Rose.

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- vuoi stare ferma! - mi pizzicò Helen, continuando ad aggiustarmi i capelli in un chignon perfetto. Avevano organizzato una festa per i miei 18 anni, anche se in ritardo di due giorni. Non mi andava di farla. Il sogno ancora mi tormentava ma almeno avevo Nate al mio fianco. mi avevano fatto indossare un vestito lilla, con le maniche il collo di pizzo dello stesso colore. mi arrivava alle caviglie e la vita era decorata con rose del medesimo colore. mentre mi chiudeva il mio chignon, Julia entrò con indosso un vestito in stile romano di colore rosso accesso; i capelli raccolti solo il davanti e lasciati liberi e boccolosi dietro la schiena, il suo trucco leggero la rendeva ancora più bella e luminosa. mi misi le scarpe notando che invece di essere lilla erano di un bianco puro ed erano dei tacchi; sbuffai pregando di non fare figuracce. Hel si guardò allo specchio, con quel abito bianco sembrava un angelo sceso in terra, si mise a posto i capelli portati unicamente dalla parte sinistra e si perfezionò il trucco a mio parere, troppo pesante per una bellezza naturale come lei.

mi guardai anche io allo specchio, i miei occhi erano ancora più espressivi per via dell' eyeliner e del mascara che mi rendeva ancora più lunghe le ciglia:- è così strano.. - sussurrai mettendomi un ciuffo dietro l'orecchio.

- cosa è strano? - mi chiese Julia poggiandosi alla parete guardandomi con aria divertita.

- vedermi truccata e messa in tiro, di solito sono sempre così maschiaccio. - ridacchiai facendo un giro su me stessa.

- questi momenti sono rari, goditeli. - Hel era proprio la moglie di un alpha; cosi perfetta, carismatica, impassibile e bellissima. per un secondo misi a confronto mia madre e lei, erano due bellissime donne non c'era dubbi ma c'era qualcosa che le distingueva. Helen era più calorosa, più viva se vogliamo metterla in questo modo, combattiva pure. Mia madre era più calcolatrice, seria e impassibile come se non fosse neanche più una persona ma solo una macchina.

- certo, bene dai andiamo. - squittì portandole fuori dalla mia camera. Helen iniziò a parlare interottamente di quanto fossimo belle, speciali e molto diverso l'una dall'altra. Julia annuiva annoiata e io dopo un po' smisi di ascoltare, concentrandomi sul fatto che avrei ballato con Nate. mi tremavano già le gambe.

- siete bellissime. - una voce ci fece girare, Harry era lì in tutto il suo fascino:- soprattutto tu, Julia.- le rivolse un sorriso sornione. lei di tutta risposta alzò il dito medio per poi andarsene borbottando qualcosa.

