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Uscii di casa alla velocità di un fulmine.Persi anche il bus e dovetti correre fino a scuola.
"Reb!"
"Ei!sei in ritardo!"
"Lo so scusa!Ho da raccontarti due o tre cose!"
Raccontai tutto a Reb per filo e per segno.
Quando entrammo in classe lui non c'era.
Passarono settimane.
Decisi allora di chiamarlo.
*tuuuu tuuuu*
"Pronto"
Rispose una voce femminile.Era sua madre.
"Salve sono un'amica di Matias...è in casa?"
"...oh pace...non l'hai saputo cara?.."
"...cc...cosa avrei dovuto sapere?..."
"Matias..."
"Cosa?.."
"Senti Cara perche non viene a prendere una tazza di THE?"
"Perfavore non mi faccia aspettare...sono settimane che non si fa sentire...mi dica cos'è successo..."
"...tesoro non mi va di dirtelo al telefono...ti aspetto qui tra 40 minuti..."
Riattaccai e uscii di casa.
Mi diressi verso casa sua.
Arrivai con largo anticipo e suonai alla porta.
"Ciao carissima...entra pure.."
"Permesso.."
Avevano un salone enorme con oggetti di antiquariato.
Mobili antichi e costosi.
Andammo in cucina e mentre la madre di Matias preparava una tazza di THE decisi di chiedere spiegazioni.
"Bene...ora che sono qui può anche dirmi quello che è successo..."
Lei iniziò a piangere.
Un pianto soffocato.
Quasi come se non volesse far vedere che stava piangendo.
"...3 settimane fa Matias rientrò a casa da scuola..."
"Non si fermi...la prego"
"Si chiuse in camera e non uscì per giorni...non voleva vedere nessuno...neanche la sua famiglia...una mattina,stufa del suo comportamento,entrai senza neanche bussare...lo ritrovai appeso al soffitto con una corda legata al collo....era morto da giorni....mi dissero...mi dispiace cara..pensavo lo sapessi.."
Non la smetteva di piangere.
Non aprii neanche bocca.
Presi il mio cappotto e uscii dalla porta senza fiatare.
Camminavo senza meta.
Trovai un piccolo parco con un grande prato.
Stesi il cappotto a terra e iniziai a fissare il vuoto.
Qualche lacrima scese.
Non tornai a casa quella notte.

Io,loro e il sessoWhere stories live. Discover now