Capitolo 10

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Eroe.

Kendall


Eravamo nella sua macchina. Stavamo andando in un supermercato per prendere della pasta, e poi ci saremmo recati nel ristorante dove lavorava Logan  per cercare un lavoro per me. Prima di uscire chiesi a Logan  se gentilmente, poteva portare il cd che avevo ascoltato il giorno prima a casa sua, e lui, non se lo fece ripetere due volte.

When you try your best but you don't succeed
(Quando tenti al tuo meglio ma non riesci)
When you get what you want but not what you need
(Quando ottieni ciò che vuoi ma non ciò di cui hai bisogno)
When you feel so tired but you can't sleep
(Quando sei così stanco ma non riesci a dormire)
Stuck in reverse
(Bloccata sottosopra)

Logan comincio' a cantare dolcemente mentre guidava . Lo osservai un poco, giusto il tempo di notare le vene sul suo braccio e le unghie curate. Non ci potevo credere. Io, che per anni, ero stato da solo, avevo trovato qualcuno che fosse pronto ad aiutarmi e a farmi felice. Non era una persona a caso. Era un ragazzo, un ragazzo forte che aveva passato le stesse cose che avevo passato io. Anzi, aveva passato molte piu' cose brutte di me, e ne era uscito. Era la prova vivente che io, ce la potevo fare. Ma non da solo. Con lui. Con il suo affetto, con il suo aiuto. Che per la prima volta, riuscissi ad essere felice? Non lo sapevo, potevo solo scoprirlo andando avanti.

Lights will guide you home
(Le luci ti guideranno a casa)
and ignite your bones
(E infiammeranno le tue ossa)
And I will try to fix you
(E io proverò a consolarti)

E si. Si, riuscivo a sentire nella sua voce la sua forza. Vibrava nell'aria. Nell'aria che stavamo condividendo in quella macchina blu scuro. E mi sentivo in un certo senso suo. Mi sentivo nelle sue mani, mi sentivo debole senza di lui. Eppure, non lo conoscevo. Era solo un ragazzo, che si era aperto con me. Sapevo la sua storia e basta. Non lo conoscevo come amico.
Ero consapevole del fatto che senza di lui, sarei stato male. Sentii nel petto un calore sconosciuto a me, un qualcosa di incredibilmente confuso. E allora, guardai verso di lui, che continuava a cantare con la sua voce. Un misto di emozioni. C'era la sofferenza, ma anche la forza. E era la voce piu' bella che avessi mai sentito. Acuta, ma non troppo. Dolce e profonda. Da far venire i brividi. Freno' davanti al semaforo e lì mi guardo'. Si giro' veloce e mi sorrise, non smettendo di cantare.
Ci guardammo un secondo soltanto, o forse per un'eternità. La canzone fini', mentre ancora ci guardavamo. I nostri respiri, erano uniti. La sua mano, si sposto' e raggiunse prontamente il mio ginocchio, sussultai un poco.Poi, ci spaventammo per i clacson delle auto dietro di noi. E Logan, spostando la mano, riprese a guidare. Ancora scosso, mi rivolsi a lui con fare amichevole.
"Canti davvero bene, hai mai pensato di buttarti nella musica?"
"Aahah, grazie mille. Si, con un mio amico. Ma non lo vedo da tempo"
L'idea che lui avesse altri amici all'infuori da me, mi fece innervosire.
"Ah si? Che musica facevate?"
"Cover, questa per esempio, l'ho cantata.." disse fiero si se'. Anche a me, sarebbe piaciuto avere un amico con cui cantare.
"Si vede, la canti davvero benissimo..complimenti.." Giro' per una piccola stradina che portava al supermercato.
"Un giorno, te la cantero'. Magari, suonero' anche il piano..per te." propose lui. Sorrideva. Abbasso' il volume della musica.
"Suoni il piano?" domandai io. Mia mamma suonava il piano. Mia zia Camilla, mi diceva sempre che spesso, quando ero piccolo, mi faceva addormentare con la sua canzone preferita di Chopin. Era un nome difficile da ricordare per un bambino piccolo.
"Si, da tanto tempo. Tu cosa suoni?"
"Mi e' capitato di suonare la chitarra..a scuola, ho suonato per 3 anni il flauto dolce..e per un anno, ho suonato il violino. Mi zia Camilla, era fissata. A mia madre invece piaceva.." ma non feci in tempo a finire che il telefono di Logan squillo'.
Mimo' con le labbra scusa dolcemente e poi rispose, rallentando con la macchina.
"Ehi Logan, come va'?" domando'. Sentii' una voce femminile rispondere dall'altra parte del telefono. Logan  rise di gusto.
"Oggi pomeriggio?" si giro' verso di me. "No, no..e' che non sono solo..." continuo' poi. Lo vidi annuire e poi si rivolse a me.
"Ehi, ti va di andare a conoscere una persona?" chiese. Aveva negli occhi una strana luce.
"Chi?"
"E' una mia amica. Si chiama Lou..ha una bambina piccola..possiamo passare piu' tardi?"
Io mi irrigidii. Una bambina? Non avevo mai avuto un buon rapporto con i bambini. Logan noto' la mia titubanza mentre svolto' l'angolo per entrare nel parcheggio' del supermercato.
"Se e' un problema ok, non ci andiamo.." disse triste. No, non potevo. Ci sarei andato. Con lui.
"No va bene. Non c'e' nessun problema... diciamo soltanto che stavo pensando a come potevamo organizzarci la giornata.." risposi io. Logan, parcheggio' velocemente e spense il motore.
"Si ok, passiamo piu' tardi allora.." rispose ridendo e poi attacco'. Scese dalla macchina e mi venne ad aprire.
"Organizzarci?" chiese.
"C-Cosa?" Chiuse lo sportello della macchina e si incammino' verso l'ingresso.
"Allora? Non vieni?" domando' senza girarsi. "Dobbiamo organizzarci la nostra giornata no? Muoviti Kendall!" continuo' poi. Mi resi conto solo in quel momento del significato delle mie stesse parole. Avevo fatto si che le mie azioni, diventassero le nostre.

