Capitolo Uno.

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Era una mattina soleggiata quel giorno a Jump City. Gli abitanti della città passeggiavano nei parchi o si incamminavano verso il mare per andare a farsi un bagno per cercare di sconfiggere il caldo.
Nella strana torre a forma di una T, cinque adolescenti si stavano rilassando sul grande divano semicircolare, al centro dell'enorme salotto; chi leggendo, chi giocando con i videogiochi, chi studiava nuove tattiche di combattimento e chi, invece, preparava il pranzo per saziare la sua fame e quella dei suoi compagni.
Ai fornelli c'era un'allegra Starfire che canticchiando preparava un'ottima lasagna per questo giorno per lei molto speciale.
Sul suo pianeta d'origine, Tamaran, oggi era il giorno dell'amicizia e lei non vedeva l'ora di dare ai suoi amici le collane dell'amicizia, che su Tamaran simboleggiano un'amicizia solida e duratura, e lei sperava che i Teen Titans sarebbero rimasti amici per sempre.

Sul divano Cyborg e Beast Boy litigavano per il nuovo videogioco di 'This Is War', che parlava di un'ordata zombie nella città di Kyle City. Dato che si poteva giocare una persona alla volta, i due dopo varie sfide per decidere chi dovesse giocare, erano rimasti uno molto soddisfatto e l'altro imbronciato.
Beast Boy, ormai annoiato nel vedere Cyborg giocare, si avvicinò a Raven, seduta all'estremità destra del divano, che leggeva tranquillamente un libro.
"Hey, Rae." disse Beast Boy toccando col dito la spalla della ragazza, la quale, non ritenendolo degno della sua attenzione e del suo tempo, ha continuanto a leggere il libro spostandosi qualche centimetro più distante dal compagno di squadra.
Il mutaforma, per nulla soddisfatto del comportamento della ragazza le si avvicinò nuovamente trasformandosi in un gatto per poi accucciarsi sulle gambe della ragazza, sapendo che lei aveva una debolezza per i gattini.
La ragazza osservò il gatto per pochi secondi, per poi incominciare a farle i grattini dietro l'orecchio, in risposta, il gatto incominciò a fare le fusa tutto contento.
Robin era chinato sul tavolo della cucina con gli occhi fissi su fogli e fogli cercando di capire dove avrebbe attacato Slade la volta successiva.
Erano ormai mesi che i titans davano la caccia a questo criminale senza successo, e Robin sentiva di star impazzendo. Non riusciva a pensare ad altro che a Slade, Slade e ancora Slade.
La tamariana, vedendo che il compagno non si decideva a distogliere lo sguardo dai fogli, decise di provare a distrarlo lei, dato che qualche volta Robin cedeva alle sue richieste e per qualche ora, non pensava più al criminale.
"Amico Robin, volevo chiederti se potevi aiutarmi nel controllare se la lasagna che ho preparato con cura e amore per te e i nostri amici sia pronta." disse la rossa avvicinandosi al suo leader con occhi da cucciola. Il ragazzo avendo una cotta nei confronti della bell'aliena non riuscí a risponderle negativamente, quindi sorridendole, si avvicinò al forno e dopo aver controllato il pranzo, si volse verso l'aliena.
"Direi che deve rimanere altri 10 minuti e poi si può anche mangiare." le disse sorridendo per poi tornare agli appunti.
Ma l'aliena lo fermò prima che si potesse sedere dicendo: "Perché non facciamo qualcos'altro.?" il ragazzo meraviglia fece per rispondere ma sentirono il campanello suonare, cosa mai successa.
Chi mai poteva essere.? Guardandosi attorno e vedendo che nessuno dei suoi compagni accennava ad alzarsi dalla loro posizione, si avviò verso la porta e aprendola rimase abbastanza sorpreso.
"Ciao Robin, posso entrare.?" chiese la persona guardandosi attorno con un grande sorriso sulle labbra entrando senza aspettare una risposta da parte del ragazzo.
L'ospite si incamminò al cento della stanza attirando l'attenzione dei titans.
"Ciao ragazzi." disse salutando con una mano, sempre sorridendo.
Beast Boy, nel frattempo, era tornato in forma umana per la sorpresa e bisbigliò il nome dell'ospite, non credendoci ancora.
"Terra.."

Okay, questo é il primo capitolo.
Vorrei sapere cosa ne pensate scrivendomelo nei commenti, cosí so se continuare o meno.
-Un gtande abbraccio, Anon.

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