Apri piano la porta e intravidi una figura.
Una figura, anzi una persona già vista.
Entrai silenziosamente e con un po' di vergogna, si affacciò dalla porta un ragazzo.
Un ragazzo davvero importante per me, che è riuscito a cambiare la mia vita, che mi ha fatto conoscere Francesca, il ragazzo a cui devo veramente tutto." ehm! C-ciao."
" ciao! Ti aiuto con le valigie."
" G-grazie."
Si avvicinò a me, quel sorriso, quei capelli, lui è troppo. Se non avete ancora capito lui è il mio idolo, non sono come alcune fan che impazziscono subito, certo alcuni scleri ci stanno, ora che vivrò con lui, dovrò essere molto più calma. Prese le valigie e le portò in una stanza, io lo seguì. Era una stanza con le mura bianche, un letto matrimoniale e alcuni mobili, appoggiò le valigie vicino il letto per poi girarsi e farmi un sorriso.
" comunque.. Sono Alessio." Mi porse la mano che subito la strinsi.
" so tutto di te. Io sono Paola, ma preferisco poli."
" ti lascio sistemare le tue cose."
Uscì dalla camera e mi misi seduta sul letto, avevo le guance a fuoco, e mi ha detto solo il nome. Bene, iniziamo molto bene. Cacciai il cellulare dalla tasca e lo appoggiai sul mobile di legno, vicino al letto; apri la valigia e sistemai i vestiti nell'armadio, appena fini uscì dalla camera e andai in salotto, dove Alessio mi mostrò il piccolo appartamento.
" dato che sai tutto di me, ora voglio sapere un po' sulla mia coinquilina." Mi chiese facendomi l' occhiolino.
Ci sedemmo sul divano, uno di fronte all'altro, per l'agitazione continuavo a stringere il soffice cuscino che era posto sulle mie gambe.
" allora vengo da Lecce, ma per un valido motivo ho voluto trasferirmi qui. Un motivo che ha stravolto la mia vita. Francesca, la mia migliore amica, noi eravamo amiche a distanza, ma questa distanza ci spiazzava è perciò sono qui. Inizialmente i miei non volevano lasciarmi andare, perché avrei abbandonato il liceo, e tutti i miei progetti e anche perché sono " piccola". Ora dovrei cercare un liceo che possa soddisfare i miei bisogni, i miei sogni.
Sono una ragazza che all'apparenza può sembrare forte, coraggiosa invece sono una che è timida, che si imbarazza per tutto. "" che liceo vuoi?" Mi chiese gentilmente, con aria curiosa.
" liceo musicale. Amo la musica è la mia vita. "
" suoni , canti? "
" entrambe. Suono la chitarra e diciamo che me la cavo nel cantare."
" hai qualche idolo? " era sempre più curioso, di scoprire cose della mia vita che non le ho mai dette a nessuno.
" una grande domanda. Idolo. Per me l'idolo è quella persona che con la musica, con le parole di un testo, ti arriva al cuore, riesce a capirti, riesce a migliorare le tue giornate buie.
Anche se non ti conosce realmente, tu sai che è lì per te, fa tutto per soddisfare sia te e sia lui.
Eh il mio idolo, è un ragazzo d'oro. Mi vergogno a dire queste cose, non so neanche da dove sto prendendo questo coraggio, perché il mio idolo sei tu."" vieni qua piccola, perché dovresti vergognarti." Allargò le braccia in modo da abbracciarlo, avete presente quando tutto il mondo ti sembra un pericolo, e serve un modo per sentirsi protetti? Bene, le sue braccia erano la mia protezione.
" ehm! Scusa." Ero imbarazzata al massimo, ero consapevole che ero arrossita in faccia.
" quanti anni hai?"
" ehm.. 16 anni."
" oddio, piccolina."
Feci spallucce, mi alzai e mi chiusi in camera, non so il motivo di questa reazione; mi buttai a peso morto sul letto e presi il cellulare, chiamai mamma per dirle tutto e apri Whatsapp.
20 messaggi di Francesca, questa ragazza mi farà impazzire."pandaa che stai facendo?"
"domani scoprirai con chi abito."
" dimmelo!!"
" non posso. Ti voglio bene ahah"
" oggi Francesco mi ha regalato una cosa."
" cosa?"
" te lo dico domani."
" ti lascio, ciao."
Chiusi la conversazione e rimasi a guardare il soffitto, quando la porta della camera si aprì e comparve Alessio.
" ehi- si avvicinò al bordo del letto. Ti va se andiamo a vedere il liceo?"
" posso andare anche domani, non voglio disturbarti."
" tranquilla, non mi disturbi affatto. Metti le scarpe e andiamo."
Uscì dalla camera e mi lasciò mettere le scarpe per poi uscire, salimmo in macchina e girammo per Milano.
" questo mi hanno detto che è un liceo buonissimo. " disse girandosi verso di me.
" starà chiuso ora, non ne vale la pena scendere . "
" va bene."
Sospirai e mi girai dalla parte opposta, guardando la strada, con la coda dell'occhio vedevo Alessio che mi guarda più volte.
// spazio autrice.//
Grazie per i commenti e i voti
Vi chiedo di seguire questa ff " noi siamo infinito" è di Milmau
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"siamo due destinati a mancarci. - Alessio bernabei."
Fanfiction"E non me ne frega se tra un po' si tornerà a scuola, se inizierà a fare freddo, se pioverà e io non avrò l'ombrello. Perchè quando ti manca una persona il resto non conta un cazzo."