Logan

"Farfalle..io dire che con il sugo sono perfette!" dissi io mentre ne prendevo 3 pacchi. Kendall  stava appoggiato allo scaffale che mi guardava. Aveva una strano sorriso sul volto.
"Che c'e'? Non ti piace il sugo?"
"No, ho notato che non hai messo i calzini..e non li portavi nemmeno il giorno che ci siamo conosciuti. Allora, mi stavo chiedendo se fosse una tua scelta non metterli oppure, perche' te li dimentichi.." concluse spostandosi per osservare lo scatolame che si trovava nell'altro scaffale.
In effetti, preferivo non mettere i calzini, li odiavo. Ma spesso, il tempo invernale, non me lo permetteva.
"No diciamo che preferisco stare senza..ma a volte, me li dimentico.."
"Tipo oggi. Oggi li hai messi sul letto Logan..la vecchiaia si fa sentire.." scherzo' lui. Io sorrisi imbarazzato. Era un ragazzo che notava molto i dettagli, questo lo avevo capito.
"E ti piace la cucina italiana.."
"Da cosa lo deduci?"
"Dal fatto che non mangi mai cose americane..e che sei fissato con la pasta e le ricette italiane. Li usi mai tutti quei libri di cucina che sono in soggiorno?" domando'. Cazzo, come aveva fatto a vederli?
"Si, mi piace la cucina italiana..e si, ogni tanto li uso. A te non piace la cucina italiana?"
"Mia mamma, aveva origini italiane, mangiavamo solo cibo italiano..poi quando mori', mia zia, mi fece accontentare delle sue ricette..naturalmente meno gustose." Presi i pacchi e mi diressi verso la cassa. Lui mi segui'. Ci mettemmo in fila dietro ad un signore con un carrello pieno, sentii Kendall  sbuffare dietro di me. Mi girai e gli feci cenno di avere pazienza.
"E da li', hai cominciato a mangiare di meno..vero?" chiesi riprendendo il discorso di prima. Lui non rispose. La sua magrezza, era una cosa che ancora non riuscivo a spiegarmi. Era anoressico o no?
"Kendall M, ti sei mai fatto visitare? Insomma, sei anores.."
"Si, una volta soltanto. Il dottore mi ha detto che devo mangiare."
"E perche' non lo fai? Kendall, l'anoressia, e' una cosa pericolosa. Lo capisci?" lui scosse la testa.
"Tutto e' pericoloso nella vita Logan.."
"Lo so, ma tu, fai tutto quello che rende le cose ancora piu' difficili..te ne rendi conto?" balbettai io. Kendall  rimase immobile. Poi quando io mi avvicina per toccargli il braccio, si scanso' e chiamo' il signore davanti a noi.
"Mi perdoni, abbiamo un po' di fretta. Dobbiamo pagare solo 3 pacchi di pasta. Sarebbe cosi' gentile da farci passare avanti?" chiese gentile. Il signore sorrise.
"Ma certo, perdonatemi, vi avrei fatto passare prima..ma non mi ero accorto di voi..prego, andate andate!" disse. Kendall  mi prese la pasta dalla mani e la mise sul tappetino. Ringraziai il signore d poco dopo uscimmo. Raggiungemmo la macchina in silenzio. Salimmo e rimisi il cd.
"Non rendo le cose difficili Logan..non e' vero." disse abbassando il volume della musica. Mi stupii del fatto che volesse riaprire l'argomento.
"Si che e' vero! Lo fai!"
"Lo hai fatto anche tu, adesso non mi venire a fare la parte della mamma Logan, e' una cosa che non sopporto." mi rispose alterato. Vedevo i suoi pugni stringersi.
"Non mi sto comportando da mamma, ti sto solo.." Si gratto' il ginocchio nervosamente.
"Cosa stai facendo?"
"Mi sto comportando da amico, ti sto consigliando. Ti sto vicino..esserci passato, mi rende piu maturo e saggio. E non voglio fare il vecchio barbuto della situazione. Voglio solamente dirti la verita'."
"E-e quale sa-aarebbe?" balbetto' tremando.
