2. °Che voce dolce°

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Arriviamo in pizzeria e ordiniamo quattro pizze (esattamente, quattro pizze) da portare a casa.

Appena pronte paghiamo e usciamo. Sono sicuro che queste delizie avranno vita breve. V sta guidando e sembra molto pensieroso. Sono veramente curioso: "Hei, che hai?" "Io?" "No il tipo che è appena passato. Si tu!" "Non ho nulla, voglio mangiare e andare a letto, che domani mi devo alzare presto" "E da quando ti preoccupi di arrivare in orario a scuola?" "E chi ha mai parlato di scuola, sta sera discutiamo sul da farsi e lo andrò a riferire al proprietario, tu andrai a scuola". "Si certo, figurati se ti lascio andare da solo." "Io ho la patente, io guido, io decido." "Idiota" "Sempre".

Arrivati a casa ci fiondiamo sulle pizze. Dio se sono buone. Finiamo in fretta di mangiare e io sparecchio mentre V prende i documenti necessari. Abbiamo ricevuto un obbligo e una scadenza dal proprietario della palestra, e non possiamo trattenerci oltre: dobbiamo decidere.

"Direi che possiamo iniziare" "Non essere così formale V, mi metti paura"

"Senti... lasciamo stare. Allora, che facciamo?"

Eh, bella domanda. Il proprietario è un tipo molto suscettibile e pretende si rispettino i suoi ordini. Abbiamo l'obbligo di cercare altre persone con cui condividere lo spazio, dato che è uno spreco avere una palestra grande per sole due persone. "Ci sono altre persone che mi hanno chiesto di potersi allenare, e sono un bel gruppo. Per cui o cercate nuovi membri, o siete fuori", queste furono le sue parole. Secondo me tutte stronzate.

"Penso che non valga la pena perdere l'unico spazio disponibile per così poco, cerchiamo dei nuovi membri e ci divideremo la palestra." "Non penso sia una buona idea, abbiamo bisogno di allenarci non di persone che ci stanno attorno" "Come oggi? V andiamo! Quelle due se ne stanno sempre in palestra a scocciare, se diciamo loro che abbiamo da fare con altra gente secondo me se ne andranno" "Fosse così semplice..." "Ma lo è!" 

V ci riflette a lungo ma anche quando annuisce non sembra molto convinto.

"Cosa ti preoccupa? Sei così da quando ce ne siamo andati da là" "Kookie.. non ho nulla, sono solo molto stanco" "Sai che non ci credo. Comunque.. come ci organizziamo? Mettiamo degli annunci?" "Buona idea"

"Aspetta! Ho un'idea!" "Kookieeeee! Non urlare per la miseria!" "E sta zitto 'n attimo! E se formassimo un gruppo? Potremmo chiedere dei requisiti specifici nell'annuncio e..." "..frena l'entusiasmo, cosa ti fa credere che io voglia fare parte di un gruppo? E comunque chi vuoi che voglia unirsi a noi, che non siamo nessuno?" "Ma possiamo diventare qualcuno!"

"Signore Dio! Jungkook, o la smetti di urlare o veramente finisci male!" "Come sei noioso!"

"Io vado a letto, tu pensa a preparare gli annunci, quando sono pronti chiamami che li sistemiamo insieme" "Uff... ciao".

Vi mi passa accanto e mi lascia un leggero bacio sulla guancia.. come mai c'è così caldo ora? Sento le guance arrossarsi e il mio corpo diventare sempre più caldo... "Tutto ok Kookie?" "S-si.. t-ti vengo a svegliare dopo"

Non so cosa mi sia preso, V mi saluta sempre così prima di andare a letto. Oggi è stata proprio una giornata strana, meglio cominciare a pensare a come impostare l'annuncio.

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Passa mezz'ora e ancora sono qua a pensare a cosa potrei scrivere. Passa un'ora e ancora nulla.

Poco dopo sento una mano calda poggiarsi sulla mia spalla e una voce dolce che mi dice di..

"Hei Kookie, svegliati" "Ancora cinque minuti.." "Kookie.."

In quel momento realizzo di essermi addormentato sul tavolo e che V mi sta svegliando. "Kookie.. avanti alzati.." Che voce dolce però..

V POV'S

Mi alzo da letto ancora assonnato e vedendo l'ora dall'orologio sul comodino mi accorgo che è davvero tardi, e sì che Kookie mi avrebbe dovuto svegliare un po' di tempo fa.

Esco dalla mia stanza e vado in cucina, dove lo trovo addormentato con la testa sulla tavola e mi fa tenerezza. Sarà stato molto stanco.

Me lo ricordo ancora, quando era solo un bambino.

Ricordo che stavo scappando dall'orfanotrofio, faceva freddo e avevo solo una maglia e un pantalone che non mi copriva fino alle caviglie. Cercavo un posto dove nascondermi e ho trovato dei tubi di cemento abbandonati atterra, avete presente quelli che si utilizzano per fare le canalette dell'acqua per i campi (tipo quelle del parco abbandonato di Doraemon)? Mi sono infilato là dentro per ripararmi dal vento forte, ma sopratutto per nascondermi. All'orfanotrofio mi trattavano male, malissimo. E io non ero certo da meno: ne combinavo di tutti i colori, dalle tende strappate, al letto disfatto e le lenzuola fuori dalla finestra, dalla minestra bollente il faccia ai miei compagni alle puntine sulle sedie da pranzo delle insegnanti barra deficienti barra stronzi di merda. Ricordo inoltre la Stanza Buia: la stanza in cui finiva chi si comportava male, che di solito erano i ragazzi più grandi. Io invece finivo lì dentro tutti i  giorni, e avevo solo cinque anni.

Comunque sta di fatto che quel tubo era già occupato, da un bambino molto piccolo, non che io fossi grande.. insomma avete capito.

Quel bambino era Kookie.

Stava dormendo quando l'ho trovato. Era un bambino angelico, si vedeva, con quel faccino dolce che avrei volentieri strapazzato di coccole tutto il giorno. Ma non era da me. Io ero quello cattivo, quello fuori posto, beh.. lo sono tutt'ora.

Sono sempre stato un solitario, ma con lui è impossibile: riesce sempre a coinvolgermi, a farmi sorridere, bè dai.. non proprio sorridere, ma quasi.

"Hei Kookie.. Svegliati.." "Ancora cinque minuti.." "Kookie..".




Allooora..

vi sta piacendo come inizio?

Spero di sì..

Continuo se vedo che piace

Sayoonara :-)

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