Capitolo 3

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-Mayu ma cosa... - indietreggiai spaventato, mentre Selena pareva riprendere i sensi giusto in tempo per ritrovarsi davanti la ragazzina mutante.

Urlò, un urlo che non aveva niente di umano, era quasi ultraterreno, rasentava l'ultrasuono. Mi nascosi dietro la poltrona che si trovava accanto al tavolo, tappandomi le orecchie e stringendo gli occhi, continuando a ripetermi che tutto quello che stava accadendo era solo un sogno.

-Basta... -

Ma i rumori che provenivano al di là del mio nascondiglio non cessavano, i rantoli di Mayu e le urla animalesche di Selena sembravano intensificarsi. Non potevo sopportare di sentire le mie amiche soffrire senza fare nulla... Ma potevo effettivamente fare qualcosa?

-Basta!! -

Non so se pronunciai veramente quella parola, tanto ero fuori di me, ma sicuramente mi alzai in piedi, stringendo i pugni e digrignando i denti dalla rabbia. Aprii gli occhi violentemente, non preoccupandomi di ciò che mi si sarebbe parato davanti. Rimasi pietrificato.

Selena era diventata diafana, evanescente, le uniche cose che sembravano reali di lei erano i suoi occhi, senza alcuna traccia di riflessi o luce, e i capelli, che parevano mossi da una leggera brezza perenne, entrambi neri come il nulla più assoluto. Inquietante era dire poco, se si considerava che assomigliava ad una fata "malvagia".

Si reggeva a stento in piedi tanto tremava, e dovette appoggiarsi alla parete per non cadere nuovamente. Selena ansimava dalla fatica, come se addirittura vivere le costasse uno sforzo enorme.

Stavo per raggiungerla, quando la mia attenzione venne attirata da una massa informe rannicchiata in un angolo, gemente. Vidi una coda biforcuta, delle orecchie a punta e dei lunghi capelli candidi. Vidi degli occhi, anch'essi bianchi, che mi scrutavano timorosi, coronati da una specie di aureola azzurrina.

-Io... Mi ricordo. - anche la voce di Mayu era cambiata, ora era più profonda, più adulta.

-Io sono Noriko... La reincarnazione di Noriko in quest'epoca, colei che può proteggere il possessore dell'Ultimate Withdraw. Haruta, tu sei colui per il quale i miei poteri desiderano combattere. Per favore, consentici di essere al tuo servizio. - concluse, inchinandosi di fronte a me.

Guardai stupito la ragazza che avevo di fronte. Noriko? Chi era, una sorta di divinità? In giapponese, quel nome doveva significare "legge, regola", o almeno questo era ciò che mi sembrava di aver studiato. Ed effettivamente, lei emanava un'aura abbastanza intimidatoria.

-Mayu... Che cosa ti è successo? - domandai ancora palesemente sorpreso.

-Mi sono semplicemente risvegliata, Haruta. I miei poteri erano rimasti sopiti per tanto tempo, attendendo che il vero Withdrawer si mostrasse. Tu sei il primo che è riuscito a risvegliarmi dopo undici anni. Ah, ti starai domandando se ho ancora i ricordi di Mayu, visto che ora sono una persona completamente diversa. La risposta è sì, dentro di me ci sono i ricordi di tutte le mie vite passate, inclusa quella in cui ero "Mayu" ... -

Noriko alzò lo sguardo, e i suoi occhi candidi mi trapassarono da parte a parte. Capii immediatamente che non stava né mentendo, né scherzando. E capii anche che si sarebbe uccisa, se glielo avessi ordinato. Ciò mi spaventò, perché voleva dire che ero responsabile della sua vita, e che sarebbe stata tutta colpa mia se le fosse successo qualcosa.

Feci un paio di domande a Noriko riguardanti questo famoso Ultimate Withdraw, a cui lei rispose con piacere, giustificando il fatto che non lo sapessi come se fosse colpa della mia improvvisa rinascita. Grazie a lei, appresi abbastanza cose sui Saviours e i Deus, anche se non riuscii a farmi spiegare con esattezza cosa fosse successo nella guerra di undici anni fa.