"Che hai paura. Tanta paura. Ma sei forte. Lo devi solo capire." dissi io in modo semplice e sincero. Mi guardo' un attimo soltanto per poi, guardare fuori dal finestrino. Ci fu un momento di silenzio, visto che aveva abbassato tutto il volume. Fece un lungo respiro per calmarsi.
"Abita lontano questa tua amica?" chiese.
"No, siamo arrivati. Li vedi quei palazzi grigi? Lei abita li'.." dissi indicando il luogo. Kendall sbuffo'. Per il resto del viaggio, parlammo dei miei calzini e di come avrei cucinato il sugo per le cena. Kendall  parve interessato e calmo.
Arrivati a destinazione, levai il cd e scesi dalla macchina. Aprii a lui e ci dirigememmo verso il portone del palazzo.
"Sono case popolari?"
"Si, ultimamente, non se la passa tanto bene..lei fa la parrucchiera..e il ragazzo, se ne e' andato via tanto tempo fa. Lux non lo ha mai conosciuto..."
"E la bambina?" chiese interessato.
"Ah, a lei spesso quando non lavoro, penso io. Lou deve lavorare." risposi io e poi citofonai. Mi rispose una vocina tenera da bambina.
"Sono zio Lou amore, mi apri?"
"Szi!" urlo' lei, amavo il modo in cui riusciva a storpiare le parole, anche le piu' semplici. Kendall mi seguii senza aprire bocca. Salimmo le scale fino al secondo piano e poi, ci avvicinammo alla porta, dove trovai una Lou raggiante. Con i suoi capelli viola e Lux in braccio. Mi sorrise dolcemente mettendo giu' la piccola, che mi corse incontro. Presi in braccio Lux facendole fare un grande giro e poi le baciai la fronte. Kendall, sorrise imbarazzato.
"Ciao, mi chiamo Lou, tu sei?" domando' la donna. Kendall  si fece avanti, scompigliandosi i capelli.
"Kendall, io sono Kendall, piacere.." balbetto'. Seguii ogni suo movimento mentre facevo le pernacchie a Lux, che rideva. Entrammo dentro casa, che come al solito, sapeva di torta al cioccolato. Misi giu' Lux e salutai Lou che un bacio sulla guancia.
"Zioo zioo! Andiamo a giocare?" chiese. Io sorrisi.
"Amore aspetta un attimo, ti prego. Fammi parlare con Logan e poi e' tutto tuo ok?" La bambina sbuffo' e si appoggio' alla porta, portandosi le mani al petto, con fare offeso. Incredibile quanto potesse assumere atteggiamenti da grande quando ci si metteva. Kendall M, ci segui' in cucina osservando Lux.
"Allora, ti chiami Kendall  vero?"
Lui annui'.
"Mi dispiace.." continuo' Lou. Kendall  si irrigidi'.
"Di cosa scusa?"
"Che tu abbia incontrato tra tutte le persone di questo mondo proprio il piu' scemo." continuo' seria. Kendall  si rilasso' e si fece una risata, che colpi' Lou.
"Dio, hai una bella voce roca. Quanti anni hai?"
"Ne fa 19 a febbraio.." risposi io levando le parole di bocca a Kendall.
"Ti chiami Kendall?" chiese poi.
Lou rise e io, sorrisi imbarazzato. Kendall  si stava rilassando.
"Dove si siete conosciuti?"
"In una sala di registra.." ma non feci in tempo a finire che Lux mi tiro' per il tessuto dei miei pantaloni rossi.
"Vieni a giocare adesso?" Stavo per rispondere ma Kendall  la prese per il braccio delicatamente. Si chino' davanti a lei e sorrise.
"Posso venire io?" le chiese. Gli occhi azzurri di Lux passarono dalla mamma a me e poi ad Kendall .
"E tu chi sei?"
"Io sono Kendall , tu?" Lux sorrise.
"Lux!" urlo' felice.
"Ma che bel nome!" Lux sorrise imbarazzata e poi misi il suo piccolo ditino nelle fossette di Kendall.
"Mamma! Questo qui, ha delle strane cose sulle guance! Proprio come Logan" disse divertita. Lou ed io ridemmo. Inizialmente avevo pensato che Kendall non avesse dei bei rapporti con i bambini, ma in quel momento, smentii tutto.
"Se vieni dilla' con me, ti dico cosa sono. Cosi lasciamo mamma e zio Logan  in pace. Ci stai?" Lux felice sorrise e corse verso il soggiorno.
"Ci vediamo dopo.." disse Kendall, poi spari'.

