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Luke si rese conto forse troppo tardi che non aveva avvisato nessuno. Si ritrovava in un posto peggiore del Bronx, isolato, ed era da solo.

Sapeva che nemmeno suo zio si sarebbe aspettato che sarebbe andato lì da solo, ma non era lucido. Aveva in testa Chloe e il fatto che l'avrebbe riportata a casa. Ma era stato abbastanza intelligente da prendere una pistola dal cassetto del padre, prima di dirigersi qui.

Vide la casa e notò che tutte le luci erano spente, eccetto una che proveniva da quello che sembrava uno scantinato. Luke pensò che probabilmente quella era l'occasione giusta per entrare. Provò ad aprire il portone d'ingresso, ma era chiuso.

Vide poi che la finestra non era offuscata, quindi si inginocchiò di fronte ad essa e non appena vide la chioma bionda di Chloe si sentì subito meglio. Se ne stava seduta sul letto a piangere e fu ciò a dare coraggio a Luke.

Bussò alla finestra; all'inizio spaventò la ragazza, ma non appena lei si accorse di chi aveva davanti, subito si formò un sorriso sulle loro labbra.

Lei corse subito fuori dalla stanza e in un attimo la porta d'ingresso si aprì e i due non persero un attimo prima di abbracciarsi.

"Che diavolo ci fai tu qui?" chiese lei staccandosi da lui e trascinandolo dentro casa.

"Sono venuto a salvarti."

"E chi te lo ha chiesto? Cristo, Hemmings, devi andartene da qui al più presto."

"Seriamente?" Luke sorrise divertito "Non volevi che venissi a prenderti ma ti sei portata dietro il cellulare di Colton."

Lasciò la ragazza senza parole, e capì di aver fatto centro. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, finché non sentirono un rumore dalla strada.

"Okay, dobbiamo sbrigarci, vieni con me." lui la prese per mano, per trascinarla fuori, ma stranamente lei si oppose.

"Non posso, Luke. Se lo faccio faranno del male a Becky e a mia madre e a tutti voi."

"Non lo permetterò. Ce ne andremo via."

Lei sapeva che lui le stava dicendo la verità; purtroppo però ci mise qualche secondo in più prima di arrendersi e fidarsi di lui, perché quando cominciarono a correre fuori casa, videro un auto parcheggiare. Erano tornati.

Chloe si agitò, ma abbastanza velocemente prese Luke e lo trascinò fino allo scantinato, ovvero la sua stanza e lo fece nascondere sotto al letto.

Neanche un minuto dopo, due degli uomini aprirono di colpo la porta, facendo sobbalzare i due ragazzi. Controllarono che tutto fosse a posto e poi tornarono di sopra, richiudendo la porta.

Chloe aspettò qualche secondo e quando non sentì più nessun rumore provenire fuori dalla sua stanza, fece uscire Luke.

"Adesso voglio proprio vedere come te ne vai da qui."

Lui non rispose. In silenzio, andò a sedersi sul letto, guardandola divertito.

"E adesso cosa c'è?"

"Non sei neanche un po' felice di vedermi?"

"Io? No. Mi fa male vederti, e lo sai. Per questo ti ho scritto una lettera invece di salutarti di persona.

"Sei stata tu a lasciare me, te le ricordi, vero?"

"Si. E non mi pento di averlo fatto. Dico, guarda dove siamo."

Lei sospirò e si andò a sedere accanto a Luke, ma a debita distanza.

"Sono tutti preoccupati per te."

Chloe abbozzò un sorriso, ma poi scosse la testa.

"È per loro che l'ho fatto."

Rimasero fermi e in silenzio per qualche minuto. Si sentivano solo dei rumori di sopra e i loro respiri. Ma fu Luke a rompere il silenzio.

"Ho detto ad Hayley che la amo"

Chloe trattenne il respiro, ma non rispose. Sapeva che Luke la stava guardando.

"Il punto è" continuò lui "che credo di averlo detto per convincere me stesso. Non perché sia la verità. Voglio amarla, ma non voglio lei. So che non ha senso, è difficile da spiegare, ma..."

"Perché mi stai dicendo questo?"

Chloe si girò a guardarlo. Non era triste, non aveva nemmeno gli occhi lucidi. Era confusa. Voleva solo sapere perché lui stesse dicendo quelle cos'è proprio a lei.

"Perché è te che voglio."
Luke non era più divertito. Non era triste. Era serio. E lei lo sapeva bene. E sapeva benissimo anche dove sarebbero andati a finire, quindi perché perdere tempo?

Chloe non ci ripensò due volte e si sporse verso di lui, per dargli un bacio, che Luke approfondì subito.

Finalmente i due si erano riuniti. Peccato, però, che come al solito, non erano mai destinati a stare insieme per sempre.

"Moretz!"

Uno dei ragazzi la chiamò e lei si staccò all'istante da Luke. Lo guardò con un misto di paura e stupore. Perché lo aveva fatto?

"Arrivo!" gridò lei e corse fuori dalla stanza.

Luke era forse più stupito di lei. E l'aveva di nuovo lasciata andare. E non sapeva nemmeno cosa volevano quelli da lei.

Sentì dei rumori e poi un grido, di Chloe. Fu lì che perse la ragione.

Fece la cosa più stupida che potesse fare: corse di sopra e prese l'uomo, al momento addosso a Chloe, dalla maglia e con un colpo lo stese a terra.

Ne venne però subito un altro che gli si buttò contro. Fu difficile resistergli, ma questa volta fu Chloe ad aiutarlo, sbattendogli contro una sedia.

"Ma che cazzo ti è saltato in mente?" urlò lei davvero arrabbiata.

"Be' scusa Chloe se non riesco a vivere sapendo che c'è gente che gode a farti del male e scusa per aver provato ad aiutarti!"

Lei non sapeva cosa rispondere, ma comunque non ne avrebbe avuto il tempo, date che sentirono il portone di casa chiudersi.

Luke cacciò la pistola e la teneva avanti a sé.

Chloe lo guardò con paura, terrore, stupore e forse anche con un po' di ammirazione. Ma lei sapeva bene che in quelle condizioni, lui sarebbe stato in grado di ucciderlo per davvero.

Perciò, lo spinse via, facendolo cadere, e gli prese la pistola dalle mani.

"Ma che diavolo, Chloe..."

"Se la polizia ti prende, e sarà così perché so che sta arrivando, tu sarai rovinato. Io invece no, non ho un futuro. E poi questi lividi possono accorciarmi la pena."

Nel momento in cui Luke si rialzò, l'uomo entrò in quella stanza e Chloe sparò, centrando in pieno il suo obiettivo.

E proprio mentre l'uomo cadde a terra, sentirono le sirene della polizia.

"Ti amo anche io, Luke. Prenditi cura di Becky e non dirle niente. Ti prego."

a/n

Allora, per prima cosa, scusate se aggiorno una volta ogni morte di papa, ma sono al quinto anno e gli esami si avvicinano, quindi sono stata davvero impegnata.

Seconda cosa, ho appena finito di scrivere l'ultimo capitolo della storia, che sarebbe il prossimo.

Sono felice perché sono riuscita a farlo finire come ho sempre voluto dall'inizio, e stranamente sono fiera di ciò che ci è uscito.

Quindi tra un pianto e un altro (perché si ho pianto) lo trascrivo qui su wattpad e ve lo pubblico. Spero di farlo il più presto possibile.

Grazie ancora per leggere le mie storie, baci!

Bronx Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora