Capitolo 5 - Scuola

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Mi ero svegliata presto quella mattina, stava per iniziare la scuola. Mi andai a fare una doccia, mi asciugai i capelli. Mi misi una maglietta a maniche corte a righe con dei pantaloni a vita alta, e un paio di stivaletti col tacco, mi misi un tocco di eyeliner e un rossetto rosso scuro, presi lo zaino nero, e andai a scuola con mio fratello. La scuola dove dovevamo andare era la Venice High School. Arrivati lì c'è molta gente, un giardino ben curato e tagliato, una statua. Varcai la soglia della scuola ed era un altro mondo. Ovviamente la struttura è come quella della scuola a Toronto, ma c'era più affinità tra gli alunni, anche se c'era qualche bulletto che pensava di marcare il proprio territorio e di credersi più forti, anche se sono più stupidi. La prima ora c'era letteratura, quindi misi i libri che non mi servivano nell'armadietto, e presi il libro di letteratura. Mentre stavo chiudendo l'armadietto, mi sentii una mano su una spalla. Mi girai di scatto. Era Daniel e c'era anche Jacob che mi fece un occhiolino.

- Che hai alla prima lezione? - mi chiese Daniel.

- Letteratura, voi?

- Anche io letteratura - disse Jacob.

- Io scienze, ci vediamo a ricreazione.

Daniel ci fece un cenno con la mano e si voltò, poi Jacob mi prese sotto braccio e ci dirigemmo verso l'aula. Mi siedei accanto a lui, e nel banco davanti al nostro c'era Kaya e Lavinia, e dall'altra parte della classe Kathrin e Cole. Arrivò io professore di letteratura, dovrebbe essere il professor Sanders. Era giovane, sicuramente intorno ai 28 o 29 anni. Aveva un espressione buona anche se severa. Dei capelli messi in ordine, occhi marroni, e un'aria misteriosa. Si presentò, poi iniziammo la lezione. Dopo le prime tre ore, suonò la campanella della ricreazione, e uscimmo dall'aula. Andai con Jacob alla mensa. Ero con tutti i ragazzi che avevo conosciuto al tavolo dei popolari, mio fratello con i suoi due nuovi amici e altre persone che avrei conosciuto con il tempo. Kathrin si avvicinò a me e disse:

- Perché una come te sta al tavolo dei popolari?

- Kathrin - la riprese Cole - non essere stronza, e torna qui.

- E perché?

Mi rovesciò un bicchiere d'acqua fredda sui capelli. Mi alzai di scatto, presi la borsa e scappai dalla mensa. Andai in bagno, e iniziai ad asciugarmi i capelli. Alexa entrò in bagno e mi raccontò che al tavolo dei popolari mio fratello, Jacob, Tyler e Daniel stavano litigando con Cole per difendermi e stavano per attaccare Kathrin, mentre Kaya, Lavinia e Kristen stavano per picchiarla se non c'era la sua amica Tanya.

- Tanya? Chi è Tanya?

- Tanya è la migliore amica di Kathrin, è più grande di lei di un anno.

Asciugati i capelli, uscii dal bagno, ero infuriata, ma non avevo intenzione di fare niente adesso, mi sarei vendicata quando sarebbe stato necessario, e quando avrei capito il suo punto debole. Mi stavo dirigendo verso l'aula, quando vidi il corso di cheerleading con Alexa, e decidemmo di partecipare alle audizioni, che ci sarebbero state dopo una settimana. Andai nell'aula di matematica, le uptime due ore più struggenti della mia vita, era assurdo come una materia potesse metterti la voglia di dormire anche prima che inizi la lezione. Suonò la campanella, e ringraziai il cielo che finalmente era finita. All'uscita c'era tutto il gruppo dei ragazzi che discutevano, e poi mi videro e mi vennero incontro. Abbassai la testa, e fecero per consolarmi, quando dissi:

- State tranquilli, troverò un modo per vendicarmi di quella stronza, ma voi mi dovete reggere il gioco.

E raccontai di un piano geniale per far lasciare Cole e Kathrin, e avevo l'appoggio di tutti per mia fortuna, anche secondo loro Kathrin si meritava questo trattamento.
Quindi dovevo solo avvicinarmi di più a lui, diventarci amica, poi molto amica, e poi provare a diventare molto più che amica. Presi l'autobus con Klaus, anche lui sapeva della vendetta su Kathrin. Arrivata a casa mangiai una cotoletta e andai a fare i compiti. Mi arrivò un messaggio. Era Tom.

"Che fine hai fatta? Dimmi dove sei, passo a prendere e parliamo"

"Questa volta non puoi, addio, sto negli Stati Uniti, da mio padre. A Los Angeles. Devi essere pronto a dirmi addio."

"Perché non me lo hai detto subito, neanche le tue migliori amiche sapevano dove sei, ed erano preoccupate!"

"Non è preoccupata la persona che ti tradisce e che ti parla alle spalle, ma ha il coraggio di fingere di non aver fatto niente, anche se ho visto e sentito. Addio"

Buttai il telefono sul letto e non gli risposi più, vedere che lui mi ha scritto, sapere che mi ha cercata ancora dopo quello che mi aveva fatto, mi aveva fatto davvero male. E il mio problema era che io ero ancora pazzamente innamorata di lui, nonostante fosse uno stronzo, e nonostante mi avesse tradito. Quel che passai con lui, non l'ho mai provato con nessuno, il suo tocco mi faceva sempre passare lungo il corpo un brivido di piacere, e i suoi baci mi facevano sentire viva, mi facevano dimenticare la situazione nella vecchia casa. Lui era tutto per me, e mi mancava poi mi siedei a terra, misi la testa sulle ginocchia e iniziai a piangere, e non smettevo di singhiozzare. Mio fratello entrò in camera per chiedermi un aiuto con il suo progetto di scienze, ma quando mi vide in quelle condizioni non esitò a consolarmi. Non stavo bene, avevo bisogno di lui, ma lui era troppo interessato a provarci con altre ragazze, era l'unico di cui avevo bisogno.

# 6

Era maggio, e a Toronto era arrivato un Luna Park, uno di quei Luna Park che girano per lo stato, come il Circo. Avevo deciso di andarci con Tom, e lui era daccordo. Andai a giocare a quei giochi a premi, ma persi, volevo vincere un peluche di tigre bianca gigante con occhi azzurri. Poi giocò Tom, e vinse, e mi regalò quel peluche. Poi andammo su delle montagne russe, e tante altre attrazioni. Quella sera restammo lì fino alle 2.00 a.m. e mangiammo delle crepes e zucchero filato. Ero felice, lui mi faceva sentire davvero speciale.

Avevo ancora il suo peluche, era messo sul letto, e ci continuavo a dormire la notte, nonostante il suo ricordo mi ferisse ancora. Ero legata al suo ricordo e non avevo ancora il coraggio di lasciarlo andare, era la prima persona che ho amato veramente. Dopo cena stavo per mettermi il pigiama, mi ero appena levata la maglietta e sentii bussare alla finestra, era Tyler. Mi misi subito la maglietta e gli aprii la finestra.

- Allora, sei pronta?

- Pronta per cosa?

- Come per cosa! Do una festa a casa e tu e tuo fratello siete invitati. Ho mandato un messaggio a te e tuo fratello.

- Aspetta, domani c'è scuola e non posso andare a dormire troppo tardi.

- Cammina, muoviti e preparati.

-Ahahahahah va bene.

Lui si era voltato. Mi misi un paio di converse bianche basse, un paio di pantaloncini corti a vita alta, e una camicia bianca più o meno trasparente con sotto una canottiera per passare inosservata. Poi mi truccai e mi misi solo un po' di eyeliner. E iniziammo a scendere piano le scale poichè nostro padre era nello studio ed era convinto che dormivamo. Per mia fortuna mi ricordai di chiudere a chiave la porta della mia camera, poi salimmo sulla macchina di Tyler con Klaus e andammo dritti a casa sua.

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⏰ Last updated: Mar 16, 2016 ⏰

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