Capitolo 27

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-Se non lo lasci scordati di lui e di Londra per il resto della tua vita.-

27.♥

-Dovrei tirarti talmente di quei calci, DA SFONDARTELE QUELLE PALLE.- gli urlai in faccia aggressiva e con quasi il desiderio di ucciderlo mentre lui dondolava ancora dal dolore che gli avevo causato. Restò a fissarmi con un sopracciglio inarcato mentre tutte e due le mani erano occupate a coprisi il suo Jawaadino ancora dolorante.

-Ma sei pazzo? E' mio padre! Se lo fai incazzare scordati che io e te potremo continuare a essere una coppia!-

-Ohoo... e quindi io e te siamo una coppia?- mi chiese soddisfatto.

-No, cioè... si, però... no... non intendevo, cioè... che non potremo continuare a stare insieme, ecco.. più o meno... si...-

-Balbetti? Ti faccio innervosire?- si avvicinò sempre di più a me e ormai era ovvio che tra non molto mi avrebbe baciato, ma io non desideravo dargliela vinta e mi voltai uscendo dal bagno in attesa che lui mi seguisse. Sbuffò e ci dirigemmo di nuovo a tavola sotto lo sguardo di tutti sopratutto quello di mio padre che risultava nervoso e già stufo.

C'era un silenzio più che altro preoccupante e che ti dava sui nervi, ma neanche a farlo apposta, qualche secondo dopo Jared cacciò un rumoroso grutto e leggermente disgustante, ma ovviamente fatto da un bambino di 4 anni è meno stomachevole. Il silenzio diventò ancora più intenso e fortunatamente ci fu un essere capace di aprire bocca, ZAYN: -Sai... in qualche parte del mondo, quando qualcuno grutta, lo ritengono un buon gesto perchè ciò vuol dire che la cena è stata gradita...- tagliò accuratamente un pezzettò di carne e poi se lo infilò in bocca.

-Già...- sbottai ancora sorridendo in quel modo falsissimo.

-Zayn, dai... parlami un po di te.- disse mio padre pronunciando quel "Zayn" in un modo un pò confuso.

-Cosa vuole sapere esattamente?-

-Non so... quanti anni hai? Ma perchè hai quel taglietto sulle labbra?-

Sgranai gli occhi e involontariamente incominciai a tossire quasi strafocandomi col bicchiere d'acqua. Tutti mi guardarono preoccupati e mia madre addirittura si alzò per darmi alcune "botte" sulla schiena, ma tranne Zayn che aveva capito tutto.

-Una rissa.-

E proprio quando avevo incominciato a bere di nuovo incominciai a tossire ancora di più ma questa volta non fingevo, mi stavo seriamente affogando per colpa di quell'imbecille che quella sera aveva seriamente deciso di salutare le sue palline. Già immaginavo la scena... io con la sega in mano mentre lui tremolante sul letto che oscillava le braccia e poi io mi...

-Kate, ti senti bene?- mi chiese mia zia preoccupandosi inutilmente come suo solito anche per le minime cazzate.

Mio padre aveva ancora lo sguardo puntato su di Zayn che in quel momento risultava tranquillo e strafottente.

-Ah... una rissa... e di che tipo?-

-Per... una ragazza. Ma beh, ne è valsa la pena.-

Mi girai a fissare Zayn, questa davvero non la sapevo.

-Vedo che sei un tipo... un tipo... tosto!-

Ed ecco che ci fu la goccia che fece traboccare il vaso. Zayn incrociò le braccia e alzò per un secondo il sopracciglio come se volesse rinfacciargli qualcosa. Avevo parlato a Zayn di mio padre, ma molto poco, o meglio... ciò che era necessario da sapere sul suo conto.

-Bene... si è fatto tardi, è ora di andare.- intervenne mia zia e io osservai subito Beth che iniziava ad accucciolarsi e a sbadigliare.

Quest'ultima si alzò e scambiò qualche chiacchiera di saluto con mia madre per poi uscire di casa.

-Vado anche io..- Zayn si alzò da tavola e mi alzai anche io ma subito poco dopo mi sentii bloccata dalle parole di mio padre: -Kate... aspetta.-

-... eh... si... allora ciao Zayn... ricordi dov'è l'uscita?-

Mi fece cenno di sì con la testa e poi salutò me e mio padre.

-Devo parlarti...-

-Dimmi...- risposi di rimando immaginando gia cosa volesse dirmi.

-In camera tua, non davanti a tua madre.-

-Non mi piace. E' semplice! Non è il tipo per te.-

-Se non ti piace non vuol dire che non sia il mio tipo.-

-Lo so quelli come lui che fine fanno! E immagino anche il suo passato: a scoparsi ragazze ogni notte, a bere fino a che lo stomaco non ti scoppia e chissà quante altre schifezze.-

-Ah, e dimmi un po quale sarebbe la loro fine?-

-DA SOLI. Stai cadendo anche tu ai suoi piedi come chissà quante altre ragazze. Avete gia scopato, vero? NON NEGARMELO PERCHE' LO SO BENE! Sai cosa farà tra qualche settimana si scoperà un'altra e di te si ricorderà al massimo il tuo nome. Sei contenta? Eh? SEI CONTENTA?-

-Smettila, è la mia vita, sono maggiorenne e so prendermi le mie decisioni.-

-Tu devi lasciarlo! Se non lascerai questo ragazzo SCORDATI CHE LO VEDRAI PIU'. Decido io con chi devi stare. Tutti ma lui no! TI GIURO CHE SE NON LO LASCI IO TI PORTO VIA DA QUI! E SCORDATI LONDRA PER IL RESTO DELLA TUA VITA.-

-E basta, adesso mi sono rotto il cazzo.- spuntò Zayn uscendo fuori dall'armadio e posizionandosi davanti a mio padre: -Allora la vuole smettere di sparare tutte queste cazzo di minchiate?-

-Controlla i termini signorino, non sono tuo fratello. Devi lasciarla stare, ti accontenti di scopartela come il resto delle altre ragazze ma io non permetterò che tu le spezzi il cuore. Và a prendere per il culo qualcun'altra.-

-E lei chi si crede di essere da dire a me e a lei cosa dobbiamo fare? Io la amo e me ne frego di ciò che lei pensa!-

-E' mia figlia! E IO SONO SUO PADRE!-

-E HAI IL CORAGGIO DI CHIAMARTI PADRE, TU?- cambiò d'un tratto il modo di dargli del 'lei', e passò a dargli del 'tu'.

Papà resto immobile e fissò prima me e poi Zayn. Zayn aveva colpito in pieno, e sapevo bene che da quel giorno non si sarebbe mai più intromesso nella mia situazione sentimentale.

E Zayn aveva ragione.

Zayn Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora