Capitolo 3

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Cammino per le vie della città sconsolata. Non so dove andare, ho fame e per di più le gambe mi stanno uccidendo. In teoria sarei ancora in tempo per tornare a casa e sposarmi, ma preferisco morire libera che essere viva e imprigionata in un matrimonio di convenienza. Arrivo vicino ad un cancello verde. Ai suoi lati due guardie bloccano il passaggio (la guardia a destra leggermente più alta di quella di sinistra). Le loro divise rosse e gli sguardi seri e impenetrabili. Forse possono aiutarmi.
<< scusatemi, mi sono persa, potreste dirmi dove mi trovo? >> chiedo posizionandomi davanti a loro. Il ragazzo a sinistra gira il volto dall'altra parte, mentre l'altro inizia a fissarmi confuso

<< siete straniera? >> chiede quest ultimo guardandomi dalla testa ai piedi

<< si, ma non so dove andare per uscire dalla città >>

<< Jeonghan, non abbiamo il permesso di parlare durante il turno di lavoro >> mi interrompe l'altro leggermente infastidito

<< Mingyu, non vedi che ha bisogno di aiuto? Non penso che il generale si arrabbierà se diamo qualche indicazione >> dice per poi girarsi nuovamente verso di me

<< scusatemi, ma come vi chiamate signorina? >>

<< mi chiamo Alice, vengo dal Canada >>

<< che buffo nome per una città. Io sono la prima guardia dell'esercito del re rosso, Jeonghan, mentre lui è la seconda guardia, Mingyu. Quindi vorresti uscire dalla città se ho capito bene, è corretto? >>

<< si, potete aiutarmi? >>

<< per uscire hai bisogno del consenso del re, mi dispiace >>

<< cosa? Ma è assurdo! Perché dovrei chiedere il permesso per andarmene?! >> mi lamento contrariata dall'assurda situazione

<< mi dispiace, queste sono le regole. Non possiamo fare di più per te >>

<< potremmo sempre farle incontrare il re >> interviene Mingyu sospirando

<< potreste davvero? >>

<< potere e volere sono due cose differenti, ragazzina, ricorda >>

<< quello che Mingyu cerca di dire, è che non è facile avere un'udienza con il re. Difficilmente parla con persone di cui non si fida o che non conosce. Quindi, su questo campo, non possiamo fare molto per voi >> spiega Jeonghan dispiaciuto

<< Oh! Lady! Cosa ci fate qui? >> una voce familiare attira la mia attenzione. Con piacere vedo il generale avvicinarsi sorridente mentre le due guardie portano la mano destra sulla fronte come segno di saluto

<< bentornato, generale, il re vi stava aspettando >> informa Mingyu l'uomo appena arrivato

<< ho avuto un contrattempo, per questo ho ritardato. Adesso che ci penso, lady, potreste venire con me? Ho bisogno di informare il re su una certa questione e mi serve il vostro aiuto, vi va'? >> chiede sorridendomi. L'occasione che mi serviva per parlare con il re! Se questa non si chiama fortuna, non so come altro chiamarla!

<< sarei felice di aiutarvi >> rispondo sorridendo a mia volta

<< molto bene, allora. Da questa parte, prego >> dice avviarsi all'interno del cancello. Saluto velocemente le due guardie e mi affretto a seguirlo nella grande villa. Il giardino è enorme. Ci sono molte siepi con forme strane e una moltitudine di fiori di diverso tipo. Ce ne sono davvero tanti. Un uomo con tutti questi fiori deve amare davvero la natura. In lontananza si scorge una figura in rosso intenta ad innaffiare i fiori. Il generale è il primo ad avvicinarsi e ad inginocchiarsi al suo cospetto
<< ti stavo aspettando >> dice il re senza voltarsi

<< mi scuso, Sire, ma ho avuto un contrattempo >>

<< che tipo di contrattempo? >>

<< se permettete, vorrei farvelo spiegare dalla diretta interessata >> detto questo si gira verso di me e fa segno di avvicinarmi. Titubante arrivo vicino al generale e faccio un leggere inchino. Il re si gira per guardarmi dalla testa ai piedi per poi tornare sui suoi fiori
<< perché mi hai portato questa ragazzina, Hoshi? >>

<< Alice, puoi dire al re chi hai incontrato per due volte? >> mi chiede Hoshi in modo tale che sentisse la domanda anche il sovrano

<< intendete lo stregatto? >>. A quella risposta il re si gira completamente dalla mia parte con una faccia sconvolta

<< hai visto lo stregatto? >> chiede avvicinandosi

<< si >>

<< sei sicura che fosse lui, ragazzina? Potresti esserti sbagliata o aver inventato questa assurda storia >>

<< sono sicura, vi dico! >> rispondo innervosita

<< Sire, la ragazza mi aveva informato che il suo orologio era stato rubato da un ladro, di cui non conosceva l'identità. Poi, questa persona si è presentata restituendo l'orologio del padre alla sua legittima proprietaria. Così facendo abbiamo constatato che fosse lo stregatto. Io stesso l'ho visto con i miei occhi >> spiega Hoshi facendo tramutare la faccia del sovrano da incerta a preoccupata

<< questo vuol dire che è ancora vivo... va bene. Grazie per la tua testimonianza, ragazzina, verrai ricompensata per le tue informazioni. Puoi andare >> dice per poi lanciarmi un sacchetto di monete d'oro

<< Sire, la ringrazio, ma al posto di queste monete non potreste lasciarmi uscire dalla città? >>

<< mi spiace. Anche se mi hai mostrato la tua lealtà, non sono sicuro che tu sia innocua per le altre città. Non posso farlo >> dice per poi continuare ad innaffiare i fiori. Butto a terra il sacchetto pieno di monete prima di dirigermi verso il cancello

<< Sire, perché non le avete dato il permesso? È una brava ragazza, garantisco io per lei >>

<< lo stregatto non si sarebbe mostrato con così tanta facilità ad una ragazza qualsiasi. Deve esserci stato un motivo ben più forte di un semplice orologio per spingerlo ad uscire allo scoperto dopo tutti questi anni >>

<< secondo voi, quella ragazza c'entra in qualche modo? >>

<< non lo so, ma dobbiamo scoprirlo. Senza il mio consenso non uscirà da qui, non sembra così stupida da rischiare l'arresto immediato. Hoshi. Ti ordino di sorvegliarla, e se scopri qualcosa avvertimi immediatamente >>

<< come volete, Sire >>

<< stregatto, sono più di dieci anni che non ti fai vedere. Perché ora? Dopo tutto questo tempo... quali sono le tue intenzioni? >>

Alice 1.17Where stories live. Discover now