4.Il bianco turbine di lame e il fortunato canto (Missione 1)

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Buttò la spada sul tavolo e si avvicinò ai resti del pranzo ormai freddo. Afferrò lo stesso un pezzo di carne e lo azzannò. Studiò i danni subiti dalla casa, distrutta da un attacco a sorpresa: vetri rotti e sparpagliati a terra; quei pochi mobili che aveva fracassati; addirittura un angolo del pavimento saltato in aria. Aveva fatto del suo meglio per mettere a posto quel vecchio tugurio abbandonato e un gruppo di deficienti aveva vanificato il suo lavoro. Ma si erano pentiti per ciò che avevano fatto.

Mancava da poche ore, ma sembrava fossero passati giorni da quanto era stanco, così puntò il divano. Aveva pensato addirittura alla comodità di eventuali ospiti, una decisione strana per lui. Si sdraiò, fischiettando qualcosa, quando sentì le note di una lira accompagnarlo. Kramer raddrizzò la schiena. Davanti a lui un uomo si dilettava a suonare. Cercò di ricordare se avesse conosciuto qualcun altro che fosse alto, biondo e con la barbetta, ma non ricordò nessuno. Poi notò i vestiti. Le frange delle maniche danzavano a ritmo con i suoi movimenti, i cuori ricamati sopra erano ipnotici, i pantaloni stretti non lasciavano nulla all'immaginazione. No, uno così non lo aveva mai visto da nessuna parte.

«Chi cazzo sei?»

La musica cessò e il visitatore guardò Kramer come se l'estraneo fosse lui.

«Blitz Molniya, per servirla. Carina la canzoncina, posso fregartela?»

"Ok, questo parla troppo".

Kramer si alzò diretto verso il tavolo su cui aveva lasciato lo spadone. Blitz sembrò non farci caso.

«Che poi dico! Guarda che posto. Come ci fai a vivere? Tanto varrebbe dormire fuori!» esclamò, ruotando su se stesso per osservare la stanza.

"Decisamente troppo."

«Perdonami. La prossima volta farò in modo che non mi distruggano casa quando mi attaccano.»

Kramer appoggiò la punta dello spadone a terra, sperando che il messaggio arrivasse.

«Senti, ma tu lo conosci il postino?» chiese Blitz. No, il messaggio non era arrivato.

Kramer chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. "Questo è matto."

«Quale postino?»

«Quello che ti ha consegnato quella. Ne ha consegnata una uguale anche a me!»

Kramer guardò verso il punto indicato e vide una lettera. Senza pensarci troppo, l'aprì.

"Kramer,
Siete convocato al palazzo del Signore di Karga per questioni della massima urgenza. Siete pregato di recarvi prima possibile a Karga, dove riceverete dettagli sul problema e sui pagamenti.
"

Si grattò la testa argentata pensieroso. Chi mai avrebbe voluto mandargli una lettera? Karga... ne aveva sentito già parlare, strane storie ci circolavano su. Storie che avrebbero potuto nascondere risvolti interessanti. Si voltò verso il pazzoide.

«Come mai hai seguito il postino?»

«No, dico, un tizio a petto nudo che svolazza per la città con un mantello... e lascia lettere a caso. Ovvio che dovevo seguirlo!»

Blitz aprì le braccia e le agitò in aria per simulare il volo. Non solo parlava troppo, ma si muoveva anche troppo. Troppo era la parola che più si addiceva allo stramboide.

Kramer guardò il tizio strano con sguardo impassibile. Era difficile che qualcuno si mettesse in viaggio con un incantesimo di volo, ma era qualcosa di così particolare da meritare un approfondimento.

«E perché lo avresti seguito?»

Blitz mise una mano sotto alla camicia e, con gesto teatrale, tirò fuori una lettera uguale alla sua.

«Volevo chiedergli qualcosa tipo: come ci arriviamo?»

"In missione con questo pazzo?" Kramer girò il foglio, mostrando il retro.

«Così. In ogni caso prima devo dare una sistemata a questo posto.»    

***

Seconda revisione: 25/08/2018  

Prima revisione: 25/11/2017

Flashforward ~ Arco 1: Le battaglie per la RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora