United h.s (italian translation)

*4*

Ero in piedi con Felicity al mio fianco mentre valutavo la mia prossima mossa. L'Halfway Point si ergeva davanti a noi. Ci scherniva per il nostro futuro incerto e per i brutti ricordi precedenti. Sembrava così strano che nonostante questo posto fosse così negativo, era proprio qui, in questo palazzo abbandonato dove lavorava mio padre, che ci eravamo conosciuti e mi ero innamorato della ragazza che in questo momento di incertezza era al mio fianco apprensivamente.

Mi sentivo innegabilmente in colpa per non averle detto della situazione di Holly Gray/Mya Rose ma lei sembrava avermi perdonato. Tuttavia, infastidita dal tempo, le mie scuse sembravano abbastanza e lo stress che stava già provando sembrava farle dimenticare il fastidio che provava nei miei confronti. Pianse contro il mio petto per quelle che sembravano ore quando le sue lacrime divennero macchie secche sulla maglia che indossavo, tuttavia si asciugò gli occhi e ce ne andammo.

Quando tornammo al Centre dopo una conversazione con Lord Rayon e la rivelazione riguardo Holly Gray, Rose credette che la causa delle lacrime della figlia fu maggiormente il ritorno all'Halfway Point. Ero contento che Fliss non le avesse spiegato che l'avevo sconvolta dato che questo avrebbe portato Rose a disapprovarmi ancora di più e questo era scomodo dal momento che già non le piacevo.

Per ora comunque, l'Halfway Point era la mia  principale preoccupazione. La security era stata rinforzata ed era evidente nel modo in cui una significante quantità di guardie allineate nelle recinzioni rispetto al passato. Le porte erano chiuse e l'unico modo per entrarci era attraverso il riconoscimento a impronte digitali, un metodo che prima non si usava.

"Andiamo" finalmente mi diedi coraggio e lo fece anche Fliss. Sembrava meno nervosa di me forse perché era già stata prima in questa situazione o forse stava nascondendo meglio di me le sue preoccupazioni.

Quando avanzammo verso la larga porta di metallo, le guardie che la circondavano ci lanciarono un'occhiata sospettosa quando entrambi ci diedero il permesso di entrare dopo aver scannerizzato i nostri pollici. Non appena superammo le porte, le guardie ci circondarono, tirandoci avanti e scortandoci  in un piccolo edificio a capanna.

Una volta entrati, noi due fummo aggressivamente perquisiti. Fu un'azione che ritenni inutile ma non avevo altra scelta se non obbedire e procedere. Dovevo accettare qualsiasi cosa mi obbligassero di fare, era il miglior modo per stare fuori dai problemi.

Una volta vestito, Lord Rayon entrò e io alzai gli occhi al cielo. Il suo aspetto era molto simile rispetto quando lo visitammo precedentemente, un chiaro ricordo di come la divisione avesse spogliato le persone di qualsiasi individualità. Per la Metà Superiore era maggiormente un modo per i ricchi di sfoggiare la propria ricchezza e potere. Lo sapevo dall'esperienza che avevo provato ad evitare, diventando uno dei membri della Metà Superiore.

"Ciao, sono contento di vedervi qui" parlò Lord Rayon.

"Beh, in realtà non abbiamo scelta vero?" Risposi.

"No" rispose Lord Rayon ridendo beffardo. "Harry tu verrai con me e Felicity, tu devi cambiarti. Tornerò"

"Aspetta, perché si deve cambiare? Cosa deve fare?" Chiesi interessato. Come mia assistente personale, doveva indossare i vestiti che le davano ma dubito che avrebbe fatto l'assistente personale di nuovo, rendendomi sempre più ansioso di cosa le sarebbe accaduto.

"Lo scoprirai, ne sono sicuro. Ora andiamo" in pratica pretese, spingendomi lontano da Fliss.

"Lasciami stare" scattai al suo tocco ma le mie parole non trovarono risposta mentre mi teneva e mi guidava fuori dalla stanza fin quando non uscimmo dall'edificio.

Mi sorpresi che l'Halfway Point fosse ancora fatiscente dalla ribellione. C'erano molti edifici che erano stati ricostruiti o ristrutturati dopo essere stati distrutti e l'atmosfera era tetra. Uno di questi edifici, che era stato rifornito di nuovo, era quello che aveva notato Filss dalla finestra del mio ufficio. Ricordai la sua espressione che mi fece aggrottare le sopracciglia, questo sembrava irritarla notevolmente e mi sentii di nuovo colpevole.