C.17. "Verità"

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Stiles si era alzato presto la mattina per andare a scuola.

Non ne aveva per niente voglia, ma prima di tutto voleva scusarsi con Lydia per quello che era successo a casa sua.

E in piú voleva parlare con Scott e la scuola era l'unico posto in cui potevano incontrarsi tutti.

La sua Jeep, per fortuna era salva suo padre gliela aveva riportata a casa.

Entrato a scuola con lo sguardo cercò Scott, ma trovò soltanto Lydia che stava prendendo i libri dall'armadietto.

-Lydia!- esclamò avvicinandosi a lei.

La biondo-fragola appena lo vide prese di fretta il libro e lo ficcó in borsa cercando di fare il più in fretta possibile.

-Ascolta...- iniziò lui appoggiandosi agli armadietti, (come faceva ogni ragazzo per ottenere ciò che voleva da una ragazza.)

-Uno: non funziona questa posizione, non ti dona. Due: Sparisci dalla mia vista. Tre: ho lezione. - rispose lei acida e marciando verso la classe.

- Okay... ma ti ricordo che abbiamo economia insieme!- esclamò lui seguendo la ragazza.

-Anche se tu hai ragione...io non ho intenzione di sedermi vicino a te. - rispose lei fermandosi sull'uscio della porta.

Stiles scrutò la ragazza dalla punta dei piedi agli occhi. Era bellissima con quella gonnellina di flanella e la maglietta gialla che le aveva visto addosso una sola volta.

Lydia con un sorriso amaro si girò e si diresse in classe lasciandolo fermo, impalato.

-Stiles- una voce nella sua testa lo fece sobbalzare.

Si girò per vedere chi lo avesse chiamato ma niente. Non c'era nessuno alle sue spalle, riportò il suo sguardo in classe e notò Lydia fissarlo con aria interrogativa.

Un segno chiaro che lei non aveva sentito niente ma percepiva che qualcosa non andava per il verso giusto.

-Stiles...-

Il ragazzo si mise la mani tra i capelli ed indietreggiò.

-Stiles...-

Doveva andarsene via da lì. E subito.

Lydia vide che il suo amico corse via si alzò di scattò dalla sedia e con la borsa in spalle si diresse verso la porta ringraziando dio che il prof non era ancora arrivato.

-Stiles!- gridò, cercando di fermarlo ma ormai lui era uscito dalla porta principale della scuola.

Lydia aveva visto la faccia del ragazzo, la stessa faccia che faceva lei ogni volta che sentiva qualcosa, qualcosa di brutto come le voci.

Con uno scatto la biondo-fragola prese il telefono dalla borsa a tracolla e compose il numero di Scott.

Il lupo rispose dopo neanche tre squilli.

-Scott, dove sei?...devo parlarti è urgente.- disse Lydia senza neanche aspettare il pronto del ragazzo.

-Che succede Lydia...qualcosa non va?- domandò Scott ignorando le parole della ragazza.

-Stiles....è lui che non va.- rispose Lydia attaccando il telefono.

********

Stiles stava correndo a casa. Si sentiva rintontito, la testa gli faceva male e anche il suo corpo, come se avesse fatto 100 giri di corsa e 50 flessioni senza mai fermarsi.

L'unica cosa positiva erano le voci, non c'erano più e questa cosa lo sollevó.

Suo padre aprì la porta di casa prima ancora che lui potesse bussare o suonare il citofono.

-Scott vuole vederti. Ma io gli ho detto che non può vederti perchè io non voglio che tu veda lui e lui veda te.- disse ancora prima che Stiles entrasse in casa.

-Che giro di parole papà... ma Okay...- boffonchiò il ragazzo buttando lo zaino ai piedi del divano e sdraiandocivi sopra.

-Potresti almeno insistere leggermente con il tuo fare da testardo!?- sbuffò lo sceriffo sedendosi sulla poltrona. -No papà io voglio vedere Scott. È il mio migliore amico!- esclamò l'uomo imitando il figlio. -Perché sei a casa?-

-Papà...- bisbigliò Stiles strizzando gli occhi.

La porta di casa si aprì di scatto e Scott seguito da Lydia e Isaac entrarono in casa.

-Oh siete venuti! Era ora! si comporta in modo strano... mangia poco e ha quell'aria pallida.- disse lo sceriffo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso i tre.

- È mai svenuto ?- domandò Lydia sistemandosi i lunghi capelli.

-No. Per fortuna no... o almeno non l'ho visto svenire.- rispose l'uomo alzando un sopracciglio. -Perché? É grave?-

La ragazza e Scott si guardarono con aria preoccupata prima che la biondo-fragola si lanciasse contro il divano sussurrando -Molto grave.-

Il padre del ragazzo si giró per vedere cosa stesse succedendo e sbiancó quando vide suo figlio sdraiato sul divano, immobile come una statua.

-Che gli sta succedendo?- domandò Noah avvicinandosi alla ragazza che stava tenendo una mano di Stiles e controllava il polso.

-Lydia diglielo...- disse Isaac avvicinandosi alla ragazza.

La biondo-fragola alzò lo sguardo da Stiles per guardare il padre.

Avevano gli stessi lineamenti facciali, soltanto gli occhi Stiles li aveva presi da sua madre; Claudia.

-Io...- sembrava non trovare le parole adatte da dire, guardó di sfuggita Scott che le fece cenno di sì con il capo, cosí chiudendo gli occhi continuó la frase:

-Credo che Stiles sia il primo Banshee maschio in assoluto. Ovvero un Farshee.-

Nella stanza calò il silenzio.

Scott stava guardando Stiles, Isaac guardava Lydia che a sua volta guardava lo sceriffo.

In viso esaltava l'espressione dello stupore assoluto, l'uomo che Lydia riteneva il più forte di tutti, colui che aveva fin da sempre accudito un piccolo Stiles e l'aveva cresciuto nei migliori dei modi la guardava spaventato, pieno di preoccupazione come non lo aveva mai visto da quando lo conosceva.

-Mio...mio figlio...è uno di voi?- domandò in fine con voce roca.

-No.- rispose Scott senza distogliere gli occhi da Stiles.

-Lui non è come noi- ed indicò se stesso e Isaac.

-Lui é come Lei -

N.a
Capitolo corto lo so...mi dispiace davvero

AccioHermioneWatson Booshka13DarkBanshee95darkwaystoflyEmilyChanterJulia-TWLysaacInMyVeins30Martina_BosioMarty--01nomeacaso13Pandacorninax03raduraiamannaraRobertaMalfoysignorastilinskiWandaStormxgemmaahx

- Take My Home - Stydia (#Wattys2016)  {IN REVISIONE}Where stories live. Discover now