Prologue: 156-18

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   Il caffè del mattino era sempre un toccasana per il sonno residuo. Liam Brady lo bevve senza fretta, appoggiato al muro accanto alla macchinetta delle bevande calde, ascoltando le chiacchiere di alcuni suoi colleghi riguardo alla partita di basket della sera precedente. "Io ho smesso di giocare, ormai" rispose quando gli chiesero se avesse scommesso su qualche squadra. "Tanto non ho mai avuto fortuna."

   "Eh, non dirlo a me!" esclamò Robert Finch dopo aver bevuto un sorso dal bicchierino di plastica. Senza la folta barba rossiccia a distinguerlo non sembrava più nemmeno lui, ma non aveva potuto rifiutare di tagliarsela. In fondo s'era trattato della prima comunione di Rachel, sua figlia, e per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa.

   Quanto a Liam, non avrebbe mai cambiato il suo stile: capelli corti e barba sempre fatta. Bastava che una di queste cose fosse fuori posto e si sentiva a disagio addirittura nell'uscire fuori casa. "Comunque non capita quasi mai" pensò, sorseggiando il caffè mentre faceva spaziare lo sguardo al banco della reception davanti all'ingresso principale della Stazione di Polizia, alle postazioni con i telefoni e i computer subito dietro, occupati dagli addetti alla segreteria o dagli agenti impegnati in un lavoro d'ufficio.

   "A chi toccava uscire adesso?" domandò uno di quelli alla macchinetta.

   Robert si mosse verso un tabellone appeso al muro, su cui erano riportati i nomi delle persone che avrebbero dovuto fare la ronda per le strade di Wheatfield. "Oh, cazzo" disse, anche se in tono rilassato. "Liam, finisci quel caffè immediatamente. Dovevamo essere fuori quindici minuti fa."

   "Ma dai?" Proprio quando aveva sperato di poter dedicare un po' di tempo al poligono di tiro.

   "Che c'è, Brady? Vuoi che ti sostituisca io?" gli domandò un collega.

   "Se lo scoprisse il capo finirei per dover fare una ronda extra" rispose Liam, andando a prendere il berretto che aveva lasciato sul bancone della reception.

   Abigail, seduta sulla sedia girevole, gli rivolse un sorriso malizioso mentre giocherellava con la  punta della sua treccia bionda. Portava una camicia bianca e una gonna nera, e teneva le gambe accavallate. "Stai già uscendo?" gli domandò.

   "Così pare" rispose Liam, sistemandosi il berretto in testa. "Vuoi che ti porti un criminale come regalo?"

   "Puoi chiamarmi tradizionalista" rispose lei, "ma preferisco le rose. Di gentaglia qui dentro ne passa fin troppa."

   Liam sorrise, divertito. Abigail aveva ventiquattro anni ed era spigliata e simpatica. Tutti gli uomini celibi della Stazione di Polizia le sbavavano dietro, e probabilmente anche gli impegnati ci facevano dei pensieri.

   Robert gli diede una pacca sulla spalla per attirare la sua attenzione. "Basta farle gli occhi dolci, che sei fidanzato" disse, scherzoso. Guardò Abigail e le strizzò l'occhio. "Ciao bellezza, noi andiamo a farci un giro. Ci dai le chiavi di una vettura?"

   Abigail gliele porse. "E' la numero 15. Fate attenzione, d'accordo?"

   "Sempre" rispose Liam, sistemandosi meglio il cinturone con la pistola e il manganello mentre si dirigeva verso l'uscita insieme a Robert.

   I grattacieli e gli edifici commerciali della zona centrale di Wheatfield si muovevano alle loro spalle mentre l'auto della polizia procedeva lungo la strada. Non durò molto: poco più avanti c'era la vista familiare del traffico, uomini e donne chiusi nelle loro automobili che affrontavano lo stress quotidiano sulle strade prima di passare a quello sul posto di lavoro.

   "Se accendiamo la sirena dici che riusciamo ad aprirci la strada?" domandò Liam, sarcastico.

   "Secondo me non si sposterebbero nemmeno se sparassimo in aria" rispose Robert, girando il volante verso destra e imboccando un vicolo tra due palazzoni. Gli anni a pattugliare quelle zone aveva reso sia lui che Liam grandi conoscitori di quelle scorciatoie, preziose in una città caotica come quella.

The Days AfterWhere stories live. Discover now