Lou mise in ordine la cucina mentre mi parlava di Lux e delle sue nuove scoperte.
"Sai, credo di averti trovato una maniera per fare piu' soldi.." disse. I miei occhi guizzarono verso di lei. "Ho bisogno di una persona fidata a cui possa dare la bambina quando lavoro. E' una cosa che gia' fai, ma adesso, potrei cominciare a pagarti." prosegui' sorridendo. , avevo trovato il lavoro per Kendall. Mi avvicinai a lei.
"Kendall ha bisogno di un lavoro, gli servono dei soldi. Pensi che possa andare bene ugualmente?" Lei sorrise. "Mi sta simpatico. Davvero." Io sorrisi di getto e poi mi affaccia per vederli giocare insieme. Amavo Lux e vederla felice mi faceva sentire bene. Era come un figlia per me.
"Logan , sta bene? Nel senso..lo vedo strano. Un po' chiuso..e poi e' cosi' magro.." disse preoccupata.
"Non e' chiuso, diciamo che e' timido. Magro? Nah, magia tantissimo, adesso, viene a vivere da me, non si puo' permettere un affitto da pagare.." Lou mi guardo' confusa.
"Finirete a letto insieme!" prese in giro.
"No, ma che dici! Lo sto solamene aiutando, e poi non mi piace fisicamente." mentii. Kendall , era davvero un bel ragazzo. Non era la classica bellezza. Non era muscoloso, ne abbronzato. Ma aveva un viso bellissimo. Delle labbra rosse da far invidia addirittura alle donne.
"Lo sai anche tu che non e' possibile. E' troppo magro, ma e' bello..molto bello!" disse. Poi la vidi avvicinarsi alla giacca nera di pelle, la sua preferita e la indosso'.
"Devo uscire 10 minuti, rimanete voi con Lux?" Io annuii deciso e dopo averla salutata, Lou usci' di casa. Io raggiunsi Kendall  e la piccola.
"Zio, lo sai che Kendall  e' un supereroe?"
"Ah davvero? Come si chiama?"
Kendall  scosse la testa, come se si vergognasse.
"Superman!" urlo' la piccola. Io accarezzai a sua testolina bionda e risi.
"Tu? Non sei un supereroe?" domando' Kendall.
"Si, ma io sono meno famoso." risposi. Kendall  incuriosito, si avvicino'.
"Chi sei?" chiese Lux facendo la faccia da pazza. Io e Kendall  scoppiammo a ridere.
"Mi chiamo Kendall. Sono un eroe. Sono forte, tanto forte. Mi piace cantare e non ho paura del buio. Non ne ho paura perche' io sono forte. Non mi conoscono in tanti..sai Lux? Devi mantenere il segreto..promettimelo." dissi io. Kendall si irrigidi', aveva capito che mi stavo riferendo a lui. Lux invece era seria come non mai.
"OK, non lo dico a nessuno..pero' adesso lui ha sentito.." mi sussuro' all'orecchio.
"Lui doveva sentire Lux.." conclusi io. Poi presi la bambola e cominciai a giocare. Vidi Kendall  concentrarsi sul significato delle mie parole. Poco dopo fece ritorno Lou con dei dolcetti. Lux le corse in contro, dimenticandosi di noi, come tutti i bambini della sua eta' avrebbero fatto. Io e Kendall  ci alzammo.
"Ti ho trovato lavoro, come babysitter. Lux ha bisogno di una persona che la tenga d'occhio.." proposi io. Kendall  ne fu felice. "Non dobbiamo passare al ristorante quindi.." disse. Io gli accarezzai il braccio.
"No, va bene per te?"
"Certo che va bene Logan!" disse. Ci dirigemmo in cucina e mangiammo qualche dolcetto. Ridemmo per il resto del pomeriggio sentendo Lux raccontare le sue avventure nella jungla. Verso le 7, andammo via. Salutammo Lux e Lou. Kendall  lascio' il suo numero a Lou in modo tale da farsi trovare raggiungibile sempre, per ogni evenienza.
Uscimmo dall'appartamento in silenzio e raggiungemmo la macchina. Una volta saliti, Kendall  apri' bocca.
"Perche' quella cosa dell' eroe Logan?" chiese. Io accesi il motore.
"Perche' e' vero Kendall  sei forte e sei un'eroe.." risposi io. Kendall  mi guardo' e fece per ringraziare.
"Sei l'eroe di questa storia.."
"Della mia vita.." continuo' lui. Sorridendo misi in moto e tornammo a casa.

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