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Ore 4:15 

<driiiiiiiin driiiiiiiiin>

Ho sempre odiato il suono della sveglia ma quella mattina non mi dispiaceva, sapevo che da li a poche ore avrei rivisto il mio amore e tutto ciò mi faceva diventare piacevole anche svegliarmi prima che fosse sorto il sole.

Doccia, valigia, biglietto, carta d'identità, chiavi, taxi prenotato, è tutto ok; non faccio mai colazione prima di viaggiare, ho paura di vomitare anche l'anima.

Arrivo in aeroporto, terza volta li, ma questa volta a partire sono io, ho un pó di paura, non sono mai partita prima di adesso, ma devo superarla, niente e nessuno mi impedirà di riabbracciare il mio amore.

La navetta ci lascia davanti l'aereo, è immenso, che responsabilità hanno i piloti che riescono a manovrarlo con una facilità nemmeno fosse telecomandato.

Salgo in aereo e inizio a cercare il mio posto, 8,9,10.. fila 11 posto A, vicino al finestrino, guardare fuori mi farà rilassare, sono claustrofobica e non riuscirei a stare né al centro né a lato corridoio, sistemo il mio bagaglio nel vano porta oggetti e vado a sedermi, inizio a fare conoscenza con i miei compagni di posto sono una coppia americana al loro viaggio di nozze, sono davvero simpatici, lei si chiama Laila è californiana ma vive a Phoenix precisamente a Scottsdale nello stato dell' Arizona lì ha incontrato Johnny; lui ha origini italiane il suo bis bis bis.. nonno era genovese, sono eccitati all'idea di vedere questa città e non vedono l'ora di visitare l'acquario di Genova.

Siamo tutti a bordo e le hostess iniziano a dare le indicazioni di sicurezza, le ascolto attentamente anche se spero di non averne mai bisogno, il boing si alza in volo, mi si tappano le orecchie e iniziano a fischiarmi, fin quando dopo un pó si stappano fastidiosamente; apro la tendina in plastica e guardo fuori, è davvero meraviglioso ciò che vedono i miei occhi, nuvole, nuvole ovunque stiamo volando sopra di esse, non so perché ma stranamente questa visione mi tranquillizza, forse sarà quel manto bianco a ricordarmi la schiuma del mare, non so, ma più non penso a cosa c'è giù e meglio è.
Arrivata a Genova, saluto i miei vicini Johnny e Laila, vanno a ritirare l'auto a noleggio, mi chiedono se voglio un passaggio dato che saremo nello stesso hotel ma rifiuto perché ho molta fretta e la coda per ritirare l'auto è abbastanza lunga, ci siamo scambiati i numeri così da organizzarci una di queste due sere. Ho troppa fame, mi prendo un panino al volo e si va in hotel.

Prendo un taxi "Salve signorina dove la porto?" mi chiede educatamente il tassista "Salve, all' Holiday Inn Genoa City grazie", mentre raggiungiamo l'hotel ammiro dal finestrino questa meravigliosa città, che bel mare, sembra una piscina! Il lungomare è affollatissimo, tra le tante persone vedo Enrico, è a torso nudo, normale ci sono 35°; vorrei fargli una sorpresa e chiedo al tassista di rallentare, inizio ad abbassare il finestrino fregandomene dell'aria condizionata del taxi, faccio come per chiamare Enrico, ma rimango di sasso.. una ragazza gli corre incontro indossa degli short e la sua canotta, lo abbraccia e il sangue mi si gela nelle vene "No vada mi scusi, non era nessuno o almeno nessuno d'importante" dico al tassista chiudendo in fretta e furia il finestrino.

Arianna [Capitoli iniziali in rifacimento]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora