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Dopo l'interrogatorio della sicurezza e della polizia, dopo le medicazioni, finalmente posso tornare al dormitorio.
Sono esausta e mi scoppia la testa.
Kol mi è stato accanto per tutto il tempo. Mi porta in braccio fino alla mia stanza. Mi depone sul letto e resta a fissarmi.
"Vorrei fare una doccia. Devo togliermi tutto questo sangue" Gli dico.
"Certo, resterò fuori. Nel caso avessi bisogno."
"Certo,grazie. Davvero, per tutto.
So che non mi sopporti, ma voglio comunque dirti quanto ti sia grata.
Se non ci fossi stato tu..." mi si incrina la voce.
Mi faccio forza per non piangere. Da quattro anni e passa non faccio altro. E adesso sono stanca.
Mi abbraccia e dice:
"Non è che non ti sopporto.
Ma si vede che hai sofferto e io non sono un bravo ragazzo.
Mi piaci, vorrei essere tuo amico.
Ma capisco che io per te potrei essere fonte di nuova sofferenza".
Lo guardo e capisco che è sincero.
"Non credo che tu sia peggio di Ross e di ciò che mi ha fatto.
Ma non voglio costringerti ad essere mio amico.
Tranquillo, ti sarò sempre grata e rispetterò il tuo volere".
Prendo accappatoio e occorrente per la doccia e mi dirigo ai bagni.
Sento che mi segue fino alla porta, poi si ferma.
Mi spoglio, poso le mie cose sulla sedia ed entro sotto l'acqua.
Mi lavo e mi strofino bene, fino a togliere ogni minima traccia di sangue. Lacrime silenziose mi scendono.
Mi appoggio alla parete e inizio a singhiozzare disperata, fino a che non sento le sue braccia avvolgenti.
Me ne frego di essere nuda e lui vestito sotto lo scroscio di acqua.
Sfogo tutto stretta a lui.
Non parla, lo sento teso, mi abbraccia soltanto.
"Phoenix, scusa devo andare.
Non sono così forte, non riesco a resistere. Perdonami" e scappa via dalla doccia.
Okay, l'ho messo in imbarazzo.  Alla fine è un uomo.
Il fatto che sia scappato dimostra che non è come dice di essere.
Finisco di lavarmi e torno in camera. Mi asciugo, metto il pigiama e vado a letto.
Chiudo a chiave porta e finestra.
Mi addormento subito dalla troppa stanchezza.
Faccio incubi per tutta la notte.
Uno di questi, più vivido e intenso, mi sveglia.
Resto ansimante a sedere su letto.
In un angolo della stanza, la pila dei vestiti sporchi sembra un uomo. Lì per lì mi spaventa ma poi rido della mia stupidaggine.
Peccato che la pila di abiti si sia appena mossa.
"Te l'ho detto, non riesco a starti lontano.
Dovrei, lo so. Sono il pericolo più grande per te, ma c'è qualcosa che mi spinge a starti accanto." Kol?
"Come hai fatto a entrare?" Avevo chiuso tutto.
E già che ci sono, gli chiedo anche un'altra cosa..
"Come hai fatto a spingerlo via così forte?" Devo sapere.
"Queste sono solo due delle tante cose che riesco a fare.
Non sono un uomo come tanti.
In verità non sono neppure umano, ho molti poteri.
Sono un Originale, sai chi siamo?"
"Sei pazzo anche tu? Cosa stai blaterando.... non umano, poteri...
Sei più pazzo di Ross" mi alzo dal letto. Il pc si accende da solo, e per lo spavento quasi grido.
Mani invisibili digitano il nome Kol Mikaelson.
Si aprono una marea di siti.
Sempre mani invisibili cliccano sul New Orleans Today.
Un articolo lunghissimo e pieno si apre davanti a me.
Sono ancora sotto shock per quello che gli ho visto fare.
Mi ripendo e mi siedo per leggere.
La luce della piccola lampada da tavolo si accende da sola.
Mi giro verso di lui, che si è spostato sul mio letto.
Mi guarda immobile, teso.
"Leggi, poi scegli se starmi accanto o mandarmi via. Rispetterò ogni tua decisione" afferma.
Ed io inizio a leggere le cose che sconvolgeranno la mia esistenza.

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