Mi sveglio con una strana sensazione, sono disorientata e dolorante, mi ci vuole qualche secondo a ricordare cosa è successo, quando ciò accade mi alzo di colpo a sedere e un potente capogiro mi riporta a terra, per un momento vedo nero e ho paura di svenire di nuovo, ma non accade.
Prendo dei respiri profondi e poi mi decido a riprovare, stavolta riesco a mettermi seduta. Mi ritrovo a guardarmi intorno spaesata, mi trovo vicino a un ruscello, ma non nello stesso punto dove avevo perso i sensi. Mi viene il sospetto di essere diventata anche sonnambula, come se non avessi già abbastanza problemi al momento, ma poi mi ricordo del lupo bianco.
Guardo il terreno intorno a me, non ci sono impronte di lupo ne di nessun altro animale, beh di sicuro non sono arrivata qui volando, anche se a pensarci non mi stupirebbe più come una volta.
Credo quasi di averlo sognato, quando sento un ululato in lontananza, forse dovrei allarmarmi e scappare, ma non mi sento in pericolo, sono come attratta da quel suono e, guarda caso, arriva proprio dalla direzione in cui credo si trovi la Città.
Ora l'unica cosa da capire è se questo sia o no un buon segno. Come devo considerare questa nuova comparsa? Mentre mi faccio questa domanda ricordo i suoi occhi, li ho visti solo di sfuggita, ma sono abbastanza sicura di averli già visti. Sono gli occhi che ho visto nella mia visione. Uno verde e uno azzurro.
Come spinta da una forza invisibile mi alzo in piedi e inizio a correre, non so esattamente dove sto andando, ma non me lo domando nemmeno, ormai sono in questo bosco e anche se effettivamente sapessi come uscirne non lo farei adesso. La mia curiosità, associata a una buona quantità di testardaggine mi fanno inseguire il rimasuglio di un ululato per miglia, ma non voglio fermarmi, non posso. Non so perché ma ad un certo punto mi ritrovo il viso bagnato, le lacrime salate scendono senza sosta e mi si congela il viso, ma non lo asciugo,continuo solo a correre, non riuscendo a pensare a niente se non a raggiungere quell'ululato, perché me lo sento, potrebbe essere la mia unica possibilità di risposte chiare.
Non ho mai creduto, nemmeno per un momento che quello che ho visto fosse solo un lupo.
Potrei benissimo stare correndo in una gigantesca trappola con tanto di cartelli luminescenti a indicarmi il pericolo e proseguirei lo stesso.
Basta scappare.
Ora andrò incontro a qualunque cosa ci sia sulla mia via e la accetterò.
Ormai non bado nemmeno più a dove metto i piedi, fortunatamente mi accorgo in tempo del burrone contro il quale sto correndo a tutta velocità, so che non riuscirò a stopparmi e quindi cambio la direzione della mia corsa, ma non faccio che un paio di passi prima di essere attraversata da un'onda di corrente elettrica.
Come se un fulmine mi avesse colpito in pieno, ma il dolore passa subito, sostituito da un insistente formicolio in tutto il corpo. Rallento la corsa fino a fermarmi e inspiro profondamente, mi sento come se respirassi per la prima volta, è una sensazione indescrivibile, le lacrime continuano a scendere, solo che ora comprendo perché.
Non è solo la stanchezza, non è la rabbia né la tristezza, forse lo erano prima ma ora, è pura meraviglia.
Singhiozzando cado in ginocchio e sento che tutta la forza dentro di me viene assorbita dal terreno, appoggio le mani nell'erba verde e chiudo gli occhi.
Mi viene da ridere e lo faccio.
Ce l'ho fatta e finalmente posso lasciarmi andare. Mi accascio del tutto a terra. Supina e completamente immersa nell'erba non riesco a sentire il mio corpo, tutto brucia, eppure sembrano arti fantasma, non riesco a muoverli e così resto sdraiata, illuminata dalla luce del tramonto più bello che abbia mai visto, sull'unico prato su cui avrei voluto sdraiarmi, sorretta da morbida erba incolta, alle spalle il luogo che era la mia meta. L'avevo raggiunta. L'avrei gridato al mondo, ma non avrebbe avuto senso, visto che quello era il mio mondo.
Ora credo a quello che si dice, che non capisci quale sia il tuo posto nel mondo finche non lo trovi.
Io lo avevo tovato.
Ero a casa.
Sono a casa.
Finalmente.
La Città Sapiente brilla alle mie spalle, sembra una città fantasma, ma non importa, quella è casa e lo sento in ogni fibra del mio essere, in ogni filo di erba sotto le mie mani, in ogni respiro che faccio e in ogni lacrima che sgorga dai miei occhi.
Faccio un profondo sospiro e mi addormento sotto le prime stelle della notte.

ReminiscentWhere stories live. Discover now