- te le cerchi però. - ammisi sorridendo. ero felice in quel momento, dopo tutto era il mio compleanno no? perchè non viverlo al meglio. ci incamminammo verso il giardino, dove avevano allestito il tutto, per scendere le scale che portavano, presi una pezzo della gonna sollevandola; lasciando intravedere le scarpe mentre con l'altra mano libera appoggiata al corrimano scendevo. Solo quando sollevai la testa notai tutti che mi fissavano con aria stupita e rapita, mi bloccai e sorrisi alzando un poco le spalle. Una mano calda mi toccò il fianco facendomi voltare, il viso pulito di Nate mi stava di fianco sorridente verso la folla, che iniziò a parlottare tra loro. Avanzò portandomi con se, in lontananza vidi mio padre stringere a se Helen mentre parlava con altri lupi accompagnati dalle rispettive compagne. Mi chiesi fosse anche il mio futuro, essere la donna da mostrare agli amici, quella che stava in silenzio e sorridente per tutto il tempo.
- a cosa pensi? - la voce calda del mio Lyn mi tirò fuori dai miei pensieri, facendomi concentrare su di lui.
- a nulla di importante, sei elegante sta sera. - solo in quel momento notai il suo smoking nero. Mi diede un bacio sulla tempia sorridendo amorevolmente.
- tu invece sei bellissima. - parlò con la bocca attaccata ai miei capelli. Gli sorrisi grata.
Una parte della serata passò in fretta tra chiacchiere e risate. Stavo parlando con Julia quando mio padre schiarendosi la voce, mi fece voltare.
- è il momento del ballo tra padre e figlia. - in quei momenti mi parve di vederlo imbarazzato, mentre teneva teso il braccio verso di me. Ridacchiai afferrando la sua mano calda e grande. Mi portò al centro del giardino, dove era stata messa una pista da ballo che avevo notato prima. Molti lupi si radunarono attorno a noi. Mi padre mi posò una mano sulla schiena e con l'altra mi teneva la mano. Posai dolcemente la mano sulla sua spalla e l'altra nella sua mano. Iniziammo a volteggiare guardandoci negli occhi, mi sentivo parte della sua famiglia in quel momento. Poco a poco prendevamo confidenza l'uno con l'altro, iniziò per sino a fare battute sui presenti e sui miei fratelli. Risi con cuore ad ogni sua parola.
- non ci credo che sei diventata grande. - sussurrò ad un tratto guardandomi con amore. Il fiato mi si bloccò in gola quando intravidi quel sentimento che speravo da tanto di vederlo.
- oh papà..- dissi tra le lacrime mentre mi sporgevo per abbracciarlo, mi accolse con forza ma anche con dolcezza.
- mi dispiace per tutto ma sono fatto così, sono cresciuto tra la violenza so che non è giusto che è la cosa più sbagliata al mondo. Ma ti prego comprendimi, essere un alpha ha i suoi lati negativi. - mentre parlava mi accarezzava la testa:- tua madre sarebbe fiera di te, guarda quanto sei diventata bella. - disse ancora stringendomi.
- papà ti perdono per tutto, per avermi abbandonata, picchiata e ti ringrazio per essermi venuto a salvami. - dalla sua spalla vedevo le persone che più amavo, osservarmi commossi. Ad un certo punto vidi una figura bionda, ci misi qualche secondo ma quando mi resi conto di chi fosse e che cosa stava per fare. Lasciai mio padre buttandomi verso Helen. Non feci un tempo che la figura atterrò la mia matrigna puntandole un coltello alla gola. Athos mi acciuffò di slancio prima che potessi avventarmi sull'aggressore.
- Evie cosa stai facendo? - tuonò mio padre avanzando lentamente.
- oh stai zitto, stupido cane. - ringhiò mia madre spingendo ancora di più' il coltello alla gola di Helen: - sono venuta per mia figlia, razza di idiota. - sibilò di nuovo posando però il suo sguardo su di me:- ciao tesoro. - tesoro? Dopo avermi cacciata, mi chiamava tesoro? Il mio sangue iniziò a ribollire nelle vene.
- Evie..cosa stai..facendo? - la voce di Helen era solo un debole sussurro.
- taci pure tu, sguarldrina! - il tono si alzò di un ottava. 
- mamma, smettila! - urlai attirando di nuovo la sua attenzione su di me:- cosa ci fai qui? Cosa vuoi? - chiesi velocemente.
- sono venuta per te, Lakus mi ha detto che ti avevano presa perché volevano solo usarti per fare cuccioli e che lui aveva provato a salvarti ma ti avevano riportato alla base. Oh dolce piccola Rose, ti riporterò dal tuo Lyn non temere. - sembrava fuori di testa, i suoi occhi si erano fatti velati e le iridi erano enormi.
- mamma Lakus ha provato a stuprarmi, mi ha picchiata, usata. Il mio vero Lyn è Nathan. - Athos mi lasciò scivolare al suolo, provavo un senso di dolore; vederla in quel modo. Così spaesata, così non lei. Era sempre stata forte e fredda ma in quel momento; non era più lei.
- ma cosa dici! Ti hanno fatto il lavaggio del cervello! - urlò e vidi un rivolo di sangue correre sulla lama.
- Evie! - urlai allungando il braccio;- lascia Helen! Ti supplico. - intanto la povera donna era diventata cinerea, il suoi capelli ora brillavano di una luce rossa. Si stava trasformando:- no! Helen! - ma fu troppo tardi. Appena si trasformò saltò alla gola di mia madre, recidendola. Mia madre mi guardava e mi sorrideva, mi alzai di slancio spingendo lontana Helen e prendendo mia madre tra le braccia.
Inizia a piangere, ad urlare; il mio vestito iniziò a tingersi di rosso, come le mie braccia e il mio viso. Il sangue sgorgava dalla ferita e poco a poco la vita lasciava il corpo della persona che mi aveva dato alla luce, mi aveva insegnato le buone maniere, mi aveva insegnato a vivere. Le toccai i capelli, la accarezzai mentre dei sussurri incomprensibili le uscivano dalla bocca.
- ti avevo detto di non fidarti..rose scappa prima di finire nei guai... Lui sta arrivando... Scappa dai lupi, vivi da persona normale. Sii una nomade..- continuava a ripetere, io piangevo non ascoltandola. Rose sta morendo.. Il mio lupo piangeva anche lui. Rose cosa facciamo? Non lo sapevo, l'unica cosa che mi veniva in mente era piangere cullando mia madre. D'un tratto il suo corpo divenne gelido e i suoi occhi si chiusero, era morta. Impazzì del tutto, iniziai ad urlare il suo nome, a battere i pugni sul suolo a maledire Helen. Athos prese il corpo di mia madre e Nate afferrò me, separandoci.
- rose, basta. Basta! - mi ripeteva tenendomi tra le braccia, accarezzandomi i capelli e dandomi piccoli baci.
- tornate tutti alle vostre faccende, non c'è più nulla da vedere. - i miei fratelli allontanavano tutti.
Avrei scovato Lakus. Lo avrei ucciso.

Spazio autrice.
Ormai siamo alla fine della storia.
Ci siamo ragazzi, come pensate che finirà?
Scrivetemelo e grazie per le 62 mila visualizzazioni, grazie di cuore!

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