capitolo 13

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Mi svegliai dolorante, sull'erba fredda. Non appena mi alzai, notai la mancanza di Giulio. Dove era andato? Perché mi ha lasciato qui?
Decisi di andare a cercarlo. Lo chiamai svariate volte, senza ottenere niente. Continuai la ricerca, ormai catalogata impossibile. Mi appoggiai ad un albero per riposarmi, quando sentii un rumore provenire dietro di me. Pensai che fosse semplicemente un piccolo animale, ma cambiai subito opzione quando quel rumore si stava avvicinando a me. Se fosse un animale feroce?
Presi un pezzo di legno da terra e mi nascosi per bene dietro all'albero.
Il rumore era sempre più vicino, poi si fermò e un uscì un sospiro.
Il sangue si stava gelando e il cuore stava perdendo battiti.
Mi feci coraggio e mi scaraventai sulla fonte di quel rumore.
Quando capii chi fosse era ormai troppo tardi, ma per fortuna fui fermata prima di colpirlo.
"Ma dico, sei pazza o cosa?"
Disse Giulio istericamente.
"Mi dispiace Giulio. Mi hai spaventata... Anzi, non sono io che dovrei scusarmi. Se fossi rimasto con me, invece di avermi abbandonato, tutto questo non sarebbe successo."
Dissi tutto d'un fiato. È colpa sua, non mia.
"Beh scusa se ti ho lasciato riposare ancora un po', scusa se mi sono preoccupato di cercare del cibo."
Era arrabbiato...tanto arrabbiato.
Ci fu un momento di silenzio.
Eravamo troppo orgogliosi per chiederci scusa. Sicuramente lui non lo avrebbe fatto, quindi toccava a me.
Sospirai profondamente e lo chiamai:
"Giu...Scusami, io..."
"Shhh, non importa. Non avrei dovuto lasciarti sola."
Il terreno stava diventando piuttosto interessante per Giulio. Era imbarazzato...per cosa? Per quello che aveva detto? Può darsi.
"Bene....emh. Che si fa? "
"Oh, mentre venivo a cercarti, ho trovato la città."
"E me lo dici così? Come se non fosse niente?"
Gli chiesi stupita; poi aggiunsi:
"Che stiamo aspettando! Torniamo a casa."
Percorremmo velocemente il piccolo boschetto e dopo una buona ora, vedemmo la città: gente che parlava, macchine che passavano, i palazzi colossali.
Quanto mi sei mancata città? Quanto?
"Mi stai ascoltando?"
Mi chiese Giulio con aria preoccupata.
"No, non ti stavo ascoltando. Ripeti per favore."
"Ho detto che qui vicino abita un mio caro amico. Magari ci può ospitare."
Mi si illuminarono gli occhi e lo abbracciai profondamente.
"Forza andiamo."
Mi prese per mano e iniziammo a correre verso la direzione indicata da Giulio.
In poco tempo, arrivammo in un enorme palazzo. Giulio appoggiò il dito su uno dei tanti citofoni.
Gli rispose una voce maschile chiedendogli la parola d'ordine, ottenendo la risposta desiderata.
Non riuscii ad ascoltarla, perché ero troppo occupata a ricordarmi la voce di quello sconosciuto. Io l'avevo già sentita, ma non mi ricordavo il luogo. Mi rimbomava in testa. Di chi era quella voce maschile?
"Madison, andiamo su."
Dopo essere entrati, prendemmo l'ascensore. Questo palazzo aveva ben 10 piani e ovviamente, dove poteva trovarsi il suo amico? Esatto, al 10 piano.
Passarono 10 minuti buoni, quando la porta dell'ascensore si aprì.
Ci allontanammo velocemente da quella piccola trappola e andammo verso una porta che nel frattempo si era aperta.
Vidi Giulio salutare 'calorosamente' il ragazzo davanti a lui. Sentii di nuovo la voce del misterioso ragazzo.
Entrai e rimasi per una attimo paralizzata. Non potevo crederci. Non lui.
Anche il ragazzo si accorse della sua presenza e con voce severa e disgustata disse:
"Tu, che ci fai qui?"
Era proprio lui. Non riuscivo né a rispondere né a muovermi.

#SPAZIO ME#
Amatemi per la suspense con cui vi lascio. E si, sono iniziate (finalmente) le vacanze pasquali, quindi aspettatevi nuovi capitoli questa settimana.
Non vi rubo più tempo.
Alla prossima❤

The Death ||LowLow||Where stories live. Discover now