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"Ci sono io, ci sei tu e poi ci siamo noi, che non so che cosa siamo, però mi fa sorridere il cuore"

Apro gli occhi, svegliata dal mio telefono che vibra insistentemente sul comodino. Lo prendo in mano, noto le notifiche di ask farsi spazio sul mio bloccoschermo, intervallate da quelle di Facebook. Sblocco, osservando la foto mia e di Fabio, in piedi in cortile, quel nostro bacio fugace.

Un puro esempio di troia.

Trattengo le lacrime, chiudendo le palpebre. Entro su Whatsapp, i messaggi di Fabio mi incuriosiscono, li apro leggendoli attentamente. Scusa non volevo crearti nessun casino, dice, non fare caso a tutti quegli insulti, non sono veri, continua, non sei stata tu a baciarmi, sono stato io, conclude. Velocemente, gli rispondo.

Non sono stata io a baciarti, ma io lo volevo. Nonostante tutto.

Invio e il telefono mi vibra tra le mani. Rispondo e la voce squillante di Stefania mi costringe ad allontanare un po' il telefono dall'orecchio.

-Emma, cazzo! Perché l'hai baciato? Ti rendi conto di come sta Bea? Credeva che tu volessi aiutarla!- Urla, senza nemmeno fermarsi a riprendere fiato.

-Stefania- La blocco, poggiando il telefono lentamente all'orecchio. -Mi dispiace per Beatrice, mi dispiace che stia male, ma perché nessuno ha chiesto come sto io? Perché nessuna di voi si è disturbata a chiedere la mia versione dei fatti? -Domando un po' amareggiata, guardando il soffitto della mia camera. Sento silenzio dall'altra parte, un silenzio assordante.

-Hai ragione, scusami- Sussurra, farfugliando un po', forse presa alla sprovvista dalle mie domande. -Cos'è successo?- Chiede deglutendo, più che la saliva, i sensi di colpa.

-Ero andata a chiedergli perché avesse fatto del male a Beatrice. La conversazione è degenerata. Mi ha detto che non la ama più.- Spiego, lasciandomi scendere una lacrima, seguita da un'altra subito dopo. -Gli ho suggerito di lasciarla, perché non merita tutto questo. Poi mi ha baciata. E io l'ho respinto.- Continuo, e sento ritornarmi l'amaro in bocca. -Poi me ne sono andata- Concludo, sospirando profondamente. Faccio scivolare la mano sulla cover del telefono, sistemando meglio il cellulare contro l'orecchio. Non sentendo alcuna risposta, stacco la chiamata e lascio cadere il telefono sul letto, tra le grinze del piumone, mentre fisso distrutta il soffitto. Egocentrici i soffitti, si fanno sempre fissare. O, forse, solo nel posto sbaglio, nei momenti più sbagliati.

Chiara mi mostra l'appartamento che ha comprato, agitando il telefono da una parte all'altra. Osservo le pareti e i mobili attraverso lo schermo del mio computer. Mi faccio scappare qualche risata, qualche sospiro. Si ferma davanti ad una porta, bianca, apparentemente uguale a tutte le altre.

-Questa è la tua- Sussurra appena spalancandola.

Una grande finestra mi si para davanti. Due tende bianche si stendono davanti ai vetri. Il parquette brilla a contatto con la luce e le pareti azzurre mi fanno spuntare un sorriso. -Non sapevo come la volessi arredare, ma sapevo che volevi le pareti azzurre- Spiega sottovoce, un po' imbarazzata.

-Ci si è impegnata tanto- Commenta Francesco. Chiara gira la fotocamera e io osservo i loro volti vicini.

-Non vedo l'ora di venire a vivere lì- Sussurro continuando a sorridere.

-Anche io- Aggiunge Chiara.

Sento citofonare e abbasso la finestra di Skype, in modo che nessuno la veda. Scendo velocemente, rischiando di scivolare per via delle calze sottili. Prendo il citofono e sento "ho bisogno di parlarti", "so che sei sola in casa, Emma, non ci sono le macchine dei tuoi genitori" spiega insistentemente la voce di Fabio. Apro il cancello e la porta e dopo poco lui è in casa mia, con il fiatone e una piccola margherita in mano. -Tieni- Dice porgendomi il fiore. Lo prendo dal gambo e lentamente si affloscia sulla mia mano. I petali bianchi mi solleticano la pelle.

Salgo in camera, sentendo che mi segue. Prendo il mio diario dalla scrivania e lo apro alla prima pagina bianca, posizionandoci bene la margherita. Prendo un pezzettino di scotch e fermo il gambo, poi lo chiudo e ci metto sopra il dizionario di latino. -Ma così si schiaccia- Commenta Fabio un po' perplesso.

-Così si seccherà e resisterà per sempre- Sottolineo, girandomi verso di lui. -Sarà ancora più bella di prima, vedrai.- Continuo, con un mezzo sorriso.

-Volevo- Sussurra. -Volevo parlarti.- Continua, facendosi forza. Annuisco, facendogli capire che sono pronta ad ascoltarlo. -Mi piaci- Dice abbassando lo sguardo. -Tanto- Lo rialza.

Sorrido appena.

-Sai io cosa provo, hai letto il mio diario.- Ribatto, scostando lo sguardo da lui. Mi tira per un braccio, facendomi girare verso di lui nuovamente.

-So cosa provavi. Non so cosa provi ora- Spiega, guardandomi fisso negli occhi.

-Provo che- Dico, guardando la sua mano sul mio braccio. -Ho paura che tu mi faccia ancora del male. Ma se tu ora mi baciassi, io sarei tua, sotto ogni punto di vista.- Continuo, mostrando un mezzo sorriso.

Si avvicina al mio viso e mi bacia dolcemente a stampo.

-Voglio stare con te- Sbotta, lasciandomi il braccio.

-Non possiamo- Lo interrompo precipitosamente.

-Sì, invece.- Obbietta deciso.

-Hai visto cosa ha scatenato un nostro misero bacio in pubblico?- Domando allibita, guardandolo prepotentemente negli occhi. -Le cose che scrivono su ask mi fanno male.- Aggiungo, lasciando che gli occhi mi diventino lucidi.

Mi accarezza delicatamente le guance, tremando appena. Percepisco nelle sue vene la paura che sente, la paura di farmi del male.

-Quella pagina l'ha creata Andrea- Sbotta, abbracciandomi.

Scoppio a piangere sulla sua maglietta e inspiro il suo profumo.

-Andrea? Perché si finge mio amico se pensa tutte quelle cose di me?- Chiedo con la voce rotta e sbalordita.

-Fai tendenza- Spiega accarezzandomi goffamente la schiena. -Sei l'inutile biondina che ora è al centro dell'attenzione di tutta la scuola.- Prosegue impanicato.

-Ho capito- Sussurro con la voce ovattata, visto che la mi bocca è sempre più premuta contro la sua maglietta. -Stiamo insieme- Prorompo staccando la faccia dalla sua maglietta. -Ma non dirlo a nessuno-

AcchiappaincubiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora