza, ma questa distanza ci spiazzava è perciò sono qui. Inizialmente i miei non volevano lasciarmi andare, perché avrei abbandonato il liceo, e tutti i miei progetti e anche perché sono " piccola". Ora dovrei cercare un liceo che possa soddisfare i miei bisogni, i miei sogni.
Sono una ragazza che all'apparenza può sembrare forte, coraggiosa invece sono una che è timida, che si imbarazza per tutto. "

" che liceo vuoi?" Mi chiese gentilmente, con aria curiosa.

" liceo musicale. Amo la musica è la mia vita. "

" suoni , canti? "

" entrambe. Suono la chitarra e diciamo che me la cavo nel cantare."

" hai qualche idolo? " era sempre più curioso, di scoprire cose della mia vita che non le ho mai dette a nessuno.

" una grande domanda. Idolo. Per me l'idolo è quella persona che con la musica, con le parole di un testo, ti arriva al cuore, riesce a capirti, riesce a migliorare le tue giornate buie.
Anche se non ti conosce realmente, tu sai che è lì per te, fa tutto per soddisfare sia te e sia lui.
Eh il mio idolo, è un ragazzo d'oro. Mi vergogno a dire queste cose, non so neanche da dove sto prendendo questo coraggio, perché il mio idolo sei tu."

" vieni qua piccola, perché dovresti vergognarti." Allargò le braccia in modo da abbracciarlo, avete presente quando tutto il mondo ti sembra un pericolo, e serve un modo per sentirsi protetti? Bene, le sue braccia erano la mia protezione.

" ehm! Scusa." Ero imbarazzata al massimo, ero consapevole che ero arrossita in faccia.

" quanti anni hai?"

" ehm.. 16 anni."

" oddio, piccolina."

Feci spallucce, mi alzai e mi chiusi in camera, non so il motivo di questa reazione; mi buttai a peso morto sul letto e presi il cellulare, chiamai mamma per dirle tutto e apri Whatsapp.
20 messaggi di Francesca, questa ragazza mi farà impazzire.

"pandaa che stai facendo?"

"domani scoprirai con chi abito."

" dimmelo!!"

" non posso. Ti voglio bene ahah"

" oggi Francesco mi ha regalato una cosa."

" cosa?"

" te lo dico domani."

" ti lascio, ciao."

Chiusi la conversazione e rimasi a guardare il soffitto, quando la porta della camera si aprì e comparve Alessio.

" ehi- si avvicinò al bordo del letto. Ti va se andiamo a vedere il liceo?"

" posso andare anche domani, non voglio disturbarti."

" tranquilla, non mi disturbi affatto. Metti le scarpe e andiamo."

Uscì dalla camera e mi lasciò mettere le scarpe per poi uscire, salimmo in macchina e girammo per Milano.

" questo mi hanno detto che è un liceo buonissimo. " disse girandosi verso di me.

" starà chiuso ora, non ne vale la pena scendere . "

" va bene."

Sospirai e mi girai dalla parte opposta, guardando la strada, con la coda dell'occhio vedevo Alessio che mi guarda più volte.

// spazio autrice.//

Grazie per i commenti e i voti
Vi chiedo di seguire questa ff " noi siamo infinito" è di Milmau

"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora