Vapore.8

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La signora fece un piccolo scatto verso un armadio e prese una decina di vestiti che mi diede per poi spingermi dentro un camerino e chiuse la tenda alle mie spalle. Mi trovai in uno stanzino piccolo con una pila di vestiti da provare, quasi mi sentivo in pace mentre accarezzavo  la gonna di lino. Mi tolsi l'uniforme lasciandola cadere sul pavimento, mi infilai la larga gonna con un po di fatica. Per il resto fu facile, anche la maglia che alla signora stringeva a me calzava come un guanto. Mi sentivo come una di quelle dame che leggevo nei libri. Scostai la tenda ed uscì dal camerino, vidi tre uomini vicino al banco e la signora teneva le mani alzate terrorizzata. Tutti e tre gli uomini si voltarono verso di me ridendo, due di essi si avvicinarono a me ridendo e scrollando le spalle. Una scarica di adrenalina mi attraversò il corpo, stavo per divertirmi.

Uomo: Salve signorina ma che bella maglia che porta.

Disse guardando divertito il suo amico che a sua volta disse

Uomo2: Gia, chi sa cosa c'è sotto.

Io sorrisi con aria innocente, proprio non potevano immaginare

Sybil: Oh, non immagini neanche.

Entrambi gli uomini scoppiarono in una risata sadica ma il mio sorriso lo era decisamente di più. Afferrai la mano che si allungava verso di me girandola e scommetto dalla parte sbagliata dato le urla del uomo. L'altro  fece un passo aventi ma gli diedi un pugno in faccia, mentre indietreggiava per il colpo tirai verso di me l'altro e gli diedi una testata sul naso. Il terzo uomo mi corse contro con aria minacciosa , mi strinsi la gonna e appena si avvicinò abbastanza la alzai dandogli un calcio in faccia rompendogli il naso. Gli altri due  si alzarono afferrando il loro amico e scapparono fuori dal negozio.  La signora abbassò lentamente le mani continuando a fissarmi, mi sistemai la gonna e mi avvicinai alla signora.

Sybil: Mi piacciono, gli compro.

Posai sul tavolo la sacca con le moneto d'oro e sorrisi

Sybil: Tra poco passeranno delle persone per prendere i miei vestiti mascolini, grazie di tutto.

Uscì ancheggiando dal negozio  e mi diressi verso la stazione dei treni di Sodoma. Dopo una decina di minuti mi trovai davanti ad un enorme edificio, dentro di esso ci trovai centinai di treni. Ed ecco il mio, direzione Barachiel. Un signore mi tese la mano per aiutarmi a salire poi mi sussurro qualcosa all'orecchio. 

Cameriere: Il suo posto è nel primo vagone ma le devo dire che sotto il suo sedile c'è del vapore.

Poi mi fece un inchino sorridendo e riprese il suo lavoro aiutando le altre persone a salire. Il treno dentro era incredibilmente lussuoso, sedili rossi con bottoni dorati erano i padroni del vagone. Nobili andavano e venivano per i vagoni chiacchierando e sorseggiando vini costosi, raggiunsi il primo vagone che a differenza degli altri era stranamente vuoto. Notai sotto un sedile una cassa di ferro, mi sedetti con indifferenza ed aprì la cassa. Dentro ci trovai i miei tirapugni e una bottiglia d'acqua, quasi sorridevo mentre la stringevo per le mani, quel contrattempo  nel negozio mi aveva messo sete. Poi diversi rumori di passi rimbombavano nella stanza, restai chinata sulla cassa come se nulla fosse.

??: Dama Sybil la luna è qua per lei.

I passi si fecero sempre più vicini e mentre mi infilavo i tirapugni mi leccai le labbra, la cosa si stava facendo eccitante.

Vapore ( in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora