Capitolo 2

14.7K 685 36
                                    

Accadde tutto molto velocemente, un attimo prima me ne stavo rannicchiata contro un gelido albero ed un attimo dopo tremavo davanti al lupo più maestoso e spaventoso che avessi mai visto.

Qualche volta mi era capitato di osservare la trasformazione di alcuni uomini del branco ma nessuno sembrava essere così..come dire, grosso?

Lo guardai dritto negli occhi, sebbene non desiderassi altro che fuggire via e nascondermi.

I suoi occhi.

Nessun comune mortale avrebbe mai potuto esprimere a parole la bellezza di quelle iridi, così profonde e magnetiche da indurti a vergognarti anche solo di aver pensato mai di guardarle.

Così blu da far impallidire l'oceano e costringerlo a nascondersi.

Schiusi le labbra per catturare maggior aria, il suo odore così dolce mi bruciava le narici e non mi permetteva quasi di respirare.

Lui sembrò accorgersene e quasi ringhiò, spingendomi ad indietreggiare e a toccare con la schiena la corteccia ruvida dell'albero che si trovava alle mie spalle.

Si ritirò lentamente e rivolgendomi un'ultima occhiata si allontanò tra gli alberi.

Per un attimo ritornai a respirare a pieni polmoni, boccheggiando nel tentativo di introdurre nel mio corpo l'ossigeno di cui avevo bisogno.

Non ebbi il tempo di riprendermi del tutto perché lui ritornò.

Questa volta davanti a me non c'era più il lupo maestoso e terrificante ma un uomo altrettanto maestoso e forse, ancor più terrificante del lupo.

Era decisamente molto alto, più del Signor Russell e persino più alto del nostro Alpha, Dix.

Così come il pelo del lupo, i suoi capelli erano neri e lucidi ed alquanto scompigliati, forse a causa della trasformazione.

A renderlo terrificante ai miei occhi però non era di certo la sua altezza ma le sue enormi cicatrici.

Si avvicinò cautamente a me tenendo comunque una certa distanza.

Mi osservava curioso proprio come io osservavo lui.

Il lato sinistro del suo volto ero violato da una lunga cicatrice che gli attraversava l'occhio destro per terminare poco al di sotto dello zigomi.

Il suo torace nudo, ampio e decisamente ben scolpito, era anch'esso deturpato da estese cicatrici.

Alcune sembravano più evidenti, altre più piccole, in entrambi i casi però erano segni indelebili delle battaglie che aveva affrontato.

L'uomo bellissimo e alquanto spaventoso davanti a me è decisamente un guerriero, conclusi.

"Non scappare" mi disse all'improvviso.

La sua voce era rauca e profonda ed il tono, autoritario e serio, mi spinse a fare proprio ciò che mi aveva appena ordinato.

Non scappai.

Non gridai spaventata mentre lui lentamente si avvicinava a me, stretto nei suoi jeans scuri.

Feci come mi aveva detto, me ne restai immobile contro l'albero, con gli occhi sbarrati e la mente carica di pensieri.

Sentì il suo odore divenire sempre più forte ad ogni suo passo e deglutì nella speranza di trovare un qualche sollievo.

Sentivo il mio corpo andare a fuoco ed il mio ventre pizzicare.

Non capì cosa stesse succedendo al mio corpo, non avevo mai provato emozioni del genere in tutta la mia vita.

A separaci ormai erano solo pochi centimetri.

Possessive. (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora