Fa acuto.

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Già da un'ora buona Kurt era impegnato a studiare elaborati disegni in rilievo sul soffitto di casa Hudson, cercando disperatamente di tenere gli occhi aperti. Sarebbe stato davvero imbarazzante addormentarsi in casa degli amici di Blaine. Eppure stava letteralmente crollando!
Signore, la serata si era rivelata di una noia mortale! Ma, ahimè, non poteva nemmeno incolpare nessuno, aveva chiesto lui stesso di poter venire! No, sul serio, chi gliel'aveva fatto fare?
«Blaine, portami con te, mi trema la coda dalla curiosità di sapere cosa fai lì ogni venerdì!» E pensare che Anderson, anima gentile, l'aveva anche avvertito che sarebbe stato noioso per lui! Ma chi si poteva immaginare una noia di tale portata?...

Ed ecco, ora Blaine con i suoi amici erano seduti al tavolo da gioco, sulla terrazza (sul serio, un tavolo speciale per giocare a carte?) e giocavano a poker in modo piuttosto appassionato. Le loro donne, sedute sul sofà ad angolo, altrettanto appassionatamente stavano sparlando di alcuni loro conoscenti. E Kurt, affondato in una poltrona di fronte a loro combatteva il sonno con tutte le sue forze.
Ad un certo punto, tuttavia, il povero ibrido capì che i casi estremi richiedono i mezzi estremi, e quindi... Kurt si stirò allungando tutti gli arti – la coda compresa – e sbadigliò senza trattenersi a voce alta!!! Molto alta in realtà...
Le ragazze si zittirono all'istante e lo fissarono con stupore.
– Riesci farlo ancora? – disse la padrona di casa, avendo riacquistato finalmente la capacità di parlare.
– Ah? Cosa?.. – borbottò Kurt confuso.
– Il Fa acuto... Hai preso il Fa acuto! – lei si voltò verso le amiche, come per chiamarle a testimoniare in suo favore. E, per l'orrore di Kurt, quelle annuirono in perfetta sincronia.
– Io... no, no! – cercò di difendersi lui in preda al panico. – Non ho preso nulla, signora Hudson, giuro! Tutto il tempo sono stato seduto qui, davanti a voi! – Kurt si sporse in avanti a sua volta, stringendo convulsamente i braccioli, lanciando sguardi terrorizzati alle ragazze, una dopo l'altra, in cerca di sostegno.
La reazione al suo spavento genuino fu – beh, dal suo punto di vista – assolutamente inadeguata: la padrona di casa e tutte e tre le amiche, scoppiarono letteralmente a ridere. Ridevano tutte insieme, ad alta voce, di gusto e indubbiamente di lui. Gli occhi di Kurt si riempirono di lacrime per l'offesa. Ottimo modo di passare la serata, niente da dire: non solo era quasi crepato dalla noia, ma lo stavano pure prendendo in giro non si sa nemmeno per che cosa! Istintivamente strinse le ginocchia al petto e fece cadere la testa, desiderando una cosa sola – scomparire. Del tutto.
– Oh Dio mio, che sceme che siamo! Povero piccolo, l'abbiamo fatto piangere! – in un attimo sui braccioli della enorme poltrona in cui lui era sprofondato, erano atterrate due delle amiche – una ragazza prosperosa dalla pelle nera e un'altra, molto bella e bionda – iniziando subito coccolarlo affettuosamente, nella maniera più totale fregandosene del suo spazio personale. Il che, stranamente, si rivelò anche non troppo spiacevole... va bene, a dirla tutta, fu bello. Dopo un minuto di queste insolite emm... sensazioni tattili – anche perché, oltre a Blaine, Kurt non era mai stato toccato da nessuno in vita sua – accompagnati dalle sincere scuse per il loro "mostruoso, orribile, disgustoso" comportamento e da inaspettati complimenti – «Oh, che pelle, Mercedes, pura porcellana! Che invidia!», « Ma tu guarda che occhi! Ci si può annegare!» – l'ibrido si rilassò e cominciò a fare le fusa dolcemente.
– Non ti spaventare, piccolo, Rachel non ti stava accusando di nulla, lei intendeva la nota! – concluse Mercedes in tono ovvio, come se queste parole dovessero spiegare tutto. Ma Kurt continuava sentirsi completamente confuso.
– Nota?.. – domandò, volendo comunque capire che cosa esattamente, secondo loro, aveva preso.
– Ebbene, sì... vorresti dire che non conosci le note? – si stupì Rachel.
– No, Berry, è perfettamente a conoscenza di tutte tranne una! Sarà un duro colpo per te, ma non tutti hanno l'istruzione musicale! – si scagliò contro di lei la ragazza dai tratti asiatici.
– Sì, ma... ma lui... lui... Stop, lo devo controllare! Andiamo nella sala di musica, – Rachel si alzò, dirigendosi verso le scale, mentre le altre presero Kurt a braccetto e lo condussero dietro di lei.

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