I - Il notiziario della notte

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   "Le ha strappato un grosso pezzo di gola" disse Robert, ancora pallido in volto. "Era sdraiata sul pavimento con gli occhi spalancati. La stanza era un completo disordine."

   Liam osservò due agenti della scientifica uscire dalla soglia del luogo del delitto, poi spostò lo sguardo al punto in cui si trovava il cadavere dell'assassino, coperto con un lenzuolo in attesa che il personale competente giungesse a portarlo via insieme a quello della vittima. "Com'è possibile una cosa del genere?" pensò, turbato.

   "Capisco" disse l'agente della narcotici. Si era identificato, ma Liam non riuscì a ricordare quale fosse il suo cognome. Il suo viso spigoloso era coperto da un'ispida barba, aveva un grosso naso aquilino, fronte larga e i capelli castani tagliati corti. Di stazza e statura era quasi alla pari di Robert. "Chi di voi due ha esploso il proiettile?"

   Liam vide Robert piegare per un momento le labbra in una piccola smorfia, prima di rispondere: "Sono stato io. Si è scagliato contro di me, non mi ha lasciato scelta."

   L'uomo della narcotici corrugò appena le sopracciglia. "Perché non l'ha fermato sparandogli a una gamba?"

   "Perché tanto interesse per un piccolo spacciatore?" pensò Liam, infilandosi una mano nella tasca dei pantaloni scuri dell'uniforme. "C'è qualcosa di grosso dietro."

   Robert si umettò le labbra. Lo faceva sempre quando si sentiva a disagio. "Non ho avuto il tempo di pensarci. Mi ha attaccato subito dopo che ho sfondato la porta per entrare, la bocca spalancata per mordermi."

   L'uomo della narcotici annuì, quindi guardò Liam. "Può confermare questa versione, agente?"

   "E' la verità, anche se in parte." Liam non era sorpreso di quell'omissione di particolari, sapendo che quell'azione avrebbe potuto dare problemi a Robert. "E' andata come ha detto" rispose, sentendosi sporco. Odiava mentire, ma non se la sentiva nemmeno di tradire il suo migliore amico.

   "Grazie della collaborazione, allora." L'uomo della narcotici gli tese la mano. "Scusate per avervi fatto perdere tempo."

   "Si figuri" rispose Liam, stringendola.

   Erano appena partiti con la vettura della polizia, quando Robert si lamentò. "Per questa faccenda di merda adesso dovrò compilare un rapporto, ne sono certo."

   Liam si sentiva preoccupato. "Non hai paura che la Disciplinare possa prendere misure se scoprisse com'è andata davvero?" Sentì il suo sguardo addosso.

   "E come dovrebbero fare? Glielo dirai tu, forse?" domandò in tono scherzoso.

   Liam non si sentiva in vena. "Fa il serio, Rob. Quella grassona della vicina potrebbe averti sentito gridare due volte in momenti diversi contro lo spacciatore."

   "Una donna spaventata all'interno di un appartamento un po' distante da quello del delitto. Non ha sentito me la prima volta, ma te."

   Liam corrugò la fronte, sperando che il giorno in cui avrebbe dovuto mentire alla commissione disciplinare non giungesse mai.

   "Rilassati, Liam. In fondo era un assassino, e per quello che ha fatto con molta probabilità sarebbe finito alla sedia elettrica. E' stato fatto un favore alla società e alla famiglia della vittima."

   Liam rimase in silenzio, non sapendo che rispondere. "Speriamo che quest'atto di giustizia non abbia un prezzo."

   "Comunque è curioso che un'agente della narcotici sia accorso tanto in fretta per uno spacciatore qualunque" disse Robert, abbassando il finestrino della vettura. "Forse era un loro informatore."

The Days AfterWhere stories live. Discover now