Ammissione involontaria

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Tutta la squadra sembra essere pronta a festeggiare la vittoria.
Siccome l'allenatore non sa festeggiare una festa come si deve, Christian ha deciso di farne una di nascosto durante la notte.
Sono le 20:30, inizio a prepararmi perché Vinci viene a prendermi tra un minuto, per andare insieme al ristorante, ma penso che non mangerò nulla, da quel che ho capito, la cucina francese non fa per me.
Sono pronto. Indosso un paio di jeans attillati strappati, con una felpa nera. Sento bussare alla porta, mi avvio ad aprire. Appena apro vedo Vinci vestito decisamente in modo più elegante di me. Indossa una camicia nera, con dei jeans neri, e un cappellino New York.
"Vogliamo andare o vuoi rimanere tutta la sera a fissarmi?" Mi desta dai miei pensieri. Gli faccio cenno di andare. Ci avviamo verso il ristorante. "Dovrai venire alla festa di Christian in spiaggia?" Mi domanda. Ovviamente dico di sì.
"Se ti va, alle 23:30 mi posso affacciare alla finestra sul retro, venirti a prendere, così andiamo insieme" Propone. Io accetto.
Arriviamo nel ristorante. Più che la festa di una vittoria, a me sembra un matrimonio, e poi mi sento fuori luogo, son tutti vestiti bene a contrario mio. "Vinci, Adam! Sedetevi quì" Ci chiama Christian. Andiamo nel loro tavolo, c'é ovviamente Christian, Simone, Davide e Flavio. Saluto Flavio, ma mi guarda in cagnesco come se gli avessi fatto qualcosa, ma a dirla tutta non é che me ne freghi molto (oppure si?). Mi siedo tra Vinci e Simone.
"La vera festa non é ancora iniziata, altro che questa merda. Verranno tutti, tranne i compagni di stanza di Adam" Dice Christian. Tutta la cena la passiamo a parlare di come sarà la festa. Per tutto il tempo Flavio non ha fiatato. La cena é finita e come previsto, non ho mangiato nulla. Tutta la squadra si avvia fuori a far finta di divertirsi, mentre l'allenatore si vanta di noi.

Sono le 22:00, salutiamo tutti e come nella routine andiamo a letto. Appena entro nella roulotte, i miei compagni di stanza si addormentano in ben che non si dica. Rimango a pensare un po se sto facendo la cosa giusta, ma poi lescio perdere, ho dodici anni non posso sempre fare sempre fare la cosa giusta. Sono le 23:30 e Vinci si presenta alla finestra sul retro. Appena cerco di scendere, mi accorgo che troppo alto per me, Vinci si accorge del mio timore, quindi mi prende per i fianchi e mi fa scendere. Mi prende la mano per non perdermi. Passiamo tre o quattro roulotte, e ci accorgiamo che tutto il resto della squadra é già andata in spiaggia.
Dopo un po' ci troviamo davanti al ristorante, ma non ci sembra saggio passare davanti. Vinci nota delle grosse dune di sabbia, quindi ci dirigiamo li. Arrivati lì, ci inchiniamo per non farci vedere, e sembra funzionare. Scavalchiamo le grosse dune e iniziamo a correre. Sento Vinci ridere, e devo dire che mi contagia. Ci dirigiamo verso la fine è della spiaggia. Ormai il ristorante non si vede più.
Notiamo delle luci colorate dietro un muro di rocce. Ci avviciniamo sempre di più fino ad oltrepassarlo. Non possiamo credere ai nostri occhi. C'era di tutto, dalle casse per la musica, alla Vodka sopra i tavolini. C'erano tutti apparte qualcuno. Christian ci viene incontro abbracciandoci tutti e due.
Noto che c'è pure Flavio, ma non mi degna di uno sguardo. Andiamo da Erika, Simone, Flavio e Davide. Parliamo di quanto sia bella la festa, finché a Christian non viene in mente una bella idea. "Ascoltate tutti!" Richiama l'attenzione a se.
"A chi va di giocare a fare o bere?" Propone. (Il gioco consiste nel fare delle domande, se non ti va di rispondere,.ti tocca un bicchiere di Vodka, stessa cosa per gli obblighi) Ci mettiamo tutti in cerchio per il gioco. Christian prende una bottiglia vuota, la posa al centro e la gira.
La bottiglia continua a girare in cerca di una vittima. Sceglie Erika. La bottiglia compie il secondo giro per indicare la persona a cui deve essere inflitto l'obbligo o la verità. La bottiglia sceglie Simone. Sceglie verità, e salta fuori il fatto che l'estate scorsa abbia provato una canna.
La bottiglia colpisce ancora.
Decide di colpire me, e la persona convocata é purtroppo Flavio.  "Provi qualcosa per Vinci?" Mi domanda serio. Ci stavo pensando alla risposta, ma decido di fare un po' di gassosa bevendo un sorso di Vodka. Vedo il volto di Flavio impallidirsi. Per ogni domanda è obbligo che gli viene imposto, lo evita con un sorso.

Sono le 01:35 e il gioco è giunto al termine. La maggior parte della squadra e ormai ubriaca, apparte me, Vinci. Lui decide di andare a letto, dice che quei sorsi gli anno provocato sonnolenza. Devo dire che non é l'unico.

Dopo che Vinci mi lascia inavvertitamente solo alla festa, mi sento un pesce fuor d'acqua.
Vedo Erika venirmi incontro, a braccetto con Flavio. Si vedeva che era ubriaca, ma mai quanto Flavio. "Tienitelo, non lo sopporto più" Dice lei spingendo Flavio addosso a me. Rimane quasi a.corpo morto su di. "Mi accompagni a letto? Non voglio andare da solo" Mi domanda con la voce impaurita. Che strano, da sobrio e così duro e virile. Forse da ubriaco, fa vedere ciò che é veramente. Gli dico di fare silenzio, per evitare di essere scoperti. Saluto tutti, e iniziamo ad andare.

Siamo ormai a metà strada, e siamo rimasti cauti per tutto il tragitto.
Di scatto, mi prende il polso e mi taglia la strada. "Trovo veramen.....te ingiusto, che da quando hai conosciuto Vinci, tu non mi voglia più bene. Perché non mi ami. Di solito chi mi piace, prova sentimenti reciproci, ma con é diverso. Per tutto questo tempo ho cercato di farti innamorare di me. Ma...." Dice barcollante. Da una parte, ho il cuore che non sa che emozioni provare, Dall'altra cerco di tornare con i piedi per terra.
"Avrei dovuto ubriacarmi da un bel pezzo. Finalmente te lo detto" Prosegue.
Si dirige la roulotte. Mi piange il cuore, non so cosa dirgli. Non sono pronto ad una relazione con un maschio. Ho dodici anni, e poi é troppo prematuro.

Non può, non deve essere vero

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