CAPITOLO V

263 9 14
                                    

Sigismund attraversò la grande porta circolare da cui era entrato poco prima. Dopo essersi allontanato di qualche passo, questa gli si chiuse dietro con un clangore metallico, mentre i pistoni al suo interno andavano a incastrarsi nelle loro guide, bloccando in maniera definitiva l'accesso alle stanze del capitano. Da quel momento in poi Nathaniel sarebbe stato completamente isolato dal resto della nave, solo contro se stesso.

Il timoniere strinse istintivamente i pugni. Hobbs e Nalin non si erano affatto sbagliati sul suo stato d'animo, ma sentiva che allo stesso tempo che avevano riposto davvero troppa fiducia nelle sue capacità. Davvero avevano creduto che sarebbe bastata una sua visita per farlo stare meglio? Per farlo reagire? Immaginava che la situazione fosse grave, ma non pensava così tanto.

Abbassò lo sguardo preoccupato: lasciare il capitano completamente da solo nelle sue stanze a combattere contro i suoi incubi non era il risultato che aveva sperato di ottenere. Non si aspettava certo di risolvere il suo problema con uno schiocco di dita, ma aveva sperato almeno di riuscire a tirarlo su di morale, di fargli un po' di forza. Invece aveva fallito miseramente, forse addirittura peggiorando la già difficile condizione di Nathaniel.

Imprecò a bassa voce, scornato dall'idea di aver ulteriormente complicato la situazione, di non poter fare più nulla per il suo amico.

Si sentì spingere sulla spalla. Si voltò, trovandosi di nuovo il muso di Ajax a pochi centimetri dal volto. Il timoniere sobbalzò, allontanandosi di qualche metro dall'enorme lupo: potevano anche essere cambiate molte cose, ma non il suo atteggiamento nei confronti del 'cucciolo' di Nathaniel. «Seguiamo gli ordini del capitano, allora. Dai, stupido lupo, vai avanti dove ti posso tenere d'occhio.»

Ajax rimase fermo nella sua posizione. Si mise seduto e cominciò a fissarlo per qualche secondo. Poi, esattamente com'era successo anni prima a quel ricevimento, cominciò a muovere lentamente la testa, da destra verso sinistra, per un paio di volte, i suoi occhi incollati a quelli di Sigismund. Il timoniere sbottò scocciato: «Oh no, l'hai sentito bene anche tu, tappeto ambulante! Hai bisogno di sgranchirti, non è che ci fosse molto spazio per muoversi là...»

Sigismund si interruppe. Arricciò il naso, annusando l'aria attorno a sé e subito dopo portò la mano sul volto coprendo bocca e naso, cercando di trattenere a stento un conato di vomito. Non se ne era reso conto prima quando Ajax gli era saltato addosso per salutarlo, né ci aveva fatto caso mentre si trovava all'interno della sala, preso com'era dall'incontro con Nathaniel, ma l'odore del grande lupo fenrisiano era semplicemente insopportabile: era pungente, nauseante, talmente forte che per un attimo al timoniere sembrò quasi di essere ritornato fra le paludi demoniache di Yakila.

Si allontanò di qualche passo, scuotendo la testa per riprendersi. Si sorprese del fatto di aver ignorato quell'odore fino ad ora, ma con gli eventi degli ultimi minuti i suoi pensieri si erano concentrati su tutt'altro. «... Direi che la passeggiata può anche aspettare. Hai decisamente più bisogno di un bagno, adesso. Un bagno molto accurato.»

Il lupo piegò leggermente la testa da un lato, chiudendo gli occhi e muovendo lentamente il collo su e giù.

«Adesso non fare troppo il saccente. Manderò qualcuno per darti una risistemata, tu vedi di non muoverti da qui.»

Ajax annuì deciso. Il timoniere gli diede le spalle, ma nel momento esatto in cui si voltò sentì uno strano gorgoglio dietro di sé. Si girò un'altra volta, osservando accuratamente il lupo: rispetto ai suoi simili Ajax era molto più snello e meno massiccio, pur mantenendo comunque le stesse ragguardevoli dimensioni, per non parlare della sua straordinaria forza fisica. Era però la prima volta, da quando era entrato a far parte dell'equipaggio – quasi dieci anni prima –, che Sigismund riusciva a distinguere chiaramente le costole dell'animale, ben visibili subito sotto la pelle tesa del petto dell'animale. Non era stato solo il capitano a soffrire come immaginava.

Un Ultimo Viaggio [WH40K edition]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora