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Ho parlato con mio padre che é rimasto molto deluso dalla decisione di mia madre si trasferirci. Avrei voluto convincerla a farmi restare con mio padre solo per Rebecca, nonostante il nostro rapporto non sia dei migliori, ma so che mia madre ha bisogno di me.

Quando si fa sera capisco che ormai é ora di andare via.
Carichiamo tutto in macchina e andiamo all'aereoporto.
"Il volo 52 per Miami sta per partire" dice la voce metallica.

"É il nostro, andiamo" dice mia madre.
Saliamo e ci mettiamo ai nostri posti.
Sono seduto davanti a mia madre, e sono affianco ad un ragazzo poco più grande di me.

Uscito dall'aereoporto di Miami insieme a mia madre ci dirigiamo verso il taxi che ci aspetta, esso ci porterà nella nostra nuova casa che la mamma ha affittato quando eravamo ancora in Canada.
Entriamo in macchina e metto le cuffie. Abbasso il finestrino e lascio che il vento mi scompigli i capelli.
Guardo fuori e vedo la gente vestita come se fosse piena estate, perché a Miami fa sempre caldo.

Arriviamo davanti a una casa molto carina, che si trova in un quartiere al centro della città.
Entriamo e appoggio tutto all'ingresso, troppo ansioso di fare il tour della casa.
Il salone é molto grande, occupa tutto il primo piano,con un bellissimo divano e una tv enorme, poi c'è la cucina,più piccola ma carina per come é arredata.
Poi ci sono le scale dove ci sono due bagni uno piccolo e uno grande, due camere da letto e una stanza vuota.

Entro in una delle due camere, quella più piccola che si rivela essere la mia.
Ha le pareti blu, un letto, una tv, una scrivania e vari armadi.
Scendo di sotto a prendere le mie cose e le sistemo in camera mia.
Poi corro da mia madre entusiasto. "Mamma é fantastica!"

"Sono contenta che ti piaccia!" Mi dice.

"Oh mi faresti un favore? So che siamo appena arrivati ma ho urgentemente bisogno di alcune cose, dovresti trovare un supermercato e fare la spesa, chiedi indicazioni ovviamente. "
Continua.

"Cercherò di non perdermi, a dopo!"

Afferro la lista ed esco di casa.
Cammino per un pó anche se non ho la piú pallida idea di dove stia andando.
Chiedo informazioni ad una vecchietta che mi porta vicino al supermercato.
Inizio a comprare varie cose , ma ad un certo punto vado addosso a qualcuno con il carrello e gli faccio cadere tutto.

"Sta più attento!" Mi dice la ragazza.

"Scusa, mi dispiace" dico imbarazzato.
La aiuto a rialzare le sue cose e quando ci alziamo la squadro da capo a piedi.
É piu alta di me, ha grandi occhi castani e dei lunghi capelli dello stesso colore.

"Come ti chiami?" Mi chiede lei.

"Jacob,Jacob Sartorius" gli dico indeciso se dirle ache il mio cognome.
"E tu?"

"Riley Matthews.
Tu hai la faccia di qualcuno che è appena arrivato." Ridacchia.

"Si mi sono appena trasferito dal Canada." le dico.

"Quindi probabilmente verrai nella mia scuola." dice lei.

"Credo di si, per fortuna che domani é domenica, ho bisogno di ambientarmi un po'." Dico io.

"Dove abiti? " mi chiede lei.

"Non ho idea." ammetto.

"Okay che sei appena arrivato, ma l'indirizzo potevi chiederlo a tua madre." dice lei facendomi imbarazzare.
"Senti facciamo così, andiamo a pagare e poi cerchiamo di trovare casa tua." dice ridacchiando.

"Grazie." Le sorrido.

Paghiamo e ci incamminiamo per trovare il mio quartiere.
Mi ha raccontato un pó della sua vita, mi ha detto di avere 14 anni, e che ha una migliore amica che si chiama Maya, é in classe con lei ma é di un anno più grande.

"Camminiamo da parecchio e ancora non hai riconosciuto casa tua." mi dice ad un tratto.

"L'ho vista di sfuggita per cinque minuti, mia madre subito mi ha mandato a fare la spesa." dico io.

"Facciamo così, vieni da me e chiami tua madre , dato che hai anche dimenticato il cellulare." Ridacchia lei.

Andiamo verso casa sua, che come la mia é collegata ad altre case.
Mentre stiamo per entrare sento una voce chiamarmi..

"Jacob, finalmente!"
Dice mia madre uscendo di casa.
Aspetta un attimo.

"Jacob quella é tua madre?" Dice Riley.
Mi limito ad annuire.
"Ti vorrei strangolare, abbiamo camminato per ore e alla fine abiti al mio fianco.
Quindi sei tu il nuovo vicino di cui mi parlava la mamma! Benvenuto."

"Grazie...mi dispiace averti fatto perdere tempo, a presto!"

La saluto ed entro in casa.
Racconto quello che é successo a mia madre mentre cucina ció che ho comprato.

Dopo mangiato salgo in camera mia e mi butto sul letto, pensando alla nuova ragazza conosciuta. Forse mi piacerà questa città.

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