-No Haruta, questa è una cosa che devi venire a sapere per conto tuo, altrimenti le conseguenze sarebbero oltremodo... Disdicevoli. - disse, evitando il mio sguardo.

Sospirai. Di certo ci doveva essere un Deus dietro a tutto questo, chi altro poteva pensare anche solo lontanamente di causare tutto questo casino?

-E Selena? Lei invece... E' un'altra reincarnazione? - esclamai, ricordando improvvisamente che nella stanza non eravamo soli.

Noriko squadrò la simil-fata con disprezzo. Sbuffò che lei era solo una mezzosangue, figlia di un umano e di un'Elfa, quest'ultima nata con i poteri pietrificanti di Medusa. In lei i poteri non si erano manifestati, ma l'aspetto inquietante dei suoi occhi era rimasto.

Sebbene la mia guardiana sembrasse addirittura disgustata dalla presenza di Selena, io mi avvicinai lentamente a lei per aiutarla a reggersi in piedi. Appena la toccai, sentii il freddo farsi strada attraverso le mie ossa. La sua pelle era gelata...

Lei mi guardò come se sapesse esattamente quello che stavo pensando.

-Se ti senti obbliato ad aiutarmi sebbene tu non voglia, ti prego di lasciarmi. Non pensare che il fatto che io sia stata una tua amica in passato ti costringa a soccorrermi inutilmente... In fondo, io sono solo una stupida mezzosangue. - sibilò Selena, distogliendo lo sguardo addolorata per ciò che aveva appena detto.

Sembrava tristissima, per un motivo a me ignoto, e continuava a spingermi via, come se volesse dimostrare a sé stessa che poteva benissimo farcela da sola. Da parte mia, non l'avrei lasciata per nessun motivo al mondo, ma Noriko s'intromise dicendo che se quella era la sua volontà, andava rispettata.

-Se credi che un mucchio di dicerie e di stupide credenze possano screditarti ai miei occhi, ti sbagli di grosso. Per me, Selena, tu rimarrai sempre la nerd più fissata della Gemini Liberty e colei che mi ha accolto nella sua famiglia. - dissi fermamente, prendendo il viso di lei tra le mani e avvicinandolo bruscamente al mio.

La guardai dritto negli occhi, deciso a dimostrarle che ciò che avevo appena detto lo pensavo realmente. Selena arrossì violentemente, cercando invano di sfuggire alla mia morsa. Alla fine, i suoi occhi neri incontrarono i miei azzurro-ghiaccio, e sobbalzò.

-Haruta...! Il tuo occhio sinistro è... E' diventato viola... Quando è successo? - balbettò.

Mi immobilizzai, mollando bruscamente Selena e tastandomi cautamente la parte sinistra del viso, ma non sentii né dolore né alcun genere di disturbi. Corsi davanti ad uno specchio e alzai, tremante, lo sguardo per osservarmi.

Era vero, il mio occhio sinistro era ora di un viola mora, e la pupilla quasi di un blu liquido. Sbattei le palpebre un paio di volte per assicurarmi che la mia mente non mi stesse ingannando, ma niente sembrò cambiare.

-E questo? Se qualcuno mi vedesse con questo, di sicuro mi metterebbero sotto i ferri per scoprire come ce l'ho... Ehi Noriko, si può sapere perché ho quest'affare al posto del mio normale occhio? - esclamai terrorizzato dal bagno, continuando a chiudere e riaprire gli occhi come se anche solo quel gesto potesse "lavare" via il colore violaceo.

-No Haruta, - disse Noriko affacciandosi sull'uscio, -quello è il tratto distintivo che ti contrassegna come Withdrawer. Tutti i detentori di quel potere ne hanno uno così. - concluse sorridendo.

Collasso dei Mondi: la Maledizione di un SaviourDove le storie prendono vita. Scoprilo ora