Scuola

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Alzarmi alle 7:00 stamattina sembra quasi non pesarmi.
Ho il cuore leggero e il sorriso sulle labbra.
Mi sono addormentata con la voce di Anima che sclerava in un video di una fiera.
Mi vesto in un lampo e, dopo aver afferrato una brioche, corro fuori casa.
Alla fermata dell'autobus non c'è nessuno, eccezion fatta per un ragazzino di circa tredici anni.
Mi siedo accanto a lui sulla panchina e vedo che sta guardando dei video dal cellulare.
Sta guardando l'ultimo video di Anima.
Il ragazzino dopo un po' si accorge che sto guardando anche io lo schermo e sorridendomi lo mette in mezzo.
"Grazie" dico dopo un secondo di esitazione.
Non sono brava con i rapporti umani e sono in perenne imbarazzo quando devo rivolgere la parola a qualcuno che ha quasi la mia stessa età.
Finito il video il ragazzo si presenta.
"Comunque io sono Marco"
"Piacere Cassandra"
"Quindi ti piace Anima?"
"Si, mi fa morire dal ridere"
"Anche a me"
Il discorso purtroppo si interrompe qui perché arriva l'autobus e io salgo mentre lui rimane giù.

Arrivata a scuola il mio umore è decisamente buono e sembra non voglia guastarsi facilmente.
In classe mi siedo al mio solito ultimo banco e inizio a ripassare la lezione di italiano.
Le prime tre ore passano in fretta e a ricreazione,come sempre, rimango sola in classe.
Prendo le cuffiette,le attacco al cellulare e inizio a vedere i video di Anima da dove ero rimasta.
Ad un tratto mi sento osservata e vedo un ragazzo vicino al mio banco.
Levo una cuffietta e gli chiedo se gli serve qualcosa.
"Posso guardare il video con te?"
Rimango sbigottita.
Che cos'è oggi? La giornata parliamo a Cassandra?
"Vabbe ho capito, fa nulla" e fa per andarsene.
"No aspetta, scusa...io non avevo sentito..tieni" dico porgendogli una cuffia.

Immersa nel video non mi sono accorta che i miei compagni sono tornati in classe e, quando alzo lo sguardo, tutti ci stanno guardando.
Blocco il video e li sento ridere.
"Ecco i due sfigati! Mi ero sempre chiesto come mai non vi foste già conosciuti!" dice Daniele ridendo.
Tutti ridono e si prendono gioco di noi.
Il mio compagno di cuffia si alza e se ne va con le lacrime agli occhi.
"Femminuccia!" gli urla dietro Emanuele.
Sono stufa di questi cretini e decido dopo mesi di rivolgergli la parola.
"Siete degli idioti" urlo e mi fiondo fuori dalla classe alla ricerca del ragazzo.
Dopo tanto vagare lo trovo in cortile,seduto per terra.
Mi siedo accanto a lui e gli do una pacca sulla spalla.
"Ehi...senti i miei compagni sono degli stupidi...io non li sopporto, davvero. Il trucco è ignorarli. In questo sono diventata bravissima".
Il ragazzo mi sorride ma sembra non voler parlare.
Prendo il telefono e rimetto il video che avevamo interrotto a pochi minuti dalla fine.

Bring me back to lifeWhere stories live. Discover now