PROGETTI FUTURI ED UN CIONDOLO MISTERIOSO

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WENDY'S POV

Guardai ancora una volta il pezzo di carta che avevo in mano, rileggendo quelle poche parole come se potessi cancellarle con lo sguardo. "Chi te lo ha dato?" chiesi titubante ad Harry, in piedi di fronte a me. "Meg. Ha detto di averlo trovato nel suo banco. Me lo ha dato subito dopo avermi detto di te." Disse poi. "E lei non ha idea da parte di chi potrebbe essere?" chiesi ancora.

"No. L'unica cosa certa è che era per me. Vedi?" mi disse indicandomi il suo nome scritto in un angolo del biglietto. "Già, ma il messaggio non è solo per te." Commentai io.



"Sappiamo il vostro segreto." Disse Harry riprendendo in mano il foglietto.

"Ci sono solo due persone che sarebbero interessate a farci soffrire e soprattutto che avrebbero le possibilità di farlo." Affermò sicuro. "Giusto?" incalzò. Annuii, rabbrividendo.

 "Jenny e Oliver" sussurrai. Harry accartocciò il biglietto nelle sue mani, sbuffando infastidito. "Ma come lo hanno saputo?!" disse alzando il tono della voce. "Noi ci vediamo o qui o al Sant Kathrine. Da anni! E loro vanno via da scuola nella loro sontuosa carrozza ogni dannatissimo giorno! Io non mi sono mai nemmeno avvicinato ai tuoi fratelli all'uscita!" Esclamò frustrato. "Sai cosa significa che loro due sanno che siamo amici?" dissi poi puntandogli lo sguardo addosso. "Non fare la melodrammatica, Wendy! Certo che lo so!" tese la mascella "Significa che è finita! Le nostre vite si separano. Da oggi. Certo che sei stata proprio una stupida a credere che non ci avrebbero beccati...anzi no, il più stupido sono io, perché sono stato io il primo a credere che fosse possibile." Disse lapidario, mentre io sussultai per la durezza delle sue parole. Cercai di mantenere la calma, parlava per rabbia. Non pensava davvero quello che stava dicendo.

"Harry?" lo chiamai. Improvvisamente sembrava interessato ad osservare l'erba secca ai suoi piedi. "Harry, guardami." Lo pregai, avvicinandomi e prendendogli la mano. Finalmente ottenni l'attenzione dei suoi occhi.

"Scusami." Disse, riassumendo il suo solito sguardo. 

"è tutto a posto" lo rassicurai.

"Vedrai,gli darò così tanti pugni che dimenticherà qualsiasi cosa abbia visto Wendy." Mi disse poi stringendo la presa sulla mia mano. "Non possono portarmi via anche te. Non possono." Iniziò abbassando il tono della voce "tu, tu sei l'unica cosa più simile ad una famiglia che mi sia rimasta. Sei stata la prima a farmi volere di più dalla mia vita, ora non può arrivare Oliver o quella cretina della sorella a..." 

Aveva gi occhi lucidi. Harry aveva le lacrime agli occhi. Ed era per me.

Mi avvicinai ancora di più, mettendogli piano le braccia intorno al collo e nascondendo il viso sul suo petto, mentre sentivo le sue braccia circondarmi la vita. Venni invasa da un calore mai provato, mentre le sue braccia mi stringevano sempre più vicino. In quella stretta c'erano mille parole non dette e mille verità che per fare il duro non confessava mai.

Quella stretta fu il primo abbraccio che diedi ad Harry.

"Manteniamo la calma, d'accordo?" sussurrai sulla sua spalla, sentendolo sospirare. Mi allontanai per guardarlo nuovamente. "Prima di tutto, non siamo prettamente sicuri che siano stati loro, anche se sono l'ipotesi più plausibile. Secondo, chiunque abbia scritto il biglietto vuole fare esattamente quello che sta succedendo. Vuole metterci paura.  Noi non dobbiamo permetterlo d'accordo? C'è sempre una soluzione." lo vidi annuire piano, come soppesando le mie parole. "Hai ragione. Non facciamo nulla per ora. Aspettiamo cosa succede e se davvero le cose dovessero mettersi male ci inventeremo qualcosa no?" i suoi occhi erano quelli del bambino che avevo conosciuto 7 anni prima. Desiderosi di conforto.

The true story of a Lost GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora