Capitolo 42: Fidelity Regina Spektor

6.9K 578 82
                                    

Nicolas

Partiamo.
Partiamo ha detto.
Tutti e quattro.
Per l'Italia.
Partiamo.
I palmi delle mani a stropicciare il mio volto.
Gli occhi a stringersi sotto la pelle tesa delle mie dita.
E poi il mio voltarmi.
Il mio cercare Anna.
I suoi occhi.
Lo starle vicino dove sino ad ora ho tentato di non farlo.
Lo stupore sul suo viso.
La sorpresa, la sua, ad unirsi alla mia.
Dentro di me l'avvio di un meccanismo pieno di emozioni.
Immagini.
Momenti.
Ricordi.
Tutto a muoversi senza sosta.
L'arrivo di una resa che ho sperato, aspettato, voluto.
"Partiamo" riesco appena a ripetere tornando attento.
"Già" sorride Ric.
Di un sorriso che non vedo su di lui da tempo.
La mia voce a fermarsi sino a Brighton.
La musica in radio l'unico universo in cui perdermi.
Un viaggio dove l'aspettativa si è fatta tangibile.
Un viaggio in grado di dirmi che posso tentare ancora.
Posso fare di nuovo mia quella fiducia che ho perso.
Lui lo ha fatto.
Si è scontrato con se stesso.
Con i suoi principi.
Il suo vivere.
Lo ha fatto.
Ha seguito il suo cuore.
Per una volta. Lo ha fatto.
Istinti e desideri ad allontanarsi dalla mia ragione.
Seguo la manovra di Ric nel parcheggiare l'auto.
Scendo privo del mio abituale controllo.
Partiamo.
Partiamo.
Partiamo ha detto.
Tutti e quattro.
Per l'Italia.
Il vestito stretto di Anna ad alimentare un entusiasmo a cui non sono abituato.
La mia mano ad afferrare la sua.
Un gesto lontano da ferrei pensieri.
Lontano dalle insicurezze che le sue scelte mi hanno comportato.
Lo faccio.
Mi scontro con me stesso.
Con i miei principi.
Con il mio vivere.
Lo faccio.
Seguo il mio cuore.
Per una volta. Lo faccio.
Guardo Ric serio.
"Vi raggiungiamo più tardi" dico tutto d'un fiato.
Anna a fermarsi sulla mia mano, stretta alla sua.
Le braccia a penzolare incerte tra di noi.
Una stretta nuova a dirle che non posso fare a meno di lei.
Non posso.
E non voglio.
L'assenso divertito di Richard ad accompagnare il mio allontanamento. Il rumore di tacchi incerti a seguirmi.
"Dove andiamo?" Anna persa in un misto tra entusiasmo e incomprensione.
Il mio comportamento a renderla di nuovo smarrita.
Inerme dentro questa spinta capace di allontanarla ed avvicinarla a me con un'immediatezza allarmante.
È così che funziona, vorrei dirle.
Con le emozioni intendo.
Il continuo volerle e rinnegarle.
Lo sprofondare nel timore del dolore che possono causare e riemergere nella loro necessità.
Sono disposto a discutere con lei ogni giorno.
Disposto ad andarmene sbattendo porte.
Disposto a farmi male prendendo a pugni il muro.
Sono disposto a gridare il mio disappunto, e fuggire lontano con la mia Ducati a smaltire la rabbia che solo un amore sentito sa dare.
Disposto a tornare.
Disposto a fare l'amore con lei senza dover aggiungere altro.
Volerla e rinnegarla all'infinito, la mia Anna.
"Nic?" la sua voce un tremito dietro la mia camminata sicura.
Partiamo.
L'ha detto.
Tutti e quattro.
"Ehi Nic?" continua entrando nei miei pensieri irrequieti e finalmente felici.
"Nic!" grida poi, sempre più confusa.
Una Brighton eccitara a girare attorno a noi in questo fine settimana in apertura.
"Che diavolo ti succede?" Parole in cerca d'aiuto a mostrarsi irruente.
Il mio braccio a tirarla un poco.
Il mio corpo a voltarsi.
Il mio raggiungerla con forza.
Il suo petto a sbattermi addosso.
Le mie gambe a guidarla in una via secondaria.
Le luci sulla strada ad allontanarsi.
Un muro solo ad accoglierci.
"Sta zitta Anna" dico a denti stretti.
"Sta zitta" ripeto lasciandomi accogliere dal suo collo liscio.
I suoi occhi ad aprirsi ad un irruenza davvero poco prevista.
"Sta zitta" ripeto.
Le mie dita sulle sue guance.
I miei occhi fermi sulle sue labbra.
Il mio respiro nervoso a farsi sentire.
"Sto zitta" risponde piano.
I suoi capelli legati ad appoggiarsi al muro, la pelle a tendersi nel suo muoversi all'indietro.
La ricerca di una appoggio in cui sentirsi comoda.
"Sto zitta" ripete"Ma tu non fermarti"
Sono disposto a discutere con lei ogni giorno.
Disposto ad andarmene sbattendo porte.
Disposto a farmi male prendendo a pugni il muro.
Sono disposto a gridare il mio disappunto, e fuggire lontano con la mia Ducati a smaltire quella rabbia che solo un amore sentito sa dare.
Disposto a tornare.
Disposto a fare l'amore con lei senza dover aggiungere altro.
Volerla e rinnegarla all'infinito, la mia Anna.

NUMB Nicolas DAL 10 OTTOBRE IN TUTTE LE LIBRERIE  in una nuova inedita versioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora