«Non puoi, saltare il party. Quando andavo a scuola io non vedevo l'ora che arrivasse. E poi questo è il tuo ultimo anno, dovresti approfittarne, quando ti ricapiterà mai più.» fa lei, soffiando sulle unghie.

«E' che... non mi va proprio. La musica a palla, la puzza di alcol... no, quest'anno passo.» dico, mentendo a me stessa.

La sento sbuffare. «Tutte scuse. Te lo dico io perché non vuoi andarci...» si gira verso di me «Hai paura di incontrare Riccardo.» Svelato il mistero. Riccardo è il mio ex ragazzo. Ci siamo lasciati quest'anno, all'inizio dell'estate. La motivazione? E' ancora a me sconosciuta, ma ho voluto pensarla in modo positivo, anche se dentro di me so che è per colpa di una qualche ragazza, che molto probabilmente avrà conosciuto in quei mesi di assenza all'estero. Mi viene in mente la frase che disse mia sorella qualche giorno dopo la rottura: "Riccardo è il classico ragazzo che ti lascia, solo perché vuole passare l'estate libera da single a divertirsi. Poi sicuramente al rientro a scuola ritornerà a braccia aperte, e ti chiederà di riprovarci. Non ti puoi sbagliare, l'ho inquadrato bene. Non mi è mai piaciuto, e lo sai. So bene che tipo di ragazzo è. Fidati di Ellie, che c'è passata prima di te, e queste cose le ha vissute." E forse è proprio così. Anzi, è sicuramente così, Ellie non sbaglia mai.

«Non puoi perderti il party dell'istituto, solo perché c'è anche lui. Di sicuro quello andrà lì per divertirsi. Fagli capire che anche tu sei andata avanti, che non ti interessa più niente di lui. Devi farlo pentire di averti lasciato. Tra un anno ci penserai e farai HO DAVVERO SALTATO IL PARTY PER UN RAGAZZO? Vivrai con il rimorso per tutta la vita.»

«Ellie, c'è solo un problema...io non sono andata avanti, è questo il punto, e lo sai benissimo.» mi misi a sedere.

«Fai finta che sia così. Sforzati un po'. E comunque... dovresti andare avanti. Lui si è goduto tutta l'estate a fare chissà cosa, con chissà chi, mentre tu non hai fatto altro che piangerti addosso.» E purtroppo è vero. Ripenso alla mia estate. A quante notti ho speso - o meglio, buttato - a guardare le nostre vecchie foto, e a piangerci sopra. Di alcuni giorni non mi ricordo proprio nulla, perché non ho fatto niente altro che chiedermi cosa avessi sbagliato, per averlo portato a tale decisione. Ma io, alla fin dei conti, non ho sbagliato proprio nulla. Ho sbagliato solo a fidarmi di lui, e a credere che potesse durare. E' sempre la stessa storia.

Mi copro il volto con le mani, per non scoppiare a piangere, di nuovo. «Ti prego, non me lo ricordare.»

Si avvicina a me con la sedia e appoggia una mano sulla mia gamba. «E' la verità Beatrice. Purtroppo, è la verità, e lo sai bene anche tu. Hai buttato un'intera estate a pensare a quel soggetto, sperando ritornasse. E come tu stessa puoi notare, non è ritornato. Tu lo vedi? Io no. E' ora ora di voltare pagina. Non puoi stare male per una vita intera. Se prova, adesso che inizia la scuola, a chiederti di ritornare insieme... giuro, che lo ammazzo.» fa una pausa, e mi indica in modo minaccioso «E ammazzo te, se gli darai un'altra possibilità. Non si merita nemmeno una briciola del tuo amore. Ti conosco, e saresti capace di perdonarlo e fare finta che tu non abbia mai versato una lacrima.»

Sposto le mani dalla faccia. «Credo che mi farò suora. La trovo un'ottima alternativa. Dove si firma?»

Ellie scoppia in una fragorosa risata, per poi guardarmi «Non ci credi manco te, dai. Chissà quanti ragazzi ancora dovranno fare un giro lì sotto.» dice, dandomi un leggero schiaffo sulla coscia.

«Ellie!» Se c'è una cosa - tra le tante - che odio di mia sorella è prendermi costantemente in giro su argomenti di questo genere.

«Ah ah ah! Dai fai più bella figura se stai zitta sorellina! » mi fa un sorriso falso e ritorna a mettere il suo "bellissimo" smalto giallo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2022 ⏰

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Il professore di Scienze Matematiche | Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora