Capitolo 28

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Alla fine decisi di andare davvero in biblioteca con l'obbiettivo di concentrarmi davvero sullo studio per una volta.
Arrivai a destinazione e cercai un parcheggio.
Appena lo trovai lo occupai e rimasi qualche secondo con lo sguardo fisso sull'albero vicino al quale mi ero fermata e la mente che vagava tra troppi pensieri.
Allora presi la borsa insieme a un paio di libri che non vi erano entrati in mano e scesi, dirigendomi in fretta verso l'entrata. Quando arrivai davanti la porta però non entrai, mi girai e andai via.
Senza neanche tornare alla macchina iniziai a correre verso casa sua.
Continuavo a pensare a lui.
Era diventata una cosa impossibile da tenere a freno per quando odi ammetterlo.
Avevo paura di quello sguardo, di ciò che mi aveva trasmesso.
Dopo all'incirca cinque km arrivai davanti casa sua e andai spedita alla porta.
Bussai e rimasi a fissare la porta verde scuro di fronte a me.
Vedendo che nessuno stava venendo ad aprire, bussai nuovamente, ma ancora niente.
Nemmeno un qualche rumore proveniente dall'interno dall'abitazione.
Niente.
Tutto ciò che si sentiva era il rumore di un leggero vento.
Andai allora alla finestra della camera di Josh, ma era chiusa e la luce all'interno della stanza era palesemente spenta.
Presi il telefono e lo chiamai
Due...Cinque...Sette...Otto squilli e ancora niente.
Entrò la segreteria e allora chiamai di nuovo.
Ancora niente.
Gli mandai un messaggio e nell'attesa di una chiamata o di un messaggio di risposta girai dinuovo intorno alla casa per vedere se ci fosse qualcuno.
Rimasi fino a sera fuori dalla sua porta ad aspettare un qualche segno di vita, ma non c'era traccia di nessuno.
Quando si fece buio mi incammai lentamente verso la biblioteca per riprendere la macchina e tornare a casa, era chiaro che non sarebbe tornato a breve e iniziava a fare freddo ora lì fuori.
Mentre andavo verso la macchina iniziò a tirare un vento gelido.
Quando arrivai alla macchina però non partì subito, presi il telefono e controllai le notifiche.
7 chiamate perse da mamma.
3 chiamate perse da Camilla.
8 chiamate perse e 24 messaggi da Anastasia.
Richiamo subito Anastasia e in meno di un secondo mi risponde.
"Emily ma che fine avevi fatto?! È tutto il giorno che sei scomparsa! Mi ha chiamato tua madre! Si può sapere dove sei stata?! E ti conviene spiegare tutto in fretta."
"Sono stata in biblioteca, scusa, avevo il telefono in silenzioso."
"EMILY WHITE NON DIRMI CAZZATE. SONO VENUTA IN BIBLIOTECA A CERCARTI E NON C'ERI.
DIMMI LA VERITÀ.
Sono la tua migliore amica." dice l'ultima frase con una nota di tristezza nel vedere che non volevo raccontarle cos'ho realmente fatto oggi.
"Okay, calma...sono stata tutta la giornata fuori casa di Josh ad aspettare un qualche segno di vita...stamattina quand'è andato via da casa mia era...strano.
Era come se fosse un...addio - nel dire la parola "addio" la mia voce si spezza e sento i miei occhi riempirsi di lacrime - indiretto e avevo bisogno di vederlo..."
"Dove sei?" chiede più tranquilla.
"Sono in macchina, nel parcheggio della biblioteca"
"Non muoverti, sto arrivando." e attacca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 25, 2016 ⏰

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