Occhi verdi

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Oggi è il penultimo giorno di scuola, e mi sto preparando per il saggio di fineanno. Alle cinque come ogni venerdì esco di casa per il rugby. Appena arrivo come sempre mi reco verso lo spogliatoio. La prima cosa che noto, è un ragazzo di almeno sedici anni seduto a prepararsi. E alto con gli ochhi verdi e i capelli biondi. Desto la concentrazione dal biondino, e presto attenzione a Simone, che sta richiamarla da qualche minuto.
Arriva il momento dell' allenamento. Come sempre facciamo i soliti giri di campo. Dopo il primo giro di campo, all'improvviso qualcuno mi spinge in modo molto violento. Per fortuna non sono caduto, anche se mancava poco. Appena mi giro mi accorgo che era quel coglione di Flavio. "Se vuoi attirare l'attenzione, far cadere le persone non funziona, anzi.." Gli dico con un filo di risata. Arriva il momento dell'esercizio "due contro uno", vedo che sono insieme al tipo nuovo, che avevo adocchiato prima. L'allenatore urla il via ed io scatto subito verso la metà, aspettando che lui mi passi la palla. Vedo il capitano avvicinarsi a lui per placarlo, ma sembra che non voglia passarmi la palla. "Cosa me ne frega tanto i colpi se li prende lui" Gira nella mia mente.
Appena Christian si avvicina al possessore della palla, il tipo gli sferra una spallata nel petto, e subito dopo vedo il capitano a terra. Nessuno prima d'ora aveva mai messo a terra Christian. Sto ancora realizzando, e a quanto pare pure i miei compagni di squadra, ma subito dopo sento i loro schiamazzi di stupore. Come dargli torto. Subito dopo facciamo una partitella, ma perdiamo per qualche punto. Appena mi avvio negli spogliatoi vedo Il tipo avvicinarsi a me. "Hey scusa se non te lo passata prima" Si scusa senza motivo, dato che mi ha fatto un favore. "Tranquillo, più tosto come cazzo hai fatto stendere Christian insomma, ci sono da otto mesi, nessuno ci é mai riuscito"
Mi complimento con lui "Questione di forza. Comunque io sono Vincenzo, ma chiamami Vincy. Non sopporto il mio nome" Si presenta, con un velo di sorriso. "Adam" Mi presento. Le nostre strade si separano. Subito dopo mi raggiunge Flavio. "Deve essere una belva quel ragazzo. Sapevi che é del novantanove?" Mi rivela. "Non ci credo! Ha solo quattordici anni?" Domando stupito. "É Russo" Continua ad informarmi. "Ma come é che sai tutte queste cose? Mi sembri di quelle femminucce pettegole" Affermo dandogli una pacca sulla spalla.

3 Giorni dopo
Che bello! La scuola é finita. Non ne potevo più. Dopo pranzo vedo Anne che prende il cellulare, é legge il display. "Adam domani la tua società di rugby andrà al parco d'acqua. Vuoi andare?" Mi domanda. "Certo" Affermo. Subito dopo mi accorgo di una cosa molto importante. Io ho vergogna di togliermi la maglietta. Sono troppo grasso! Il giorno dopo mi sveglio verso le 8:30. Preparo la borsa a frigo, e mi infilo il mio costume all'altezza del ginocchio. Mi infilo la maglietta è salgo in macchina con Anne. Arriviamo al parco. Anne mi lascia alla fila del ticket. Vedo tutta la squadra in fila. Do i soldi All'allenatore, dato che é lui l'incaricato. Vedo Flavio che si avvicina a me. "Hey Rampello! Li farai gli scivoli?" Mi domanda. Ovvio che li farò. "No sai perché a me non piacciono. Andrò con Davide a bermi una birretta davanti alla piscina" A volte non capisco, se abbia tredici anni, o quaranta. "No Flavio. Se trovo qualcuno io li faccio" Affermo. Anche se non penso di trovare qualcuno. Ci fermiamo su le brande davanti alla piscina. Alcuni vanno agli scivoli alcuni al chioschetto. Esito un po a togliermi la maglietta finché qualcuno non mi parla "É non fare tutte queste storie. Secondo te le persone, invece di divertirsi, perdono tempo a guardare la tua pancia. E poi io ho visto di peggio" all'inizio ho pensato che fosse Flavio, ma la voce non era sua. Era Vincy. "Scusa, ma odio le persone che si mettono i complessi per nulla" Continua. Allora tolgo la maglietta, con un po' di vergogna. "Si come non ho socializzato con nessuno, e tu sembri l'unico socievole.... Ti va di fare gli scivoli con me?" Mi domanda imbarazzato. "Certo!" Ci avviamo nel buco nero, un tubo nero e lunghissimo. La fila sembra lunga. Arriva il canotto. Sembra pesante. Entrambi lo prendiamo. "Tranquillo lascia, faccio io" Mi dice. Dalla piscina alle scale, si porta il grosso canotto dietro. Arriviamo nello scivolo, e vedo un enorme buco nero che portava verso il basso. Lui va davanti e io dietro. Mi afferra le gambe e scendiamo in picchiata. Entrambi urliamo dal divertimento. Usciamo dalla piscina di discesa e facciamo tanti altri scivoli. Arriva l'ora di pranzo, e ci avviamo alle brande. Oggi posso mangiare quello che voglio, non c'é Anne che mi dice di aspettare due ore per entrare. Entrambi ci sdraiamo nelle brande. Della squadra ci siamo solo noi, gli altri sono al chiosco.
"Sei figlio unico?" Mi domanda, con l'evidente tentativo di conoscermi.
"Beh in realtà io sono in una casa famiglia" Rispondo imbarazzato, anche se non c'era motivo.
"Perché. Se posso..."
Gli racconto tutta la storia. Non sto raccontarvi di nuovo la stessa storia.
"Ti capisco. Io sono costretto a cambiare stato ogni anno perché papà fa lo scienziato, e come se non bastasse picchia perennemente mia madre" Non posso credere che questo ragazzo riesca mi abbia detto una cosa così personale e privata.
"Mi dispiace Vinci" Gli dico. Mi rassicura accarezzandomi il braccio
"Ti posso fare una domanda?" Mi chiede. O no. Di nuovo quella stupida domanda. "Ma quel Flavio e Gay?" Non ci credo. Pensa che Flavio si Gay. Da come lo conosco io non sembrerebbe affatto Hetero. Ma con gli altri e così virile. "Che io sappia no" Gli rispondo. "Secondo me si. Insomma, ho subito notato come ti tratta. Abbracci..... Magari hai il potere di far diventare Gay le persone" Afferma. "Aahahhhhaahh, ma cosa dici!" Inizio a ridere. "Beh lo vedi così virile, poi arrivi tu, e si addolcisce tutto in una volta. Ci tiene a te. Si vede" Mi piace molto quello che ha appena detto. Detto da qualcun'altra suona strano, ma piacevole. Però é strano che pensi che Flavio lo sia, ed io no.
Passiamo tutta la giornata insieme a divertirci. Flavio non si fa vivo per tutta la giornata. La giornata finisce in ben che non si dica, con tutta la scuadra ci avviamo verso l'uscita del parco. Vedo Vincy che si avvicina a me. "Grazie per la bellissima giornata" E accompagna il saluto con un bacio sulla guancia. All'improvviso sento una scossa leggera. Mi accorgo che non é la prima volta che mi viene. Perché cazzo i ragazzi non possono essere normali nei miei confronti?

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