capitolo 10

2.8K 184 3
                                    

Era suonata la campanella ed ero in ritardo.
Ma non lo ero solo io. Correvo, correvo veloce dimenticando quanto sia goffa e imbranata.
Ovviamente caddi rovesciando a terra tutti i libri e i quaderni.

‹‹Ti sei fatta male?›› -chiese.

Aveva i capelli ricci e più indomabili del solito.

‹‹Solo un po'.›› -risposi.

Mi aiutò a risistemare i quaderni e mi tese la mano.

‹‹È il tuo primo giorno?››

Annuí con il capo.

‹‹Io invece faccio la seconda.›› -Mi informò.

I corridoi erano ormai vuoti.

‹‹Sei più grande!››

Eppure non fece differenza.

‹‹Ti va di giocare con me e il mio amico Freddy, durante le pausa?›› -tirò fuori dalla tasca uno dei suoi tanti giochi.

Era un supereroe, ed Albert credeva che portandoselo dietro avrebbe ricevuto poteri immensi.
Quel piccolo personaggio poteva anche essere un gioco, ma infondo lo ha trasformato nel mio di eroe.
Il mio solo ed unico eroe.
Fu così che conobbi Albert.
Fu così che consolidammo un legame indistruttibile.
Con uno stupidissimo gioco.

Ank si avvicina e lo invito ad accucciarsi accanto a me.
Mentre ci scambiamo reciproci gesti d'affetto, un leggero senso di nausea si insinua in me.
Strofino la mano lungo il dorso facendo crescere in me un calore stranamente sublime.
Con un gesto lento e delicato poggio i polpastrelli e infine l'intera mano sopra la testa di Ank.
Riesco a sentire le vibrazioni. I piccoli brividi e la mia anima che si unisce piano piano alla sua fino a diventare tutt'uno.
Due anime che si sono trovate, che si sono scoperte compatibili e complementari. Si stabilisce un legame, ardente e puro,un legame che inizia sulla terra e continuerà per sempre nei cieli.
È così che mi sono sentita anche con la pantera.

‹‹Vedo che sei ancora qui.›› -Esclama la zia.

‹‹Sei stata dai tuoi amici "specialisti"?›› -Chiedo.

Annuisce.

‹‹Ti sto dando tutto il tempo che ti serve per metabolizzare, ma ho bisogno che tu ci creda. ››

‹‹Ci credo.›› -dico secca.

‹‹Cosa?›› -domanda confusa.

‹‹Lo so che suona assurdo dirlo ad alta voce, ma ti credo. Dubito ancora fortemente dell'esistenza dei demoni e di tutta la storia dell'albero e della prescelta, ma credo alla magia. Altrimenti non si spiegherebbe questo.››

Prendo in mano la candela e lascio che il calore riscalda lo stoppino.

‹‹È incredibile, davvero.›› -mi sorride estasiata.

‹‹Ma voglio crederti ad una sola condizione.›› -dico.

Rimane a fissarmi sconcertata.

‹‹Non collaboreró con i tuoi strani amici e ne tanto meno con te.››

‹‹Lissa, devi imparare a controllare il tuo potere.››

Scuoto la testa.

‹‹Sei libera di aiutarmi, ma nulla di tutto ciò che avviene in casa deve essere riferito al club degli strambi.››

‹‹Non chiamarli così. Siamo tutti appassionati di un genere, che tu adesso hai scoperto. Devi fidarti di me.››

Deglutisco.
Se tutto ciò che dice è vero, non ho bisogno che qualcuno mi monitorizza.

‹‹Mi fideró quando tu sarai onestà con me.›› -dico

‹‹Non capisco.››

‹‹La ragazza, la voce che sento, che cosa significa?››

‹‹Te l'ho detto: il tuo subconscio crea delle immagini e genera voci trasportandoli nella realtà. Nulla di tutto ciò che ascolti è vero.››

‹‹E se non è così? ›› -dico.

‹‹C'è qualcosa che non mi hai detto? ››

‹‹E se la ragazza o l'albero mi hanno spinto verso la direzione della magia perché hanno bisogno di me?››

‹‹Cosa stai insinuando?›› -Chiede.

‹‹Devi dirmelo tu.››

Si è scontrata contro i suoi amici per difendere la mia vera natura: essere la Prescelta.
Nessuna base, nessuna concretezza, nessuna prova che possa darle ragione.

‹‹Come fai ad essere sicura che sia io la Prescelta?›› -domando.

La vedo esitare.

‹‹Immagino che l'albero ti stia chiedendo aiuto perché sa che non riuscirà a trattenere a lungo i demoni. ›› -risponde, ma senza convinzione.

‹‹Ma non hai risposto alla domanda.›› -faccio notare.

La zia sembra impaziente.
Si guarda intorno alla ricerca di una via di fuga, ma non c'è.

‹‹Che cosa mi stai nascondendo?›› -mormoro provata.

Essere sinceri non è affatto una cosa semplice, tutti vogliamo avere a che fare con persone oneste e leali nei nostri riguardi.
Non è solo una questione di parole ma anche e soprattutto di atteggiamenti e di intenzioni. La sincerità, quella autentica, non ha mai secondi fini.

‹‹Non puoi capire.››

‹‹Avete cospirato contro di me? Cosa mi avete nascosto tu e la mamma?›› -urlo.

Se tutta la mia famiglia ha cercato di "proteggermi" deve esserci qualcosa di importante, qualcosa che potrebbe scatenare la mia indole.

‹‹Ho imparato che in qualunque azione compiuta si nascondo più versioni dei fatti.›› -dice.

Cosa vuol dire?
Tutti noi abbiamo detto qualche bugia nella vita, per non ferire una persona cara, per giustificarci, per uscire da una situazione scomoda o per evitare di fare arrabbiare qualcuno. Una bugia è lecita quando non fa del male a nessuno, quando non è detta con cattiveria o nel tentativo di danneggiare qualcuno. Il fatto di non dire bugie, quindi, non vuol dire necessariamente essere sinceri. La sincerità è qualcosa che va oltre un'innocua bugia, è una predisposizione dell'anima, una sorta di "correttezza morale".

‹‹Perché non vuoi essere sincera con me?››

‹‹Perché non voglio che la verità ti sconvolga emotivamente!›› -sbotta.

Indietreggio fino a quando non mi sento con le spalle contro la parete.

‹‹Quanto può essere doloroso? Quanto?›› -strillo.

Le lacrime scendono copiose sulle mie guance.
Un' esplosione di singhiozzi violenti mi scuote il petto.

‹‹Lissa..›› -sussurra.

Si avvicina. Indietreggio.

‹‹Non avvicinarti. È già abbastanza dura accettare una mezza verità, non ho bisogno che tu mi dica che ci sono altre cose che mi hai nascosto.››

Non ce la faccio più a guardare e corro via, piangendo.
Corro fino al parco,dove mi siedo comodamente su un altalena.
È strano stare qui coi piedi incrociati sotto la tavoletta.
Da piccola mi piaceva da matti dondolarmi.
Potevo starci per ore e non mi girava mai la testa.
Mi aggrappo alla fune e chino la testa all'indietro, coi capelli a vento.
Sento la bocca asciutta, come se avessi camminato in una tempesta di sabbia.
Ma la tempesta è già avvenuta.

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora