L'ambientazione

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Come detto nell'introduzione di questo manuale, la trama è determinata dall'interazione contemporanea di tre parametri: personaggi, soggetto e ambientazione

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Come detto nell'introduzione di questo manuale, la trama è determinata dall'interazione contemporanea di tre parametri: personaggi, soggetto e ambientazione. L'importanza dei primi due è palese a qualsiasi lettore/spettatore, mentre il terzo viene spesso sottovalutato o, per meglio dire, viene considerato importante solo nelle storie di genere fantastico. È un errore che non devi commettere.

L'ambientazione determina il luogo e il tempo in cui si svolge l'azione. È la scenografia della tua storia, lo scenario in cui il tuo protagonista agisce e cambia. In romanzi, film o fumetti fantasy o di fantascienza, essa ha un ruolo primario, uguale o addirittura maggiore a quello del protagonista. Pensa a Panem, Gotham City o alla galassia lontana lontana di Star Wars: sono luoghi che plasmano i personaggi e li spingono (o costringono) all'azione. Il loro peso all'interno della narrazione è elevato ed evidente.

Nelle storie collocate in una quotidianità simile alla tua, il ruolo dell'ambientazione non è predominante, ma la sua rilevanza all'interno della struttura narrativa deve essere la stessa. Questo perché ogni persona reale è connessa al mondo in cui vive: io, tu, e tutti quelli che ci circondano siamo figli del nostro ambiente e della nostra epoca. È una verità che devi imprimerti nella memoria se vuoi progettare storie credibili.

Come dice Caren Gusson nel saggio Dove e quando: lo spazio e il tempo (contenuto all'interno del volume Lezioni di scrittura creativa curato dal Gotham Writers' Workshop):

I personaggi delle vostre opere sono modellati dal mondo in cui vivono? Se potete togliere i personaggi dal loro mondo originale e farli cadere altrove senza che si notino grandi differenze, allora vuol dire che il tempo e il luogo non li hanno influenzati a dovere.

Data la sua importanza, per essere efficace l'ambientazione deve essere definita prima di iniziare a scrivere. Parlando di personaggi e soggetto ti ho detto che puoi scegliere la sequenza di lavoro che preferisci, schematizzando tutto con precisione o scoprendo di volta in volta le sfaccettature del protagonista e gli snodi narrativi. Con l'ultimo parametro della trama questa libertà non è possibile.

Le storie e i personaggi sono tanto radicati nel luogo e nell'epoca storica che spesso non avrebbero senso in ambientazioni differenti. Cambiare lo scenario in corso d'opera potrebbe costringerti a stravolgere tutto quello scritto fino al momento, e rinunciare al cambiamento per pigrizia potrebbe uccidere il tuo entusiasmo.

Scegli l'ambientazione con cura, e mentre valuti le alternative rifletti anche sul modo in cui puoi trasportare con te il lettore/spettatore. Quest'ultimo punto è fondamentale e dipende direttamente dal medium che sceglierai per trasmettere la tua storia. Se vuoi realizzare un film dovrai trovare le location adatte, se pensi a un fumetto dovrai cercare qualcuno capace di designare i fondali che desideri (o imparare a farlo in prima persona), e se hai in mente di scrivere un romanzo dovrai descrivere, descrivere e ancora descrivere.

Mi concentro sull'opzione romanzo perché è l'unica con cui ho lavorato, e parto dalle parole di Stephen King, tratte da On Writing:

La descrizione è quella parte del raccontare che offre al lettore una partecipazione sensoriale alla storia. Descrivere bene è una tecnica che si apprende, una delle ragioni principali per cui non potete avere successo senza aver letto molto e scritto molto. Non è solo una questione di come vedete; è anche una questione di quanto. Leggere vi aiuterà a rispondere al quanto e solo pagine e pagine di scrittura vi aiuteranno con il come. Si può imparare solo facendolo.

Descrivere bene è difficile, inutile illudersi del contrario. Devi visualizzare la scena e poi trasformarla in parole capaci di stimolare la fantasia. Quello che immagini tu non sarà mai uguale a quello che immagina il lettore, è un dato di fatto, per cui devi cercare di dosare i particolari, inserendo solo quelli necessari alla storia e lasciando il resto alla creatività dell'altro.

Usando ancora le parole di King, sempre tratte da On Writing:

Una descrizione labile lascia nel lettore una sensazione di disorientamento e miopia. Una descrizione massiccia lo seppellisce sotto una montagna di dettagli e immagini. Il trucco sta nel trovare un felice equilibrio. [...] In molti casi quando un lettore posa un libro perché «è diventato noioso», è perché lo scrittore si è lasciato affascinare dalla propria capacità descrittiva e ha perso di vista la priorità, che è quella di continuare a far rotolare la palla.

Equilibrio è la parola cardine per trovare il valore ideale del parametro ambientazione. L'esercitazione e la lettura ti aiuteranno a scoprire quale settaggio funzioni meglio con il tuo stile, ma nel frattempo ci sono dei consigli pratici che spero possano esserti tanto utili quanto lo sono stati a me.

1) Coinvolgi i cinque sensi: descrivi l'odore e suoni dei luoghi, il sapore dei cibi, la consistenza degli oggetti, non ti limitare all'aspetto. L'atmosfera percepita in un luogo è molto più importante della sua planimetria.

2) Cerca la precisione: le descrizioni vaghe sono pigre e inutili. Concentrati sui dettagli fisici delle persone, usa le indicazioni stradali per collocare i tuoi luoghi, sii preciso con le specie di piante e fiori, con le razze degli animali, con le tonalità dei colori, con i modelli delle automobili, con le marche dei cellulari... e con tutto il resto. Ma ricordati di non eccedere, il primo comandamento è sempre quello dell'equilibrio.

3) Aiutati con l'esperienza diretta: cerca di descrivere luoghi, oggetti, persone, animali e piante che conosci, o quantomeno usa l'esperienza avuta con essi per ispirarti nella descrizione di qualcosa di nuovo o diverso.

4) Usa il linguaggio figurato: le figure retoriche possono donare al testo liricità e ironia, ma devi saperle usare correttamente. Devono essere poche, azzeccate, e soprattutto mai banali (evita cliché simili a capelli corvini, muto come un pesce, teso come una corda di violino, etc. etc).

Questo capitolo è stato più lungo degli altri, ma spero di esserti stato utile e di non averti annoiato. Immagino che tu ora abbia un'idea concreta dei parametri della trama, per cui ti invito a prendere il grande pulsante rosso, ad aprire il pannello di controllo a essi dedicato, e a esercitarti nella loro impostazione. Prova settaggi diversi, osserva come la variazione di un parametro influisce in quelle degli altri due, e divertiti a creare trame. Se ti va puoi parlarmene nei commenti, oppure sulla mia pagina Facebook (trovi il link nel mio profilo).

Nel prossimo capitolo ti parlerò delle istruzioni di uscita, ma nel frattempo...

HopEnjoY

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Bibliografia

Lezioni di scrittura creativa, del Gotham Writers' Workshop – Dino Audino Editore, 2005
On Writing, di Stephen King – Sperling e Kupfer, 2001 – Frassinelli, 2015

Lezioni di scrittura creativa, del Gotham Writers' Workshop – Dino Audino Editore, 2005On Writing, di Stephen King – Sperling e Kupfer, 2001 – Frassinelli, 2015

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